Corruzione alla rete fognante di Taormina, i primi faccia a faccia col giudice

Corruzione alla rete fognante di Taormina, i primi faccia a faccia col giudice

Alessandra Serio

Corruzione alla rete fognante di Taormina, i primi faccia a faccia col giudice

lunedì 20 Maggio 2024 - 10:00

Scena muta dal giudice agli interrogatori di garanzia, uno solo ha parlato. Spiegando che...

Messina – Resta sospeso Giuseppe Caudullo, dirigente comunale dell’area finanziaria del Comune di Taormina, indagato negli accertamenti della Procura di Messina sul Consorzio rete fognante dell’Alcantara. Lo ha deciso la giudice Tiziana Leanza che, dopo averlo interrogato, ha rigettato la richiesta di revoca della misura avanzata dal difensore, l’avvocato Corrado Rizzo.

Solo uno risponde

Caudullo è l’unico dei quattro indagati sospesi che all’interrogatorio di garanzia ha scelto di rispondere, ha chiarito molti aspetti del suo ruolo nella vicenda ed ha presentato un’ampia documentazione a sostegno della sua versione dei fatti. Il legale Rizzo ha contestato anzitutto l’attualità della misura cautelare, visto che il dirigente non è più di ruolo al Consorzio, ed altri profili. Ma la Giudice, ascoltato anche il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, nella stessa mattinata ha respinto l’istanza. La parola passa ora anche la Tribunale del Riesame.

Bocche cucite agli interrogatori

Al collegio delle Libertà si rivolgeranno probabilmente anche Sebastiano Sgroi, della ditta Edil Naxos, l’imprenditore messinese Angelo Oliveri e  Oscar Alberto Ayma, dirigente dell’area tecnica. I tre, difesi dagli avvocati Giuseppe Valentino ed Alfio Ardizzone, al primo confronto con la giudice Leanza hanno invece scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa di approfondire tutte le ipotesi d’accusa a loro carico, condensate in oltre tre mila pagine di richiesta di misura cautelare siglata dal sostituto procuratore Roberta La Speme e il capo della Procura, Antonio D’Amato.

Tutti gli indagati

Corruzione, turbativa d’asta ma anche inquinamento i reati ipotizzati a vario titolo, che coinvolgono altri indagati a piede libero: Si tratta dell’ex sindaco di Taormina Mauro Passalacqua, che negli anni scorsi sollevò dubbi sui lavori, Patrizia Savio, rappresentante legale della ditta Echo Beach, il taorminese Francesco Cipolla, Antonino Culoso di Castelmola, Orazio Luigi De Maria di Giardini Naxos, Fabio Maccarrone di Piedimonte Etneo, Veronica Spoto di Gaggi, Giuseppe Sterrantino di Fiumefreddo, Giovanni Taliò di Taormina.

L’inquinamento e gli affidamenti sospetti

Sotto la lente di Polizia e Guardia di Finanza degli investigatori sono finiti , dopo la denuncia di uno deglia addetti dell’ente, i lavori affidati dal Consorzio, dopo il sequestro dell’impianto per inquinamento nel 2021, e i rapporti tra i dirigenti e le ditte incaricate. Il sospetto, sollevato anche dalla denuncia di una persona interna all’ente e suffragato, secondo l’Accusa, dalle intercettazioni, è che per gli affidamenti i dirigenti abbiano incassato dei favori. Al vaglio anche le responsabilità negli episodi di inquinamento dell’Alcantara dovuti al mal funzionamento dell’impianto.

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