Processo Genovese, Anzalone racconta la scalata agli enti acquisiti "per un pezzo di pane"

Processo Genovese, Anzalone racconta la scalata agli enti acquisiti “per un pezzo di pane”

Alessandra Serio

Processo Genovese, Anzalone racconta la scalata agli enti acquisiti “per un pezzo di pane”

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domenica 16 Agosto 2015 - 22:05

Terza parte della deposizione del vice questore al processo sulla formazione professionale. L'investigatore ricostruisce le intercettazioni che hanno svelato come l'onorevole abbia fatto incetta di enti - Nt Soft, Training Service, Lumen, Consorzio Noè - e chi sono gli uomini chiave delle operazioni. Poi le assunzioni in periodo elettorale e il ruolo di Dario Zaccone.

Prosegue la pubblicazione della trascrizione della deposizione del vice questore Giuseppe Anzalone al processo Corsi d'Oro sui fondi destinati alla formazione professionale nel messinese. L'investigatore, dopo aver delineato il ruolo dei "genovesiani" nella gestione dell'assessorato alla Formazione e aver inquadrato il sistema di gestione in generale, risponde alle domande dei pm Sebastiano Ardita e Fabrizio Monaco sull'acquisizione e la gestione di una serie di società di servizi ed enti di formazione nei quali figurano parenti dell'onorevole Francantonio Genovese e sono gestiti direttamente dal suo entourage. Nelle intercettazioni emerge anche il ruolo di Dario Zaccone, il commercialista oggi componente del Consiglio dei Revisori dei Conti del Comune di Messina.

PM ARDITA- Per rimanere nell’argomento della burocrazia regionale, ci sono altre telefonate con funzionari regionali a parte Giannotta, da cui emergono elementi…

TESTE ANZALONE- Sì, dei contatti con il funzionario regionale La Ganga Giuseppe Orazio. In particolare una conversazione tra Fazio Domenico e La Ganga Giuseppe Orazio sull’utenza in uso a Fazio il quale sollecita il funzionario perché si interessi dei progetti riguardanti l’ente Api, e la, e l’ente NT Soft. Il funzionario regionale spiega genericamente lo stato della pratica, rassicura il suo interlocutore che si occuperà personalmente della pratica e che avviserà lui direttamente o Schirò Elena o La Macchia Salvatore. Successivamente il 17 settembre 2012 La Ganga telefona a Fazio e lo avvisa che il mandato per l’ente Api è pronto e dev’essere trasmesso alla ragioneria, soltanto che manca il documento relativo alla polizza fideiussoria, che però Fazio gli assicura gli farà pervenire per posta elettronica mandandogli poi l’originale. Anche in questa conversazione La Ganga fa capire al suo interlocutore di essere a disposizione, che lui è un esperto del settore, quindi di fare presente che lui queste cose le ha seguite, di farlo presente anche a Elena Schirò. Il senso della conversazione è che lui poi possa, sempre con riferimento all’esito delle elezioni regionali amministrative, avendo esperienza in vari assessorati e in questo momento dell’assessorato alla formazione, poter far parte dell’entourage dell’ufficio di gabinetto dell’Assessore. Fazio Domenico gli dice “va beh, comunica anche a Elena queste cose”. In effetti poco dopo, sempre il 17 settembre 2012 La Ganga contatta Schirò Elena e gli rappresenta il fatto che il mandato era stato evaso e ribadisce di essere a disposizione per ricoprire un incarico presso l’ufficio di gabinetto.

PM ARDITA– Vediamo di fare un quadro di sintesi per ciascun ente e verificare che attività è stata fatta, anche per avere il controllo degli enti. Preliminarmente volevo chiederle, in parte già ha risposto, l’onorevole Genovese seguiva queste vicende che riguardavano i singoli enti?

TESTE ANZALONE- Sì, certamente, le intercettazioni telefoniche in relazione a numerosi di questi enti ci confermano un diretto interessamento sulla condizione generale complessiva, ma anche nel dettaglio di approvazioni, ammissioni, mandati di pagamento relativi a progetti approvati nell’ambito di determinati avvisi per determinati enti.

PM ARDITA- Come avviene questa scalata agli enti, può farci un quadro?

