L’Europa taglia fuori la Sicilia e il Ponte. E Lombardo scrive a Barroso

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giovedì 14 Luglio 2011 - 22:53

La proposta della commissione per il bilancio comunitario per il 2020: escludere il corridoio 1 “Berlino-Palermo” in favore del corridoio 5 “Helsinki-La Valletta”. Il governatore: «Decisione illogica»

Scherzi del destino. Il Ponte sullo Stretto ha trovato, nel corso della sua più che cinquantennale storia (e non c’è ancora il progetto esecutivo!), una corsia preferenziale per un motivo essenziale: essere opera strategicaperil famoso “Corridoio 1”, Berlino-Palermo. E quindi un’opera di rilevanza europea. Oggi quello stesso motivo rischia di cancellare la corsia preferenziale e con essa i sogni di gloria di chi vuol vedere Scilla e Cariddi uniti da una lunga striscia di cemento e acciaio. Dall’analisi del progetto di bilancio comunitario per il 2020, presentato lo scorso 29 giugno a Bruxelles, infatti, viene fuori la proposta di cancellare il vecchio “Corridoio 1” Berlino-Palermo per per sostituirlo con un nuovo “Corridoio 5” Helsinki-La Valletta. Dici poco ma cambia tutto. Viene, infatti, modificato l’asse di “scorrimento” del traffico di merci e passeggeri, che non si muoverebbe più secondo la direttrice nord-sud, ma che a Napoli interromperebbe il suo percorso naturale verso il confine meridionale d’Europa per deviare verso Bari da dove, attraverso una nuova “autostrada del mare”, si collegherebbe al porto di La Valletta, a Malta. E la Sicilia? E il Ponte? Saltati. Di netto.

Motivo per cui ieri il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha scritto una lunga lettera al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, chiedendo un incontro urgente sia al presidente della Commissione europea che a tutti i rappresentanti istituzionali che, in questa fase, hanno la possibilità di esprimere un parere utile a modificare questa scelta: dal rappresentante italiano, Antonio Tajani, al commissario dei trasporti Siim Kallas; dal commissario alle relazioni esterne Catherine Ashton, al responsabile delle politiche di vicinato, Stefan Fule, fino al commissario per le politiche regionali Johannes Hahn. Lombardo vuole dimostrare che la proposta della Commissione sarebbe «logica solo se aggiuntiva all’attuale impostazione del sistema dei trasporti nell’Italia meridionale. E che l’attuale formulazione non è soltanto illogica dal punto di vista geografico ed economico, ma viola anche i principi di coesione territoriale, sociale ed economica, su cui si fonda proprio il Trattato dell’Unione europea».

C’è tempo fino al 21 settembre, quando la Commissione dovrà “ufficializzare” la sua proposta, per affidarla al lungo processo di co-decisione che coinvolge il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, il Comitato economico e sociale e, infine, il Consiglio dei ministri europei. Secondo Lombardo, «non solo la proposta è contraria ai principi dell’ordinamento europeo, ma contrasta in maniera stridente con il regolamento comunitario 913, che disciplina dal 2010 il traffico merci. L’anno scorso, infatti, tenendo già conto delle adesioni nord europee, il Regolamento ha tracciato per le merci un “corridoio 4” che corre da Stoccolma fino a Palermo. Ma le ripercussioni più gravi – sottolinea il presidente della Regione siciliana – riguardano il piano nazionale dei trasporti: senza un collegamento di primo livello, nessuna infrastruttura progettata a sud di Napoli avrebbe più un “fondamento” economico: dall’asse autostradale a quello dell’alta velocità, passando per il ponte sullo Stretto, per finire alla rete di porti ed aeroporti di Calabria e Sicilia». Per Lombardo «tutte le opere realizzate, appaltate o solo progettate, diverrebbero “antieconomiche” per definizione: uno scenario antitetico rispetto la programmazione nazionale, che prevede di dotare il mezzogiorno di un livello adeguato di infrastrutture. Una inversione di tendenza che vanificherebbe investimenti già fatti per miliardi di euro: dalle opere previste dalla legge obiettivo, all’appalto per la progettazione e la realizzazione del Ponte sullo Stretto». Per scongiurare questo scenario, Lombardo ha deciso di sollecitare l’intervento del governo nazionale, attraverso il presidente del Consiglio dei ministri. Ma ha anche preannunciato che «la Sicilia chiederà di partecipare a tutte le fasi di formazione del parere che il governo italiano dovra’ esprimere sulla proposta della Commissione».

2 commenti

  1. Meno male che almeno in Europa qualcuno capisce l’utilità delle autostrade del mare piutosto che di asfalto e acciaio…..

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  2. Credo che la mancata realizzazione del ponte darebbe il definitivo colpo di grazia al paesino di Messina, cittadina già morta da un pezzo, dove gli enti non hanno più i soldi per pagare gli stipendi, i negozi chiudono, e in genere, la gente ha sempre meno soldi da spendere.
    Vorrà dire che faremo compagnia ai no ponte. Anzichè andare a lavorare, visto che il lavoro non esiste, andremo allegramente tutti in comitiva, a guardare passare gli uccelli a Dinnamare.

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