Coronavirus, nota di biasimo per Figliuolo. Falcomatà: assurdo sapere dai giornali che era qui

Coronavirus, nota di biasimo per Figliuolo. Falcomatà: assurdo sapere dai giornali che era qui

mario meliado

Coronavirus, nota di biasimo per Figliuolo. Falcomatà: assurdo sapere dai giornali che era qui

Tag:

sabato 27 Marzo 2021 - 20:01

Il nodo: se i sindaci sono i primi responsabili della salute dei concittadini, come fa lo Stato a non coinvolgerli quando fa verifiche sul territorio?

Uno sfogo effettuato tramite una diretta sui social network. Ma quello del sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà suona anche come un pesantissimo atto d’accusa collettivo da parte di tutti i sindaci del Reggino nei confronti del commissario nazionale per l’emergenza-Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo.
Uno sfogo che ha anche un “titolo” specifico che fa molto Eugène Ionesco: Il teatro dell’assurdo.

Lo sfondo del Teatro ”Cilea”

La prima scena della diretta Facebook del sindaco Falcomatà mostra il “dietro le quinte” del Teatro comunale “Francesco Cilea” e, a seguire, scostato il sipario, la spettacolare platea ovviamente vuota. «Proprio oggi avrebbero dovuto riaprire i teatri che, invece, resteranno chiusi anche da ora in avanti, visto che da lunedì saremo in “zona rossa”», fa presente l’amministratore, che poi si rivolge agli attori professionisti così come a chi recita per diletto: «Siete tutte persone che riuscite a farci mettere da parte i problemi del nostro quotidiano, riuscendo a strapparci un sorriso», ammicca Falcomatà. «Siamo al vostro fianco – prosegue il primo cittadino –; così come siamo al fianco di imprenditori e artigiani della nostra città. Nei giorni scorsi è stato peraltro presentato un bando, esclusivamente rivolto a imprenditori e commercianti che hanno la sede operativa nella città di Reggio Calabria. Sono 3,2 milioni di euro: non risolveranno i problemi del settore, è una goccia nel mare che però siamo riusciti a tirar fuori dai fondi del Pon Metro».

La diretta Fb di Giuseppe Falcomatà

L’«allegoria» parsa «mortificante»

Giuseppe Falcomatà utilizza lo sfondo ed elemento fisico del teatro per la metafora del “teatrino” politico. «Prima dei lavori di riqualificazione – rammenta Falcomatà –, sormontava il sipario una scritta che recitava: “L’arte rivela ai cuori ciò che nessuna scienza rivela alle menti”. E a proposito di arte, scienza e “teatro dell’assurdo”, il sindaco metropolitano fa riferimento all’«allegoria» che sarebbe stata inconsapevolmente rappresentata nella giornata di ieri, in occasione del tour calabrese (proseguito oggi in Sicilia) del commissario per l’emergenza-Covid generale Francesco Paolo Figliuolo e del capo nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio. «Che sono venuti qui in Calabria visitando alcuni capoluoghi di provincia e poi, credo, Taurianova, noi sindaci, noi Istituzioni l’abbiamo saputo dai giornali – è la prima “botta” –. Siamo rimasti alquanto straniti per tutto questo: se è vero che i sindaci sono i primi responsabili della salute dei loro concittadini, non possono poi non essere coinvolti nel momento in cui lo Stato si presenta sul territorio per verificare come procedono le vaccinazioni… Al generale Figliuolo avremmo voluto porre tantissime domande, in questa visita che, più che aspetti istituzionali, sembra avere avuto un aspetto squisitamente politico».