TESTE ANZALONE: L’ente NT Soft che è una società in accomandita semplice di Davì Salvatore, con sede legale a Patti, invia 2 Giugno numero 12, l’oggetto sociale della società è da un lato vendita al dettaglio di prodotti informativi, tant’è vero che ha anche un’altra sede in corso Matteotti numero 2 e in via 2 Giugno numero 12, dove si sono svolti i corsi di formazione e aggiornamento professionale. La società viene acquisita da Davì Salvatore e Davì Giovanni il 16 aprile 2010, rilevandola da Rizzo Pietro e Barbitta Antonia che fino a quel momento la gestivano con la precedente denominazione NT Soft di Rizzo Pietro e CSAS. Davì Salvatore e Davì Giovanni sono fratelli e sono nipoti dell’onorevole Genovese, figli di Schirò Maria e di Davì Antonio, e Schirò Maria è sorella di Schirò Elena, Schirò Giovanna, Schirò Rosalia, Schirò Teresa. L’Nt Soft viene rilevata il 25 maggio 2012 e Davì Salvatore, socio accomandatario, cede una porzione di quote nominali a un’altra società, la Training Service che ha sede a Barcellona in via Umberto Primo numero 222; amministratore unico è Astone Antonino, nato a Ucria il 26 febbraio del ‘50, ma il capitale sociale è detenuto prevalentemente dalla società Gefin Genovese S.r.l. e Geim S.r.l. Poi da Genovese Fabio Luciano e quote minori che sono Biondo Luciano, Metal Cassoni, Servizi Assicurativi ed altro. Queste due società, la Gefin Genovese S.r.l, la Geim S.r.l. sono riconducibili a Francantonio Genovese. Successivamente anche Davì Giovanni socio accomandante cede tutte le sue quote alla Training Service. La Training Service diventa il socio accomandante e Davì Salvatore, che ha mantenuto una quota del capitale sociale, viene confermato socio accomandatario il 21. Le intercettazioni telefoniche ci consentono di individuare nelle figure di Schirò Elena e di Domenico Fazio i reali gestori di fatto della società, perché sono loro a cui si rivolgono Davì Salvatore e per la Training Service anche Astone Antonino. Per quanto riguarda l’NT Soft Davì Salvatore spesso non assume decisioni che invece rimette o a a Schirò Elena o a Domenico Fazio. Fazio a sua volta non soltanto si relazione Con Davì ma si relazione anche con Dario Zaccone per le problematiche contabili di NT Soft. Quindi sono queste le figure di vero riferimento della gestione di NT Soft. Abbiamo tutta una serie di conversazioni che confermano questa gestione. Quella tra La Macchia Massimiliano, fratello di La Macchia Salvatore e Gaglio Pietro il 22 marzo 2012 ad esempio. Gaglio Pietro è nato a Palermo il 26 febbraio 68 è rappresentante della società Chien Consulting, anche questa opera nel settore della formazione professionale. E’ anche questa una figura che fa da sfondo oltre a numerose altre conversazioni anche nell’acquisizione dell’ENFAP Palermo. La Macchia riferisce di aver contattato Schirò Elena in ordine alla attività condotte per alcuni enti e in particolari proprio nella conversazione cita ESOFOP, Api e NT Soft. Un’altra conversazione che dà segno di come Elena Schirò sia una figura di riferimento nella gestione di NT Soft: L’11 aprile 2012 sempre sull’utenza in uso a La Macchia Massimiliano, la conversazione avviene sempre con Pietro Gaglio. Questa conversazione rappresenta la chiusura rispetto ad altre, il tema fondamentale è la disponibilità dei locali di Patti via 2 Giugno che è la sede di NT Soft. La Macchia Massimiliano dice “dovrei chiedere a Elena se loro hanno la disponibilità”. Oltre a questi progressivi che confermano quanto la figura di Elena Schirò e di Domenico Fazio sia inserita nella gestione c’è anche la vicenda che riguarda la cessione di corsisti. Questa vicenda che noi abbiamo alla comprensione grazie alle conversazioni che decorrono a partire dal 16 maggio 2012. Si capisce che Elena sta organizzando un progetto per dei corsi e ha bisogno di corsisti e ha avviato delle conversazioni con Rizzo, che è il precedente gestore di NT Soft, e un tale Gianrizzo Giuseppe, detto Gio, che è dipendente di un altro ente del consorzio Noè che poi vedremo essere legato anche alla Lumen. In una conversazione tra La Macchia Massimiliano e la moglie Scaffidi Maria Bernadette del 16 maggio 2012, La Macchia confida che questa cessione, questi corsisti sono verso un corrispettivo pari al 25% del finanziamento approvato per quello specifico progetto, quindi la cessione avviene verso un corrispettivo. Le conversazioni successive sono legate ai rapporti che intercorrono direttamente tra Gianrizzo e Elena Schirò: sostanzialmente hanno ad oggetto questa cessione. Quello che emerge è che Elena Schirò ha avuto rapporti diretti con questo Gianrizzo, ma a differenza dei corsisti che vengono forniti dal Rizzo quelli sono stati fatti con una scrittura, un atto scritto, la cessione di questi corsisti da parte di Gianrizzo Gio, dice La Macchia Massimiliano, avviene senza nessuna traccia, senza che niente venga indicato. Questi corsisti evidentemente consentono alla Schirò di presentare il progetto col numero di corsisti sufficienti per ottenere l’approvazione. Tra le varie conversazioni c’è una conversazione del 9 maggio 2012 tra La Macchia Massimiliano e Fazio Domenico, anche qui siamo sempre nell’ambito della NT Soft, anche se poi parlano anche di Api Industria, ma la questione è legata a un progetto di NT Soft. Stanno sviluppando un progetto nell’ambito dell’apprendistato; risulta che per poter effettuare questo corso vengono utilizzati i corsisti dipendenti dell’Ancora, quindi con la figura dell’apprendistato procedere anche alla formazione professionale di questi soggetti. L’Ancora è una società di ristorazione la cui sede operativa, il ristorante Self Service è in prossimità dell’imbarco della società Caronte Tourist, riconducibile anche all’onorevole Genovese. PM ARDITA – C’è qualche conversazione ulteriore su questo NT Soft che dà la misura dell’attenzione nei dettagli da parte dell’onorevole Genovese?

TESTE ANZALONE- Sì, ce ne sono numerosissime altre sempre su NT Soft, il 17 maggio sull’utenza in uso a La Macchia Massimiliano, con Gaglio Pietro si riferiscono al corso di formazione per apprendista che dev’essere effettuato da NT Soft. Successivamente, sempre il 17 maggio sempre il Massimiliano con Gaglio, si devono occupare del censimento delle aziende, degli apprendisti . C’è poi una conversazione del 28 settembre 2012 sull’utenza in uso a Davì Salvatore tra Davì ed una donna in cui si fa riferimento a lavori che devono essere effettuati all’interno della sede dell’NT Soft, e Davì dice che sta aspettando di avere la disponibilità da parte della dottoressa Schirò per poter avviare questi lavori. In data 10 ottobre 2012 c’è un’altra conversazione tra Fazio e Zaccone Dario, in cui discutono del modello Durc della NT che risulta scaduto e che dev’essere presentato perché altrimenti non possono accedere alla possibilità di ottenere i mandati di pagamento e questo ritardo viene attribuito ad una distrazione del Davì. Addirittura Fazio Domenico dice “è una cazziata per Salvatore Davì “quindi Fazio Domenico se si permette di fare una cazziata al soci della NT Soft evidentemente si trova anche in una posizione…La preoccupazione deriva dal fatto che in assenza di questo Durc loro non potranno accedere a finanziamento. Su questa cosa era stata fatta una telefonata da parte di lui, l’onorevole Genovese, che voleva sapere com’era finita la vicenda. C’è anche un’altra conversazione del 2 novembre 2012 in cui Fazio riceve la telefonata da Pullia Franco che vuole un aggiornamento sulla situazione NT Soft e sulla Api Industria, in particolare con riferimento al rilascio delle garanzie fideiussorie.

