Covid Messina, la V commissione: "Chiusura delle scuole ingiustificata"

Covid Messina, la V commissione: “Chiusura delle scuole ingiustificata”

Francesca Stornante

Covid Messina, la V commissione: “Chiusura delle scuole ingiustificata”

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giovedì 05 Novembre 2020 - 10:45

La commissione presieduta dal consigliere La Tona ha esaminato i fatti che hanno portato alla chiusura di tutte le scuole fino all'8 novembre. Ecco perché ha scritto all'Asp, al sindaco e al Prefetto

Riaprire tutte le scuole messinesi dal prossimo 9 novembre. Ad esclusione delle scuole superiori, per le quali i provvedimenti governativi hanno imposto misure diverse, per le scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie è necessario tornare a garantire al più presto la didattica in presenza. A sostenerlo con forza la V commissione consiliare del Comune presieduta dal consigliere Piero La Tona. Le scuole sono tornate al centro dell’attenzione della commissione che ha deciso di scrivere al commissario Covid dell’Asp di Messina Carmelo Crisicelli, al sindaco Cateno De Luca e al Prefetto Maria Carmela Librizzi dopo aver esaminato i fatti che la scorsa settimana hanno portato alla chiusura fino all’8 novembre di tutti gli istituti scolastici di Messina.

Quali anomalie?

La Tona spiega che la commissione lo scorso 28 ottobre aveva ascoltato il commissario Crisicelli per conoscere eventuali criticità in tema di contenimento e tracciamento del contagio da Covid 19 nelle scuole della città di Messina. Ma in quell’occasione non era emersa nessuna anomalia specifica tale da giustificare i provvedimenti attuati nei giorni immediatamente successivi. Infatti appena due giorni dopo, era il 30 ottobre, lo stesso Commissario Asp chiedeva al Sindaco di Messina di disporre la chiusura, in via prudenziale, di tutte le scuola cittadine.Nel frattempo De Luca, sempre su richiesta del Commissario Asp, aveva già disposto la chiusura della Cannizzaro Galatti fino al prossimo 14 novembre, per la presenza di alcuni casi di positività al contagio. 

Provvedimenti sproporzionati

Per la commissione però questi provvedimenti, anche in relazione a quanto attuato in Europa e nel resto d’Italia, sembrano sproporzionati in base al numero dei contagi rilevati in città che risultano essere non particolarmente numerosi e certamente inferiori a quelli delle altre due città metropolitane della Sicilia. E appare incongrua e ingiustificata anche la disparità che si verificherebbe tra la Cannizzaro Galatti che dovrà rimanere chiuso fino al 14 e le altre scuole cittadine che, invece, potranno riaprire il 9.

«Questi provvedimenti hanno determinato e aggravato i disagi per le famiglie e per gli studenti messinesi che si sono ritrovati catapultati nuovamente nella didattica a distanza che, come noto, determina anche disparità nell’esercizio del diritto allo studio per molte fasce della popolazione che incontrano difficoltà o di ordine tecnologico – informatico, o socio – economico o, infine, per le esigenze legate ad una didattica individualizzata per tutti quegli studenti con bisogni educativi speciali» spiega La Tona. 

Le richieste

Per questo la commissione ha deciso di mettere nero su bianco alcune richieste che dovranno tutelare e proteggere il mondo della scuola da provvedimenti forse troppo frettolosi e sproporzionati. Si chiede innanzitutto di evitare per il futuro la chiusura indiscriminata delle scuole cittadine in assenza di precise ed inderogabili evidenze scientifiche che caratterizzino un quadro di contagio elevato e non in linea con il resto d’Italia. Poi la commissione propone di istituire per la popolazione scolastica messinese, per come avvenuto già in altre città italiane degli appositi presidi che si dedichino all’effettuazione in tempo reale di tamponi per il tracciamento dei contagi, gratuiti ed aperti a tutti gli operatori della scuola e dell’università.

Prevedere il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico cittadino, soprattutto a servizio delle scuole. Agevolare azioni di supporto tecnologico e di connettività per l’attivazione della didattica a distanza, a vantaggio delle famiglie che non hanno tali supporti o per localizzazione territoriale o per disagi socio – economici. Prevedere, in ogni scenario che si dovesse aprire, delle forme di tutela per tutti gli studenti con bisogni educativi speciali che non possono fruire, per oggettive difficoltà, della didattica a distanza. 

Un commento

  1. Nstwviva il duce 5 Novembre 2020 11:51

    Le considerazioni di La Tona sono da non sottovalutare è uno che ne capisce di fallimenti, vedi comune di Villafranca Tirrena andato in default, ma tanti elettori illuminati lo hanno riproposto con successo a Messina, i miracoli della politica. L’ incapacità premia sempre, almeno in Italia.

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