Covid. Quanto hanno speso Protezione civile e Coc in lockdown? Russo chiede il "conto" dettagliato

Covid. Quanto hanno speso Protezione civile e Coc in lockdown? Russo chiede il “conto” dettagliato

Rosaria Brancato

Covid. Quanto hanno speso Protezione civile e Coc in lockdown? Russo chiede il “conto” dettagliato

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venerdì 03 Luglio 2020 - 07:00

Dagli acquisti ai rimborsi, fino alla comunicazione sociale, il consigliere Alessandro Russo vuol sapere come sono state usate le risorse

Finito il lockdown è tempo di fare i conti sulla macchina organizzativa. Già, perché in piena emergenza, ed è anche giusto sia così, in tutta Italia sono state centralizzate le decisione ed esautorati di fatto gli organi di controllo politico sulle scelte (Parlamento, Ars, Consiglio comunale).

Come sono stati usati i fondi?

Ma adesso, il consigliere comunale Pd Alessandro Russo chiede di sapere, nel suo ruolo, a quanto ammontano le spese complessive e come sono stati utilizzati i fondi attraverso il Coc che ha avuto piena autonomia e che è diventato il cuore operativo al punto che ogni sera, per 2 mesi, il sindaco De Luca ha realizzato una diretta televisiva con un’emittente locale di Messina. Russo chiede la “lista della spesa” generale, tenendo in considerazione tutte le voci, da quelli destinati alle card a quelli per i rimborsi fino alle cifre spese eventualmente per la comunicazione sociale (ovvero per informare i cittadini su dati, attività, ordinanze, provvedimenti, dichiarazioni).

Dai rimborsi alla comunicazione

Durante il periodo di lockdown Messina, come tutti gli altri comuni del Paese- scrive Russo nell’interrogazione indirizzata al sindaco De Luca- ha provveduto a intervenire potenziando i servizi alla cittadinanza tramite la Protezione Civile comunale, che è intervenuta direttamente come Dipartimento e come Centro Operativo Comunale. Le attività di sostegno e aiuto alla cittadinanza hanno contemplato diversi settori di intervento, dalla distribuzione delle borse alimentari a sostegno delle famiglie, al sostegno economico per pagamenti di bollette e/o affitti, dall’attivazione delle linee telefoniche di supporto alle famiglie alle attività variamente connesse e collegate con la prevenzione della diffusione del contagio”.

Le risorse e il conto corrente

Per far fronte a questi interventi, il Comune di Messina ha potuto usufruire di risorse appositamente destinate dal Governo nazionale (anche per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile) e da parte della Regione Siciliana. Il Comune di Messina ha attivato anche altri canali di finanziamento delle attività di protezione civile, quale un conto corrente per sottoscrizioni pubbliche che è stato finalizzato a raccogliere risorse da destinare alla gestione della fase di crisi.

Le richieste di Russo

Al momento non sono a conoscenza dell’eventuale impegno di risorse da parte del Comune a valere sui capitoli di bilancio destinati alla Protezione Civile sempre ai fini delle attività del dipartimento competente e del COC- prosegue Russo– Nella fase di lockdown sono state coinvolte le associazioni di volontariato della protezione civile che sono ufficialmente riconosciute dal Comune di Messina e che sono state materialmente impegnate nelle attività sotto il coordinamento del Comune, del COC e della Protezione Civile. Per tutto il periodo di lockdown sono stati effettuati acquisti per approvvigionamenti di beni e servizi necessari all’espletamento delle attività di protezione civile. Ai fini di comunicazione alla cittadinanza di argomenti e informazioni relative alla prevenzione dalla diffusione del contagio possono essere state impiegate risorse appositamente destinate a tale scopo”.

Il dettaglio delle spese

Il consigliere comunale chiede quindi di conoscere il dettaglio analitico dell’utilizzo delle risorse pubbliche impiegate in questi mesi per far fronte alle attività di protezione civile, per poter consentire il controllo sugli atti al fine di verificarne in maniera trasparente la loro adeguatezza ai principi di buon andamento, economicità ed efficienza. Per questo nell’interrogazione Alessandro Russo chiede di conoscere a quanto ammonti la cifra impiegata dal Comune di Messina per l’emergenza Covid-19 nei mesi di lockdown, distinta in: risorse derivanti dal Governo nazionale (anche per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile), risorse derivanti dalla Regione Siciliana e risorse derivanti da contributi privati a favore delle attività del Comune (anche per il tramite del conto corrente approntato dal Comune medesimo).

In particolare chiede di sapere quante somme siano state raccolte dalla sottoscrizione aperta ai contributi dei privati. Il dettaglio specifico delle spese effettuate dalla Protezione Civile comunale e dal COC durante i due mesi di chiusura da lockdown e l’impiego delle relative risorse per far fronte a qualsivoglia attività affrontata dalla protezione civile.

Mepa o affidamento diretto?

Russo si chiede inoltre se siano stati effettuati dei rimborsi (a vario e qualsivoglia titolo) alle associazioni di protezione civile che hanno prestato la loro attività presso il COC e/o presso la Protezione Civile durante i due mesi di chiusura. Quali siano state le tipologie di approvvigionamento per beni e servizi che il COC e la Protezione Civile del Comune hanno utilizzato nei due mesi di chiusura da lockdown, segnatamente se sia stato utilizzato – per ciascun acquisto effettuato – il sistema del MEPA ovvero se si sia ricorso ad acquisto e/o affidamento diretto, ovvero, infine, se si sia ricorso agli albi dei fornitori del Comune. Se durante la fase di lockdown siano state investite risorse in comunicazione sociale destinata alla cittadinanza e attraverso quali forme tale comunicazione sia stata effettuata, dettagliandone lo scopo perseguito, i mezzi utilizzati e la destinazione dell’eventuale monte spesa complessivamente utilizzato.Se, infine, il Comune abbia stanziato risorse aggiuntive al sistema di Protezione Civile oltre quelle previste dal bilancio previsionale.

Accesso agli atti

Russo, nella qualità di consigliere comunale chiede quindi l’accesso agli atti in merito a tutti i quesiti posti. Finita l’emergenza la trasparenza deve essere un diritto garantito a tutta la cittadinanza. Sapere quante sono state le cifre impiegate ed a che titolo e come sono state spese è un diritto di tutti i messinesi, posto che la città ha risposto in modo esemplare alle regole del lockdown.

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9 commenti

  1. Franco Cardile 3 Luglio 2020 10:48

    PIU’ CHE CORRETTO E DOVEROSO DA PARTE DI CHI AMMINISTRA E DA PARTE DI CHI DEVE CONTROLLARE RISPONDERE!!!!

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  2. Richiesta inutile. si pensi ad altro per il bene della città.

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    1. Perché inutile?

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  3. Perchè non chiede al suo leader Renzi quanto è costato ai cittadini Italiani il MEGA AEREO quando era primo ministro . Finita questa legislatura , il posto da lavavetri è assicurato.

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    1. Bravo mi ha tolto le parole di bocca

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      1. Probabilmente perché essendo stato eletto da alcuni concittadini consigliere (di opposizione le ricordo) non fa che il suo mestiere. Ha il diritto dovere di farlo.

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      2. Meglio cosi non parli , già ha detto tutto con poco !!!! Lei e Il suo amico Nicola , Viva Messina

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  4. Diritto dovere è anche di fare il lavavetri? Lo avete eletto anche per questo?

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  5. Questi soldi andavano spesi per i migranti non è giusto spenderli per la comunità MESSINESE
    IL MESSINESE CE LA FA FA SOLO

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