PM ARDITA-Va bene, passiamo alle conversazioni che hanno ad oggetto la Lumen.

TESTE ANZALONE- La Lumen è una società, o meglio è un’associazione, Libera università mediterranea di naturopatia con sede in Messina, via Tommaso Cannizzaro, isolato 224 numero 9, al momento delle indagini rappresentata dal presidente del consiglio direttivo Maccora Marilena, nata a Patti il 20 marzo 73, domiciliata a Messina. Risulta avere, al momento degli accertamenti una serie di partecipazioni societarie, tra cui anche il consorzio Noè, poi il Gruppo Azione Locali Valli dei Nebrodi e così via. Dalle visure, dall’analisi storica della società emerge che il 17 maggio 2005 il presidente del consiglio direttivo della Lumen – che in quel momento aveva sede a Patti in via 2 Giugno, condominio San Marco – era Favazzo Carmelo, nato a Capo D’Orlando il 5 maggio ‘48, il quale cessa dalla sua carica e al quale subentra Cannavò Concetta, nata a Messina il 3 giugno del 1959. Cannavò Concetta, così risulta anche dal complesso delle intercettazioni, fa parte della segreteria politica dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi. In data 1 dicembre 2007 subentra nella carica a Cannavò Concetta Schirò Elena, e l’incarico di presidente del consiglio direttivo sarà tenuto fino al 10 dicembre 2012, come risulta dal verbale del consiglio di amministrazione della Lumen del 30 novembre 2007 per il rinnovo delle cariche sociali. Risulta che Elio Sauta, che già era componente del consiglio direttivo, assume la carica di Vicepresidente, Cannavò Concetta diventa segretario tesoriere, in data 14/12/2012 assume la carica Marilena Maccora e il Fazio Carmelo dal 16 gennaio 2009 riveste la carica di presidente del consiglio di amministrazione del consorzio Noè, che appunto ha sede in Patti via 2 Giugno numero 2, anche esso operante nel settore della formazione professionale. In tal proposito abbiamo una serie di conversazioni a partire dal 7 settembre del 2012 sull’utenza in uso a La Macchia Salvatore che chiama Schirò Elena – dalla conversazione si sente un po’ allarmato- si capisce che lui si trova lì nella segreteria, era uscito nel balcone per poter chiamare Elena Schirò dicendo se Favazzo aveva un appuntamento con Elio, cioè Elio Sauta. Elena dice di no, ma quello che è importante è la reazione, perché Elena Schirò dice “no, non si possono dare appuntamenti in maniera così improvvisa senza preannunciare e senza preavvertire” tanto è vero che lei stessa dice che sarebbe entrata dall’ingresso di Cettina, quindi evidentemente all’ingresso secondario dove appunto risiede l’ufficio dove sta Cettina Cannavò, e sarebbe rimasta lì in attesa che Carmelo Favazzo sarebbe andato via. Questa prima conversazione investigativamente ci pone l’attenzione sul perché Favazzo in maniera così improvvisa, ma soprattutto per le reazioni che determina e suscita in Elena Schirò e La Macchia Salvatore doveva necessariamente determinare un interrogativo sui rapporti che si stabilivano con Favazzo Carmelo. In effetti dopo questa conversazione ne seguono nei giorni immediatamente successivi i, in particolare il 10 settembre 2012 tra La Macchia Salvatore e Favazzo Carmelo il quale richiamandosi a quanto ultimato nei rapporti del 7 settembre 2012, Favazzo dice “ti voglio ricordare quella cosa”, quindi allude a qualcosa di cui hanno parlato nei giorni precedenti, e lui dice “va beh, non ti preoccupare, ci risentiamo” e soprattutto gli dice “vedi se puoi richiamare anche qualcun altro per poter gestire questa cosa”. Infatti alle 16.08 nello stesso giorno Favazzo richiama La Macchia informandolo che sta provando a chiamare qualcuno continuamente ma non riesce a contattarlo. Allora La Macchia dice di non essere ancora là, cioè di non arrivato in un altro posto che noi possiamo ipotizzare essere la segreteria politica, dice “non sono ancora là, poi di faccio sapere”; quindi anche questo è una rinvio a un ulteriore rapporto. Infatti alle successive 17 e 23 La Macchia richiama Favazzo, gli comunica che ha affrontato la questione e gli garantisce “stai tranquillo perché in settimana questa cosa si chiuderà”. Poco dopo, a distanza di appena 3 minuti, La Macchia Salvatore chiama Elena Schirò e le dice che è riuscito a ottenere una settimana; dice “vediamo, dobbiamo trovare una soluzione” quindi è evidente che si tratta di una vicenda che coinvolge Schirò Elena, quindi anche l’entourage della segreteria. Consideriamo anche che gli incontri sono avvenuti proprio nella segreteria politica dell’onorevole Genovese. Passa una settimana ma la situazione non si è risolta perché il 17 settembre 2012 La Macchia riceve la telefonata di Favazzo Carmelo. La Macchia dice di avere parlato con questa persona, con lui, ma che ancora bisogna aspettare soprattutto perché bisogna attendere le anticipazioni dell’avviso 20. Quindi La Macchia Salvatore dal punto di vista investigativo ci dice che c’è un problema a monte nei rapporti, evidentemente anche di natura economica, con Favazzo Carmelo. Questi rapporti ancora non sono qualificati, non si capisce, sono sicuramente attinenti a rapporti con l’onorevole Genovese in cui si è posto in rapporti di intermediazione La Macchia Salvatore e per certi aspetti anche Schirò Elena, ma la soluzione del problema è la anticipazione dell’avviso 20. Come l’avviso 20 possa essere uno strumento per risolvere una problematica riguardante Carmelo Favazzo, questo investigativamente cerchiamo di risolverlo e svilupparlo successivamente. Il 21 settembre 2012 La Macchia riceve la telefonata di Favazzo il quale – a sentire la conversazione è assolutamente in equivoco – è totalmente sopraffatto dallo stato di agitazione e confessa al suo interlocutore che lui ha bisogno, non riesce neppure a pagare le bollette, che lui aveva avuto “garanzie dall’amico nostro”, e utilizza esattamente questa affermazione, che fine agosto, primi di settembre, la questione si sarebbe risolta. La Macchia Salvatore torna a ribadire il concetto già espresso un paio di giorni prima, cioè che bisogna aspettare l’anticipazione del 20. La conversazione si chiude col fatto che Favazzo dice “io gliel’ho spiegato e lui si era impegnato, mi aveva garantito che dopo due anni..” poi interrompe la frase, ma insomma che dopo due anni si sarebbe risolta questa cosa, quindi anche Favazzo allude a una conversazione con questa terza persona. L’ultima conversazione su questa vicenda è esattamente del giorno successivo, del 22 settembre. Favazzo chiama ancora una volta e rimangono d’accordo che Favazzo lo doveva richiamare perché si sarebbero incontrati e visti verosimilmente più tardi; anzi è La Macchia che dice “ti chiamo io più tardi”. Su questa vicenda non ci sono più intercettazioni telefoniche, o meglio non ci sono conversazioni dirette tra La Macchia e Favazzo, e a distanza di 4 giorni, il 26 settembre 2012 sull’utenza in uso a Gianrizzo Giuseppe detto Gio, dipendente del consorzio Noè, intercorre una lunga e importante conversazione, importante dal punto di vista investigativo, con Catalfamo Giuseppe detto Pippo, anche egli dipendente del consorzio Noè ma verosimilmente – per quello che complessivamente dalle indagini era emerso- anche dipendente della Lumen. I due riportano in maniera diretta, in quanto loro stessi erano presenti, la conversazione avvenuta poco prima con Favazzo Carmelo nel corso di una cena, che si può ritenere avesse ad oggetto la relazione economica tra Favazzo e l’onorevole Genovese, perché lo stesso Catalfamo riferisce al suo interlocutore che il Favazzo spera ancora in Genovese, il quale però “non gli darà neppure una lira”, utilizza questa espressione. Nel prosieguo della conversazione, facendo riferimento al rapporto con l’onorevole Genovese dice “ora comprerà per un pezzo di pane”, verosimilmente si riferisce al fatto che Favazzo sta in questo momento gestendo il consorzio Noè, Catalfamo dice “tu hai 6000 ore”, cioè il consorzio Noè ha progetti approvati, ammessi a finanziamento per un totale di 6000 ore- che alla luce di quello che abbiamo detto finora rappresentano il valore economico di un ente – e Catalfamo riprende la conversazione e gli chiede se lui sa quanto è stata pagata la Lumen dall’onorevole Genovese, e gli dice una cifra, 30 mila euro.

