Coronavirus, lo sfogo di una ristoratrice: "Anni di lavoro, adesso sopravviviamo"

Coronavirus, lo sfogo di una ristoratrice: “Anni di lavoro, adesso sopravviviamo”

Francesca Stornante

Coronavirus, lo sfogo di una ristoratrice: “Anni di lavoro, adesso sopravviviamo”

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venerdì 27 Marzo 2020 - 16:43

Ilenia ha un ristorante con la sua famiglia, chiuso da quasi un mese come gli altri a causa del Coronavirus. Chiede quali aiuti lo Stato ha previsto per chi ha attività come loro

L’emergenza Coronavirus inizia a mostrare la drammatica faccia della crisi economica. In tantissimi sono in difficoltà. Chi ha dovuto chiudere attività, negozi, in milioni in tutta Italia sono fermi per provare a fermare tutti insieme il Covid 19. C’è anche chi si arrangiava, magari lavorava in nero per riuscire a mettere in tavola pranzo e cena e adesso non sa come fare. Anche in questo caso l’emergenza non guarda in faccia nessuno. Lo racconta Ilenia Crisari, che con la sua famiglia gestisce un ristorante.

«Sono figlia di liberi professionisti, avevamo, perché purtroppo ormai parlo al passato, un ristorante. Un sogno messo su con tanti sacrifici, un sogno che ci dava da mangiare, come direbbe mia nonna, un sogno che questo maledetto virus ci ha portato via. Si spera solo momentaneamente ma ora, proprio ora più che mai, mi domando tutto questo aiuto che lo stato tanto proclama nei vari TG, nei vari programmi televisivi, dov’è?

È quasi un mese che siamo stati costretti a chiudere ed é quasi un mese che andiamo avanti a fatica, che non viviamo ma sopravviviamo, come molti del resto, perché chi come noi é libero professionista sa di cosa parlo. Non abbiamo uno stipendio che comunque vada gli viene accreditato a fine mese, perché lo stipendio ce lo costruiamo noi. In tv si parla di aiuti alle imprese, di cassa integrazione, di sospensioni di rate e mutui, ma di tutto questo in atto é stato messo veramente poco e nulla. Noi grazie al cielo non dobbiamo pagare un mutuo ma oltre quello esistono altre molteplici spese, spese per le quali veniamo contattati quotidianamente e alle quali con occhi lucidi per lo sconforto rispondiamo che non sappiamo come pagare.

Il dramma dei liberi professionisti

Chi é libero professionista della sospensione del mutuo se ne fa ben poco. A tutte le altre spese chi ci pensa? La cassa integrazione? Quale cassa integrazione? Quella per cui ad oggi non esiste nemmeno una modulistica per far richiesta? O per lo meno ancora non esiste per il nostro settore, che tra l’altro é forse uno tra i settori che più ne ha risentito. E nel frattempo i fornitori come si pagano? Le rate di una macchina che dopo una vita di sacrifici ti sei riuscita a comprare come si pagano? Sì perché per questo tipo di rate non esiste una sospensione. E non potendo pagare la banca ti attribuirà anche un’ulteriore mora, un’ulteriore spesa che sommata a tutte le altre alla fine di tutto questo ti farà collassare del tutto portandoti alla chiusura totale.

Quali aiuti dallo Stato per noi?

Credetemi passo giornate intere contattando le varie banche e tutte mi rispondono con la stessa frase insensata, quasi volessero sbeffeggiarmi: “signorina ringrazi il cielo se sospendono i mutui non si può chiedere troppo”. A questa frase mi si é gelato il sangue, di che “troppo” stiamo parlando? Qui non stiamo giocando, qui non si lasciano i pagamenti insoluti perché non si ha di meglio da fare o perché andiamo a giocarci quei pochi spiccioli al Superenalotto. Si parla di umanità. Si parla di far fronte a tutte quelle spese che una famiglia normalissima deve affrontare. E’ un’emergenza. Si dovrebbe parlare anche di rispetto. Quel rispetto che a parer mio non tutti stanno ricevendo.

Noi come molte altre famiglie siamo arrivati al punto di attingere a quei pochi risparmi messi da parte, a quei risparmi che i miei genitori come molti genitori conservavano gelosamente per garantirci un futuro dignitoso. Ma anche quelli termineranno e a quel punto di futuro ne vedo ben poco. Amo il mio paese, lo adoro. Ma come molti non credo nello Stato, uno Stato che all apparenza ammalia molti ma che poi sui fatti concreti inganna tanto. Chiedo scusa per queste righe un po’ rabbiose, é semplicemente la rabbia di una figlia che la sera guarda i suoi genitori darsi forza laddove di forza non ce n’è più. Di una figlia che come molti figli in questo periodo aiuta la famiglia quando invece dovrebbe esistere un aiuto concreto da “qualcun altro”».

Un commento

  1. Nel giorno x io saro’ al ristorante con la mia famiglia!!!

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