Coronavirus Messina: tutto chiuso senza se e senza ma (?) LA DIRETTA DI DE LUCA

Coronavirus Messina: tutto chiuso senza se e senza ma (?) LA DIRETTA DI DE LUCA

Rosaria Brancato

Coronavirus Messina: tutto chiuso senza se e senza ma (?) LA DIRETTA DI DE LUCA

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giovedì 12 Marzo 2020 - 19:21

#coronavirus- Tensione alle stelle sull'ordinanza firmata ieri dal sindaco De Luca LA DIRETTA FACEBOOK

E’ il giorno dello scontro tra il sindaco di Messina ed il governo Conte. L’ordinanza del primo cittadino infatti, annunciata e firmata ieri ma che dovrebbe entrare in vigore da domani alle 21, risulta in più punti diversa e sopratutto più restrittiva rispetto a quella nazionale. In giornata è trapelata la frenata del Viminale che avrebbe stoppato il sindaco su una strada che rischia di essere un pericoloso precedente. De Luca ha annunciato di voler tirar dritto ed assumersi le conseguenze.

DI SEGUITO IL LINK DELLA DIRETTA FACEBOOK DI DE LUCA E LE DICHIARAZIONI IN DIRETTA ON LINE

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Lo stop del prefetto a De Luca

La diretta è iniziata con 15 minuti di ritardo dal momento che nel frattempo è arrivato lo stop ufficiale del prefetto Librizzi all’ordinanza sindacale di De Luca firmata ieri. Il prefetto fa riferimento a misure che sarebbero discordanti rispetto a quelle adottate dal governo nazionale con il decreto Conte. I provvedimenti quindi in contrasto con le previsioni governative, scrive il prefetto, sono da considerarsi prive di ogni effetto. Il prefetto Maria Carmela Librizzi conclude evidenziando come non vi siano elementi di gravità medico sanitaria accertati a Messina.

La situazione dei posti letto

Prima della risposta del sindaco in merito alla querelle che di fatto annulla l’ordinanza di ieri sera, è intervenuto il vicesindaco Mondello che ha fatto il punto sulla situazione dei posti letto e strutturale. Mondello ha preso parte ad una videoconferenza con Musumeci e l’assessore Razza proprio su queste tematiche. “Fino ad oggi non abbiamo CERTEZZE SUL NUMERO DEI POSTI LETTO IN CASO DI EMERGENZA” ha spiegato Mondello con riferimento a quanto emerso nel corso della video conferenza e in base ad uno studio che scaturisce da quanto accaduto a livello nazionale. “Siamo stati RASSICURATI CHE SI STA LAVORANDO PER AVERE TUTTI I POSTI LETTO NECESSARI qualora l’emergenza dovesse verificarsi in Siclia con la stessa portata della Lombardia” ha concluso Mondello.

Messina: nessun nuovo contagio

L’assessore Minutoli ha invece illustrato i numeri di oggi tra le telefonate ricevute per informazioni e segnalazioni o richieste di assistenza. Oggi si sono registrati 23 nuovi casi di autodenuncia di rientro da zone del nord. Minutoli ha fatto anche il punto sui controlli e le sanzioni. Alle 18 sono state controllate 128 attività commerciali e registrati 21 assembramenti. Oltre mille le sanzioni. A Messina ad oggi la situazione dei contagiati è uguale a ieri (9 tra città e provincia)

De Luca: Conte troppo vago

Il sindaco ha poi replicato al prefetto. Il primo punto riguarda il fatto che l’ordinanza del sindaco è anteriore al decreto Conte (di un paio d’ore). Ma De Luca si sofferma sopratutto sul contenuto della sua ordinanza. “Siamo noi a chiedere allo Stato alcuni chiarimenti. Abbiamo voluto adottare quel provvedimento per ATTUARE il precedente decreto Conte, quelle dell’8 marzo. Secondo il sindaco infatti ENTRAMBI I DECRETI CONTE contengono inviti e consigli ma non sono integrati con misure dettagliate per attuare le misure richieste. Il DPCM INVITA NON ORDINA. Mi chiedo quindi come sia possibile attuare a livello locale la disposizione.