Ancora ribadisce Catalfamo, il quale dimostra di essere a conoscenza della vicenda – lui stesso nel corso della conversazione dice che ha 40 anni di storia con Favazzo quindi ne conosce profondamente le vicende personali – parla poi nel corso della conversazione anche di vicende sentimentali ma anche professionali, per avere lavorato con lui – e dice che ancora ne deve prendere 40. Quindi rispetto ai 330 mila euro per logica scansione delle frasi, se ne deve prendere 40 fa riferimento a 40 mila euro. Quindi nelle espressioni successive ribadisce il fatto che quando ha venduta la Lumen allora ha potuto contare sul valore che aveva, quindi non è fallito e ha ottenuto anche una certa liquidità, ma se lo farà adesso con il consorzio Noè probabilmente avrebbe sicuramente molte più difficoltà a ottenere un’eventuale vantaggio economico.

PM ARDITA- Avete avuto modo di accertare se c’erano dei rapporti economici, comunque giustificati tra Favazzo Carmelo e la Lumen?

TESTE ANZALONE- Nel corso delle indagini apprendiamo che nei rapporti con la Lumen c’erano delle emissioni di fatture relative a cessione di attrezzature e anche di consulenze. Il Favazzo doveva portarci della documentazione, lui si era spontaneamente offerto, escusso alla presenza del Difensore, in realtà poi di fatto non ci ha voluto consegnare quest’altra documentazione. Sappiamo comunque che agli atti del processo c’era già questa documentazione.

PM ARDITA – Va bene, parliamo di Training Service, cominciando dal momento in cui è stata acquisita.

TESTE ANZALONE – La Training Service, amministratore al momento delle indagini risultava Astone Antonino e tra i maggiori detentori del capitale sociale c’era la Gefin e la Geim, società riconducibili all’onorevole Genovese. Anche per quanto riguarda la Training Service abbiamo una serie di conversazioni che ci confermano quanto la figura di Elena Schirò e di altri soggetti, anche La Macchia Salvatore, siano direttamente coinvolti, partecipi e attivi nella gestione di questa società. In data 28 novembre 2011 sul telefono in uso a La Macchia Salvatore, la conversazione è tra l’onorevole Genovese, La Macchia e Elena Schirò. L’onorevole vuole avere informazioni sulla situazione della Training Service, in particolare se erano stati adottati i mandati di pagamento e se erano andato in ragioneria per la registrazione e quindi per la liquidazione, e l’onorevole sa che lui si è sentito con Elena, ma siccome non riesce ad avere le notizie le chiede a lui, a La Macchia. La Macchia gli chiarisce lo stato della situazione, in particolare qua siamo sicuramente in una fase avanzata perché è il mandato di pagamento che già è stato adottato e che deve andare in ragioneria, quindi mancava la determina dirigenziale per poter procedere alla liquidazione e al pagamento. Un’altra conversazione che riguarda la Training Service è del 9 novembre 2012 sull’utenza in uso a La Macchia Massimiliano, la conversazione avviene con Schirò Elena, stanno parlando di scadenze per l’inserimento dei vari dati nel calendario su Faros, che sarebbe il sistema informatico per inserire i vari dati che servono per l’approvazione del progetto, e affrontano anche la problematica relativa all’emissione della fideiussione; fanno riferimento a quale avviso, se è questo o l’avviso 1, e Massimiliano La Macchia dice a Elena se può telefonare a Fazio Domenico per avere notizie in merito alla Training Service perché, la stessa Elena Schirò dice, in questo momento Domenico è particolarmente impegnato perché si sta occupando delle primarie. Anche questa nel quadro delle assunzioni che avvengono all’interno dell’ENFAP è una conversazione che delinea il ruolo di soggetto interno alla segreteria politica che svolge a pieno tempo, cioè tutto il tempo dedicato proprio all’agenda politica dell’onorevole Genovese e dell’onorevole Rinaldi. Sempre sulla Training Service ci sono varie conversazioni, fondamentalmente tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, tra La Macchia e Elena Schirò, tra Fazio Domenico e Zaccone Dario, tra Schirà Elena e La Macchia Massimiliano, ma anche tra Fazio Domenico e un tale Finocchiaro che ha anche una conversazione utile ai fini delle fideiussioni.

