Cosa è stato il Messina di Auteri, tra scelte obbligate e mercato sbagliato

Cosa è stato il Messina di Auteri, tra scelte obbligate e mercato sbagliato

Simone Milioti

Cosa è stato il Messina di Auteri, tra scelte obbligate e mercato sbagliato

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sabato 24 Dicembre 2022 - 15:00

Balde è purtroppo diventato il simbolo della fallimentare gestione di Auteri. Ma il tecnico dell'Acr Messina che alternative aveva dalla rosa costruita/superstite in estate?

MESSINA – Le dimissioni dell’allenatore Gaetano Auteri e del direttore sportivo Pitino sono un atto quasi dovuto, nei confronti di una piazza che chiede da settimane una scossa all’ambiente. Un cambio di rotta era comunque necessario al di là dei tifosi per evitare la retrocessione imbarazzante verso cui si stava andando. Gli addii di Pitino e Auteri non risolveranno certo il problema, che resta e servirà intervenire sul mercato oltre a dare nuova linfa allo spogliatoio. Questo indipendentemente da chi c’è o ci sarà in panchina, come dimostra la sconfitta subita a Crotone, quasi nell’indifferenza che ha seguito in parte l’ultima partita dell’anno, giocata venerdì pomeriggio a ridosso del Natale.

In realtà mister Auteri a Crotone in panchina non ci sarebbe stato comunque, era stato squalificato per una giornata. A metà mattinata però arriva la notizia delle dimissioni, quelle forse più corrette viste la situazione dopo il girone d’andata disastroso del Messina erano del ds Marcello Pitino. Diventato capro espiatorio pagando per tutti, ma gli sbagli in sede di mercato estivo per una squadra non certamente all’altezza ci sono stati.

Il mercato estivo sbagliato

Entrambi i protagonisti del terremoto in casa Acr Messina ad inizio stagione avevano rilasciato delle dichiarazioni che, a distanza di mesi, li hanno riguardati da vicino. Se Pitino aveva fatto il mercato della salvezza a gennaio, sapeva bene ad agosto che nel calcio “quanto di buono fatto viene presto dimenticato”. Auteri dal canto suo, da uomo con esperienza ultra decennale nel calcio, sembrava quasi felice dello slittamento dell’inizio del campionato a mercato chiuso ai primi settembre invece che fine agosto.

Dal punto di vista dell’allenatore l’idea che dopo aver iniziato la stagione, primo turno di Coppa Italia ed esordio in campionato, si potesse ancora correggere eventuali errori di rosa in corsa faceva parte di un calcio che non rispecchia il suo pensiero. Provando a tradurre potrebbe voler dire: il ds e l’allenatore bravi non sbagliano e si adattano a fare bene con quello che hanno. A distanza di mesi però al Messina avrebbe fatto tanto comodo poter magari cercare qualche giocatore in extremis rendendosi conto che qualcosa non andava o mancava.

Il mercato sbagliato comunque più che in entrata è stato fatto in uscita, smantellando praticamente tutto il gruppo dello scorso anno, quello della salvezza compreso arrivato a gennaio. I rinnovi di Rizzo e Piovaccari su tutti, che sembravano ben felici di rimanere a Messina, avrebbero permesso ai biancoscudati di mantenere quel livello di esperienza che adesso la società, se vuole provare a salvarsi, dovrà cercare a caro prezzo nella parentesi di mercato invernale.

L’avallo di mister Auteri

Fatto il mercato stava all’allenatore plasmare una squadra con quello che aveva, per questo Auteri è da una parte assolto. Ma dall’altra, non avendo mai espresso critiche alla società in sede di mercato e avendo al contempo fatto trapelare più volte che la squadra era stata costruita anche col suo avallo, è diventato in un certo senso complice.

Uomo vero comunque il mister di Floridia che non ha mai detto una parola fuori posto sul mercato sbagliato e diverse volte, nell’inizio di stagione che non decollava, ha chiarito che non c’era alcun problema di preparazione, scartando così nettamente la carta di un possibile alibi. Ma le scelte in attacco, più che in altri reparti, hanno svelato che il Messina non era pronto. Basti pensare a Curiale, che doveva essere il top player della squadra, non è mai stato in condizione decente. A tal punto che Ngombo, arrivato due settimane fa e non certo al 100%, ha finito per sostituirlo immediatamente dal suo tesseramento.

Le scelte tattiche obbligate

È diventato un mantra e il simbolo della squadra di Auteri la riproposizione di Balde praticamente sempre titolare nelle prime uscite stagionali nell’undici del tecnico di Floridia. L’attaccante è quello che ha collezionato più minuti (1389) nella gestione Auteri, ovvero le prime 19 partite del campionato, tutto il girone d’andata. Titolare per 15 volte, due gli assist, anche se uno non era proprio voluto, e zero gol.

Gli altri a cui mister Auteri ha dato più fiducia sono Fofana e Catania, anche loro 15 volte titolari. L’esterno d’attacco è il capocannoniere della parentesi Auteri con 3 reti. Quelli che però hanno visto sempre il campo, anche se solo per qualche scampolo sono stati Marino e Fiorani: 19 presenze per entrambi. In particolare il primo aveva cominciato bene e sempre titolare, poi ha perso un po’ il proprio posto nelle gerarchie partendo dalla panchina.

Problema in difesa dove anche i numeri testimoniano la grande confusione nel trovare un trio o una coppia titolare, tra acciacchi di Camilleri o leggerezze di gioventù degli altri che non davano fiducia. Come anche la confusione c’è stata riguardo all’estremo difensore, quando ad un certo punto Daga non è stata più proposto titolare, Lewandowski che l’ha sostituito in realtà non ha dato chissà quante sicurezze in più.

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