“Mai vietata la libertà di nessuno”

Insieme all’assessore Dafne Musolino è stato chiarito che l’ordinanza sindacale non ordina ai messinesi di stare in casa e non limita la libertà ma dispone per chi vuol uscire l’obbligo di certificare la motivazione. “Io sono il responsabile di ciò che succede a Messina- ha detto De Luca- ed in quanto tale vorrei far rispettare le regole, comprese quelle del decreto Conte. L’11 marzo 2020 dopo aver pubblicato la nostra ordinanza apprendiamo del decreto Conte con nuove misure urgenti per contenere il contagio. Quel decreto è stato sbandierato come un coprifuoco, tutti a casa….”

“Quante deroghe fa Conte?”

Il governo ha decretato la sospensione dell’attività commerciale al dettaglio, confermando le deroghe per i beni di prima necessità ed allega poi un elenco. De Luca e Musolino quindi elencano le attività che in deroga possono restare aperte. “Il governo nell’elenco ha deciso di inserire oltre ai mercati e supermercati anche alcuni esercizi, come i negozi di elettrodomestici, telefoni, apparecchiature informatiche, ferramenta, vernici, profumerie, materiale per ottica e fotografia. Un elenco che viene considerato quindi di BENI DI PRIMA NECESSITA’, come ad esempio i profumi…..”

I profumi beni di prima necessità?

“Noi non riusciamo a capire come si possano considerare alcuni di questi come beni di prima necessità che peraltro trovi in ogni caso al supermercato. Francamente mi chiedo come l’apertura di una profumeria o di vendita di animali possa garantire il funzionamento di servizi. Contemporaneamente vengono chiuse pasticcerie, rosticcerie, ristoranti e bar e allo stesso modo si dispone la consegna a domicilio.

Penalizzati i “piccoli”

In conclusione il decreto Conte dispone solo la chiusura dei piccoli bar i piccoli ristoranti e le pasticcerie- prosegue De Luca- Questo risulta iniquo ed anche illogico perchè si favoriscono le grandi catene e si creeranno comunque assembramenti senza scongiurare contagi. IO CREDO CHE QUESTO PORTI A TUTELARE FORTI POTERI ECONOMICI”

“Barbieri chiusi tintorie aperte”

Stessa confusione -spiega la Musolino-con parrucchieri e lavanderie. Si chiudono i parrucchieri e comprendiamo, ma non si capisce perchè tintorie e lavanderie possono restare aperte”. De Luca ribadisce che l’obiettivo della giunta locale era quello di evitare il contagio e non certo mettere in difficoltà le attività già peraltro messe in ginocchio. IL BENE PRIMARIO E’ LA SALUTE, perchè senza la salute non c’è la vita. Il decreto Conte costringe il cittadino ad UNO SLALOM INTERPETRATIVO tra norme, allegati, criteri

“Tutti nei centri commerciali….”

“Aggiungo che il decreto Conte prevede nei week end i CENTRI COMMERCIALI APERTI COSI’ TUTTI SI POSSONO AFFOLLARE e quindi come lo eviti il contagio? Lo stesso governo consente alle strutture di grandi dimensioni di restare aperte nei week end, un chiaro invito ad andare a fare shopping….altro che precauzioni…. Spero che il prefetto risponda alle mie richieste di chiarimenti con la stessa celerità che ha mostra adesso nello stopparmi. Mi attendo che arrivi prima delle 19 di domani. per valutare se devo revocare la contestata ordinanza sindacale o meno

“State a casa, evitate i contagi”

“Chiudo questa diretta rinviando a domani alle 19 per dare conto alla città sia dei chiarimenti che delle decisioni che decideremo di prendere. Noi l’abbiamo fatto nell’interesse della salute della nostra comunità . L’UNICO VALORE CHE CI HA ORIENTATI A QUESTO. Io ribadisco STATE A CASA. Mi rivolgono alle attività commerciali, vi invito a chiudere per non trasmettere il virus.

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