PM MONACO- Ecco, partendo da quest’ultimo poi andando a ritroso, perché questa conversazione su questo aspetto, questo delle fideiussioni, è ritenuta investigativamente utile e rilevante?

TESTE ANZALONE- La conversazione avviene il 19 novembre 2012 all’utenza in uso a Domenico Fazio il quale riceve la telefonata da parte di questo Finocchiaro che gli chiede in ordine alla Training Service l’indicazione di un secondo nominativo per fornire le richieste garanzie fideiussorie. Fazio dice come per Lumen anche qui può dare lo stesso, ma il nominativo gli dice chi, e lui gli dice Genovese, “posso inserire quindi Francantonio Genovese?” Quindi ricaviamo investigativamente da questa conversazione che l’onorevole Genovese debba prestare garanzie fideiussorie per la Training Service, e lo ha fatto anche per la Lumen. Successivamente sono state fatte acquisizioni documentali relative a queste garanzie fideiussorie.

PM MONACO– Torniamo ai contatti telefonici tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, in quale arco temporale si collocano e perché sono state ritenute rilevanti?

TESTE ANZALONE- Sono state ritenute rilevanti perché il complesso di tutte queste conversazioni e di queste relazioni conferma quanto l’entourage che ruota attorno all’onorevole Genovese, ma se vogliamo l’onorevole Genovese in persona, siano direttamente attivi nel seguire le vicende della società, con quell’interesse di dettaglio specifico che dimostra il fatto di seguire specificatamente le attività di gestione della società. Il 10 novembre 2011 ad esempio si registra una conversazione sull’utenza in uso a La Macchia Salvatore con l’onorevole Genovese, in cui l’onorevole Genovese chiede aggiornamenti sulla Training e dice “è da un anno che è ferma”, La Macchia lo cerca di rassicurare, dice “è stato registrato ieri il decreto”, ma ne deve avere conferma. Sostanzialmente l’onorevole si è interessato del fatto se è stato o meno registrato il mandato di pagamento per poter inviare alla ragioneria e ottenere il saldo, uno dei stati di avanzamento del progetto. Successivamente sempre nello stesso giorno ancora una conversazione tra l’onorevole Genovese e La Macchia Salvatore in cui La Macchia gli dice che ancora non è stato contattato da Dario, che evidentemente è Dario Zaccone che segue appunto le vicende contabili, e l’onorevole insiste sul discorso dei conteggi, insiste sul fatto di seguire la vicenda della società Training prima che fallisca. E’ evidente che siamo in una situazione in cui la società Training è in difficoltà economiche e che l’interessamento per seguire l’adozione dei mandati di pagamento può consentire il perpetuarsi delle attività della società. La Macchia infatti dice “sto andando, mi attivo subito”.

Nello stesso giorno la conversazione tra La Macchia e l’onorevole Genovese – ovviamente sono conversazione in cui solitamente toccano vari argomenti, ma proprio in chiusura di conversazione dice “ma la vicenda Training, vedi per favore se riesci a chiuderla” e lui dice che appunto si è interessato, ma che ancora continuerà a interessarsi. Ancora, conversazioni seguono il giorno successivo, il 12 novembre 2011, l’onorevole Genovese si trova a Roma e viene contattato da La Macchia al quale ancora chiede ragguagli per quanto riguarda il mandato di pagamento. Il 16 novembre 2011 c’è una conversazione in cui c’è prima l’onorevole Genovese che parla con La Macchia Salvatore e rappresenta di avere ricevuto la telefonata da parte di Elena che riguarda il fatto che la società Training è in difficoltà perché ci potrebbe essere il problema che i dipendenti non ricevono lo stipendio. Dice “questa vicenda di Barcellona”, siccome la sede legale della Training Service è Barcellona e in questi giorni lui si sta occupando proprio del mandato di pagamento, insomma è evidentemente della Training Service. Dopo qualche ora sempre una conversazione tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese: La Macchia lo chiama per dargli conferma che i mandati relativi a Training lo passano, perché lui ha parlato col dirigente e gli ha detto che quello che lo doveva passare stava male, insomma e che le pratiche la stanno espletando e che domani potranno fare i mandati. Il 25 novembre 2011 la conversazione tra La Macchia Salvatore e Genovese in cui si richiama nuovamente la vicenda dei mandati della Training, La Macchia fa riferimento alla necessità di attendere la firma di una persona che in quel momento non c’è, ma che tutto è andato a buon fine. Il 28 novembre 2011 c’è una conversazione tra La Macchia Salvatore, l’onorevole Genovese e Schirà Elena in cui Genovese passa a La Macchia Schirò Elena proprio per quanto riguarda il problema dei mandati in pagamento della Training Service, confermando la conoscenza di dettaglio che Schirò Elena ha sulle vicende societarie della Training. L’1 dicembre 2011 un’altra conversazione tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, che conclusivamente dice di avere parlato col dirigente della ragioneria e che i mandati dovrebbero passare per andare a pagamento, e c’è un problema di un primo pagamento che dovrebbe arrivare intorno a e di un secondo che se ne parlerà nei mesi successivi, e quello dipendente dalla possibilità con cui le spese possano essere ammesse a pagamento. Il 12 dicembre 2011 sempre conversazione tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, torna a fare riferimento a questi mandati di pagamento per la Training Service.