Partita tutta politica

«Sarebbe mortificante che la salute dei calabresi fosse in qualche modo messa sul piatto dell’imminente competizione politica alle Regionali», prosegue il sindaco reggino; ma tutti capiscono all’istante che lui la pensa esattamente così. «Sono stati coinvolti il sindaco di Catanzaro, il sindaco di Cosenza, pochi altri amministratori sparsi – fa presente –; il sindaco di Reggio Calabria, della Città metropolitana, no. Invece, sono stati coinvolti alcuni esponenti di partito: e, credetemi, lo dico senza polemica, ma perché è assurdo, considerato che da più di un anno noi amministratori dei 97 Comuni del Reggino ci battiamo per avere risposte per i nostri rappresentati e ripristinare il diritto alla salute, la possibilità che i reggini si curino sul loro territorio. E quando lo Stato è sul territorio, non può non confrontarsi con chi è legittimato dal popolo a rappresentarlo in tutte le forme e in ogni momento di confronto con le Istituzioni. Dialogo che è mancato».

Nota di biasimo per il generale (beffato)

Un momento del “tour” calabrese del generale Figliuolo

«Avremmo voluto chiedere tante cose al generale Figliuolo – è il rammarico di Giuseppe Falcomatà – il quale, credo, ed è una beffa per un generale pluridecorato come lui, s’è confrontato con qualcuno che non credo gli abbia dato una rappresentazione esatta dei fatti». E del resto, pone in rilievo il sindaco come ieri, a Palazzo Alvaro,«in Consiglio metropolitano s’è voluto approvare un documento unitario, a testimonianza di come, se si parla di diritto alla salute, davvero non dovrebbero esistere mai distinzioni tra schieramenti: anzi, il documento è stato proposto proprio dalla minoranza… E stamattina, come Comitato dei sindaci, abbiamo scritto una nota di biasimo e di rammarico perché ci saremmo voluto confrontare col generale: ne abbiamo scritto anche al prefetto Massimo Mariani. Chissà, forse c’è stato un cerimoniale diverso…».

Due anni per vaccinare i reggini?

Sì, ma un confronto con Figliuolo per chiedergli cosa?
Istantanea la risposta di Falcomatà. «Ad esempio, per chiedergli a che punto è il Piano vaccinazioni: guardate, non è una domanda scontata. Ci risulta che, in media, giungono in città 5mila dosi di vaccino a settimana: di questo passo, ci vorrebbero due anni per vaccinare tutta la popolazione e non possiamo permetterci questi tempi, ingoiare questo rospo. Anche, ovviamente, in vista dell’imminente stagione estiva: non una banalità, considerato che questa è una terra che vive di turismo. E quest’estate, i turisti sceglieranno le mete che sono più avanti con l’esecuzione del Piano vaccinale». Un altro quesito-chiave che non è stato possibile porre riguarda l’ubicazione dell’hub vaccinale sul territorio metropolitano reggino, «mi auguro che almeno ci sia – ironizza, ma non troppo, l’amministratore -: sui due milioni stanziati da Bankitalia ancòra aspettiamo risposte in chiave reggina dallo scorso anno».
E dopo la convenzione stipulata con l’Azienda sanitaria provinciale, ancòra si aspettano risposte puntuali sulla possibile realizzazione di un Centro vaccinale nei locali della Prociv al Centro direzionale di Sant’Anna.
Il tutto, mentre «in questa terra si continua a morire anche non di Covid», chiosa amaro Falcomatà, «facendo un giro per i nostri ospedali il generale Figliuolo si sarebbe potuto rendere conto di cosa significhi curarsi in Calabria. Né possiamo ricordarci del numero esiguo dei posti in terapia intensiva solo quando c’è il Covid. Ma avremmo anche voluto chiedere a Figliuolo a che punto siamo con l’assunzione del personale o con la nomina dei subcommissari, considerato che Guido Longo si vede ancòra solo, o con la realizzazione degli “ospedali Covid” in Calabria».

Articoli correlati

Un commento

  1. Ma perché Falconala’ è ancora in carica? Non mi stupisco che il Generale Figliuolo non lo abbia avvisato, dopo tutto quello che si dice delle elezioni……..

    1
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007