PM ARDITA– C’è una conversazione anche successiva a dicembre tra questi due interlocutore che hanno ad oggetto la medesima vicenda?

TESTE ANZALONE- Sì, del 19 dicembre intercorre sempre tra La Macchia Salvatore e l’onorevole Genovese, in cui viene ribadito la necessità di effettuare dei mandati di pagamento di Training, perché è un problema legato al pagamento degli stipendi dei dipendenti di Training. Ci sono poi delle conversazioni intercettate anche tra altri soggetti. L’11 settembre 2012 intercorre una conversazione tra Fazio Domenico e Dario Zaccone, oggetto è proprio la Training Service e Fazio sottolinea il fatto che lui è convinto che è già stato fatto, e lui chi, “il supremo”, ma anche qui emerge più che altro investigativamente l’interessamento per l’attività svolta da Fazio Domenico nell’interesse di Training Service S.r.l. Segue il 15 settembre 2012 una conversazione tra Fazio e Zaccone, il riferimento è sempre agli adempimenti di natura contabile per la Training Service e Fazio specifica che lo devono fare urgentemente perché “lui vuole fare queste cose qui, capisci il momento, no” e questa espressione investigativamente va messa, considerata la data in cui la conversazione avviene, in diretto riferimento alle competizioni elettorali, le regionali, che si sarebbero tenute. Il 17 settembre 2012, la conversazione è sempre tra Fazio e Zaccone , qui c’è un interessamento diretto in ordine alla gestione contabile perché Zaccone chiede un documento di identità di Nino Astone e Fazio si offre di inviarlo per posta elettronica. Questo conferma anche il posizionamento di Fazio nell’ambito della gestione della Training Service. Seguono sempre con Zaccone la conversazione di poco successiva del 17 settembre in cui richiamano al discorso del documento che doveva essere inviato. Ma l’altro aspetto è che nella conversazione Zaccone sembra riferirsi al pagamento dei propri onorari, e lo fa con Fazio. Poi, sempre con Zaccone, un’altra conversazione con Fazio sempre dello stesso giorno: Fazio espressamente si riferisce all’apertura di posizione Inps per fare quelle assunzioni. Quindi la catena conseguenziale nello stesso giorno – appunto questo adempimenti e il fatto che questa cosa debba essere fatta con urgenza- fa riferimento al fatto che in Training si debbano fare della assunzioni, quindi il contesto del momento è che le assunzioni siano anche inserite in un momento di campagna elettorale.

(Alessandra Serio)

28 commenti

  1. letterio.colloca 17 Agosto 2015 06:38

    Sciascia,marranzano,coppole nere e lupare,”tane nebroidee”,inurbamenti mantenendo usi e costumi del paesazzo d’origine,inglobamento nella “famiglia” di conniventi avidi ma di sicura subcultura servile,ecc.Leggendo -con grande schifo- quanto dichiarano gli investigatori,Messina é stata “snaturata” con gli “ingredienti sociali” narrati nelle opere sciasciane; offende il buonsenso e la MORALE,l’ARROGANZA di queste mezzeseghe aggregate tra loro come METASTASI POLMONARI IMPENETRABILI.Se si considera che ci sono ANCORA ascari servitori tanto MARCI che si rotolano nel loro stesso FANGO,si stracciano la faccia e sperano di convincere con gesta discutibili ed argomentazioni IDIOTE,magari per una …pacca sulla spalla dal loro……PADRONE!

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  2. letterio.colloca 17 Agosto 2015 06:38

    Sciascia,marranzano,coppole nere e lupare,”tane nebroidee”,inurbamenti mantenendo usi e costumi del paesazzo d’origine,inglobamento nella “famiglia” di conniventi avidi ma di sicura subcultura servile,ecc.Leggendo -con grande schifo- quanto dichiarano gli investigatori,Messina é stata “snaturata” con gli “ingredienti sociali” narrati nelle opere sciasciane; offende il buonsenso e la MORALE,l’ARROGANZA di queste mezzeseghe aggregate tra loro come METASTASI POLMONARI IMPENETRABILI.Se si considera che ci sono ANCORA ascari servitori tanto MARCI che si rotolano nel loro stesso FANGO,si stracciano la faccia e sperano di convincere con gesta discutibili ed argomentazioni IDIOTE,magari per una …pacca sulla spalla dal loro……PADRONE!

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  3. MessineseAttento 17 Agosto 2015 10:48

    Per trovare i servitori di cui parla, mi creda, basta sfogliare le pagine dei commenti di questo giornale web. Troverà fedeli maggiordomi, non a caso con tanto di nome e cognome, abbandonarsi a deliri garantisti, con la speranza di riscuotere, ancora una volta, le misere prebende di cui si sono cibati per anni.
    Sguazzavano felici nel fango, quello stesso fango che oggi ha inghiottito la loro dignità.

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  4. MessineseAttento 17 Agosto 2015 10:48

    Per trovare i servitori di cui parla, mi creda, basta sfogliare le pagine dei commenti di questo giornale web. Troverà fedeli maggiordomi, non a caso con tanto di nome e cognome, abbandonarsi a deliri garantisti, con la speranza di riscuotere, ancora una volta, le misere prebende di cui si sono cibati per anni.
    Sguazzavano felici nel fango, quello stesso fango che oggi ha inghiottito la loro dignità.

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  5. GENOVESE COLUI CHE ERA IL PIU’ BRAVO E AVEVA VOTI ALTISSIMI AL LICEO CLASSICO SALESIANO SAN LUIGI. COME EX ALLIEVO RICORDO A GENOVESE, ANCH’EGLI EX ALLIEVO CHE DON BOSCO NON PERDONA NULLA SOPRATUTTO AI SUOI ALLIEVI. PRIMO O POI PRESENTA IL CONTO ED E’ SALATO.

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  6. GENOVESE COLUI CHE ERA IL PIU’ BRAVO E AVEVA VOTI ALTISSIMI AL LICEO CLASSICO SALESIANO SAN LUIGI. COME EX ALLIEVO RICORDO A GENOVESE, ANCH’EGLI EX ALLIEVO CHE DON BOSCO NON PERDONA NULLA SOPRATUTTO AI SUOI ALLIEVI. PRIMO O POI PRESENTA IL CONTO ED E’ SALATO.

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  7. Duro di comprendonio! Lo ammetto: sono duro di comprendonio! Non riesco a capire, infatti, quali reati si celino dietro queste conversazioni telefoniche.
    Leggo di telefonate nelle quali si chiedono informazioni sullo stato delle pratiche. Pensavo che chiedere informazioni fosse lecito. Evidentemente mi sbagliavo.
    Di certo, noto che questo “interessante” resoconto di Tempostretto, avrà come unico e concreto risultato, l’incremento dei lettori. Per una testata come “Tempostretto”, non è un risultato da poco.
    Per il resto, servirà a dare spazio a commenti di chi ha usufruito di prebende ed oggi sputa nel piatto dove ha mangiato. Ecco perché queste “persone” si nascondono dietro uno pseudonimo e non hanno il coraggio di metterci la faccia!

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  8. Duro di comprendonio! Lo ammetto: sono duro di comprendonio! Non riesco a capire, infatti, quali reati si celino dietro queste conversazioni telefoniche.
    Leggo di telefonate nelle quali si chiedono informazioni sullo stato delle pratiche. Pensavo che chiedere informazioni fosse lecito. Evidentemente mi sbagliavo.
    Di certo, noto che questo “interessante” resoconto di Tempostretto, avrà come unico e concreto risultato, l’incremento dei lettori. Per una testata come “Tempostretto”, non è un risultato da poco.
    Per il resto, servirà a dare spazio a commenti di chi ha usufruito di prebende ed oggi sputa nel piatto dove ha mangiato. Ecco perché queste “persone” si nascondono dietro uno pseudonimo e non hanno il coraggio di metterci la faccia!

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  9. SIGNOR CALIRI NESSUNO PUO’ DARE GIUDIZI PRIMA DELLA CASSAZIONE SI PARLA IN GENERALE NESSUNO CONDANNA GENOVESE. QUANDO SI DICE DON BOSCO NON PERDONA NON E’ RIFERITI AL PROCESSO MA ALLA VITA POLITICA. NON HO MAI CHIESTO NULLA NE’ A GULLOTTI NE’ A SUO PADRE O ANGELINA CONTESTA LA POLITICA DA CATTOLICO E’ EMIGRATO NEL PD SI VEDA LO SCHIFO CON VENDOLA BOLDRINI KYENGE E’ DA CONDANNARE PER AVER SVENDUTO L’ITALIA E RIDOTTI GLI ITALIANI VILI FARSI VIOLENTARE AMMAZZARE (BRESCIA) MINACCIARE IN PROPRIA CASA CON ESTORSIONE DA EGIZIANI(MILANO) ZINGARI NON AVERE LA PENSIONE O INVALIDITA’ NIENTE SOLDI PERCHE’ SERVONO A COLORO CHE NELLE MIRE DELLA SINISTRA DOVRANNO SOSTITUIRE GLI ITALIANI (DETTOMI DA UN IMPORTANTE SINISTRO) BOICOTTANO GLI EROI ALPINI.

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  10. SIGNOR CALIRI NESSUNO PUO’ DARE GIUDIZI PRIMA DELLA CASSAZIONE SI PARLA IN GENERALE NESSUNO CONDANNA GENOVESE. QUANDO SI DICE DON BOSCO NON PERDONA NON E’ RIFERITI AL PROCESSO MA ALLA VITA POLITICA. NON HO MAI CHIESTO NULLA NE’ A GULLOTTI NE’ A SUO PADRE O ANGELINA CONTESTA LA POLITICA DA CATTOLICO E’ EMIGRATO NEL PD SI VEDA LO SCHIFO CON VENDOLA BOLDRINI KYENGE E’ DA CONDANNARE PER AVER SVENDUTO L’ITALIA E RIDOTTI GLI ITALIANI VILI FARSI VIOLENTARE AMMAZZARE (BRESCIA) MINACCIARE IN PROPRIA CASA CON ESTORSIONE DA EGIZIANI(MILANO) ZINGARI NON AVERE LA PENSIONE O INVALIDITA’ NIENTE SOLDI PERCHE’ SERVONO A COLORO CHE NELLE MIRE DELLA SINISTRA DOVRANNO SOSTITUIRE GLI ITALIANI (DETTOMI DA UN IMPORTANTE SINISTRO) BOICOTTANO GLI EROI ALPINI.

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  11. SIGNOR CALIRI CONDANNO LA POLITICA DI GENOVESE COME EX ALLIEVO. SE LEI E’ DEL PD NON VOGLIO ATTACARLA PESONALMENTE LEGGO I SUOI INTERVENTI E LA RISPETTO MOLTISSIMO GENOVESE CON LA SUA POLITICA CI HA RIDOTTI A LARVE DI PERSONE. SE CI DIFENDIAMO DA CLANDESTINI TUTTI SONO CONTRO. ANCHE LA CHIESA PD SI E’ SCHIERATA CON I MUSSULMANI NON ALZA LA VOCE SE ORINANO O GETTANO LE FECI DURANTE LA PROCESSIONE E’ SUCCESSO BESTEMMIANO IN CHIESA TUTTO CON IL SILENZIO DELLE ALTE GERARCHIE E’ COMPLICITA’ DI VILIPENDIO. I CATTOLICI DI SINISTRA ADDIRITTURA VOGLINO IMPEDIRE AGLI ALPINI LA LORO PREGHIERA L’ARCIVESCOVO DI VITTORIO VENETO IMPEDISCE AGLI ALPINI DI PREGARE E’ UNO SCHIFO. DOVE IO VIVO GLI ALPINI SONO SACRI PER POLITICA NON SONO D’ACCORDO A GENOVESE

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  12. SIGNOR CALIRI CONDANNO LA POLITICA DI GENOVESE COME EX ALLIEVO. SE LEI E’ DEL PD NON VOGLIO ATTACARLA PESONALMENTE LEGGO I SUOI INTERVENTI E LA RISPETTO MOLTISSIMO GENOVESE CON LA SUA POLITICA CI HA RIDOTTI A LARVE DI PERSONE. SE CI DIFENDIAMO DA CLANDESTINI TUTTI SONO CONTRO. ANCHE LA CHIESA PD SI E’ SCHIERATA CON I MUSSULMANI NON ALZA LA VOCE SE ORINANO O GETTANO LE FECI DURANTE LA PROCESSIONE E’ SUCCESSO BESTEMMIANO IN CHIESA TUTTO CON IL SILENZIO DELLE ALTE GERARCHIE E’ COMPLICITA’ DI VILIPENDIO. I CATTOLICI DI SINISTRA ADDIRITTURA VOGLINO IMPEDIRE AGLI ALPINI LA LORO PREGHIERA L’ARCIVESCOVO DI VITTORIO VENETO IMPEDISCE AGLI ALPINI DI PREGARE E’ UNO SCHIFO. DOVE IO VIVO GLI ALPINI SONO SACRI PER POLITICA NON SONO D’ACCORDO A GENOVESE

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  13. Che tu abbia frequentato il San Luigi, mi sembra davvero moooolto strano. Io conosco il San Luigi, e le scuole Salesane in genere, come ottime scuole dalle quali è difficile uscire se non si conosce bene la lingua italiana e Giovannino, credimi, se tu sei un ex allievo del San Luigi… io sono Mozart…
    PS: Ma quando la finisci con questo maiuscolo? Ti hanno insegnato questo a scuola????

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  14. Che tu abbia frequentato il San Luigi, mi sembra davvero moooolto strano. Io conosco il San Luigi, e le scuole Salesane in genere, come ottime scuole dalle quali è difficile uscire se non si conosce bene la lingua italiana e Giovannino, credimi, se tu sei un ex allievo del San Luigi… io sono Mozart…
    PS: Ma quando la finisci con questo maiuscolo? Ti hanno insegnato questo a scuola????

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  15. La medesima considerazione (non vi è alcun tono polemico) va fatta per amore della verità anche nei riguardi di molti articoli, parecchi dei quali da lei apprezzati.
    Un esempio su tutti (ma di fatto non l’unico) è rappresentato dall’ormai famoso e controverso articolo sui “radical chic”.
    Penso che le sue considerazioni calzino ancora di più in quel caso.
    L’aria fritta è commercialmente inutilizzabile, ma se riesci a piazzarla, vi guadagni parecchio.

    Salvatore

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  16. La medesima considerazione (non vi è alcun tono polemico) va fatta per amore della verità anche nei riguardi di molti articoli, parecchi dei quali da lei apprezzati.
    Un esempio su tutti (ma di fatto non l’unico) è rappresentato dall’ormai famoso e controverso articolo sui “radical chic”.
    Penso che le sue considerazioni calzino ancora di più in quel caso.
    L’aria fritta è commercialmente inutilizzabile, ma se riesci a piazzarla, vi guadagni parecchio.

    Salvatore

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  17. MessineseAttento 17 Agosto 2015 17:20

    Caliri non si apprechi, la cassa ha chiuso. Mettere nome e cognome non le servirà a nulla se non ad essere deriso, ma a questo c’è abituato.

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  18. MessineseAttento 17 Agosto 2015 17:20

    Caliri non si apprechi, la cassa ha chiuso. Mettere nome e cognome non le servirà a nulla se non ad essere deriso, ma a questo c’è abituato.

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  19. MessineseAttento 17 Agosto 2015 17:24

    Che le dicevo, basta scorrere qualche commento più su per trovare lo zerbino di turno, che tanto bene descrive nel suo commento.

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  20. MessineseAttento 17 Agosto 2015 17:24

    Che le dicevo, basta scorrere qualche commento più su per trovare lo zerbino di turno, che tanto bene descrive nel suo commento.

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  21. velista anonimo 17 Agosto 2015 17:25

    Ma Franco Caliri che ne pensa della disoccupazione del Sud, del Meridione ? Possiamo avere una risposta articolata su questo problema e su come si può quantomeno risolvere o provare a risolvere ?
    grazie

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  22. velista anonimo 17 Agosto 2015 17:25

    Ma Franco Caliri che ne pensa della disoccupazione del Sud, del Meridione ? Possiamo avere una risposta articolata su questo problema e su come si può quantomeno risolvere o provare a risolvere ?
    grazie

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  23. La disoccupazione nel meridione? Perché chiedere a Franco Caliri cosa ne pensa? Penso che non dipenda, certamente, da Genovese che, a quanto mi risulta, ha sistemato mezza Messina. Certo, qualche MessineseAttento non si accontenta di quello che ha avuto e tira calci ma che ci possiamo fare? Se ne farà una ragione e continuerà a sparlare di chi gli ha dato da mangiare…

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  24. La disoccupazione nel meridione? Perché chiedere a Franco Caliri cosa ne pensa? Penso che non dipenda, certamente, da Genovese che, a quanto mi risulta, ha sistemato mezza Messina. Certo, qualche MessineseAttento non si accontenta di quello che ha avuto e tira calci ma che ci possiamo fare? Se ne farà una ragione e continuerà a sparlare di chi gli ha dato da mangiare…

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  25. Sistemato?
    Direi che il punto è tutto racchiuso nell’uso distorto di questo verbo.
    Senza rendersene conto ha risposto.

    Salvatore

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  26. Sistemato?
    Direi che il punto è tutto racchiuso nell’uso distorto di questo verbo.
    Senza rendersene conto ha risposto.

    Salvatore

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  27. MessineseAttento 19 Agosto 2015 00:30

    Caliri la conosciamo bene, pur avendola guardata sempre dall’alto verso il basso, soprattutto ai tempi in cui saltava da una segreteria politica all’altra con la manina tesa.

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  28. MessineseAttento 19 Agosto 2015 00:30

    Caliri la conosciamo bene, pur avendola guardata sempre dall’alto verso il basso, soprattutto ai tempi in cui saltava da una segreteria politica all’altra con la manina tesa.

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