Sì ai 3 patteggiamenti mentre l'ex sindaco di Capo d'Orlando affronterò il processo. In aula la sua verità
PATTI – Sarà il processo di primo grado a passare in rassegna e stabilire se ci sono effettive responsabilità penali nella gestione di Enzo Sindoni della galassia di società legate alla Upea e alla Pubblisystem. Una galassia che secondo la Procura di Patti è stata usata per creare un sistema di scatole cinesi e fallimenti a catena in danno dell’Erario.
Una tesi che l’ex sindaco di Capo d’Orlando ha respinto fermamente, ribadendo le sue ragioni anche in aula, rendendo spontanee dichiarazioni. Alla fine però il Giudice per le indagini preliminari di Patti Eugenio Aliquò lo ha comunque rinviato a giudizio. Il dibattimento comincerà il prossimo 3 aprile.
I patteggiamenti
Intanto il suo difensore, l’avvocato Carmelo Occhiuto, ha chiesto la revoca dei domiciliari, disposti per Sindoni qualche giorno prima di Capodanno. Il Gup ha invece dato il via libera ai tre patteggiamenti, tra gli 8 mesi e i 2 anni, concordati con l’Accusa per Santino Gori, Maria Milone e Giuseppe Micale.
La bancarotta fraudolenta
L’indagine della Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Andrea Apollonio, riguarda la presunta bancarotta fraudolenta di tre società. Il debito stimato dalle Fiamme Gialle di Capo d’Orlando e del comando provinciale di Messina ammonta intorno a 86 milioni di euro, soprattutto nei confronti dell’Erario. La Procura di Patti aveva chiesto l’arresto, diversi mesi addietro, ma sia il giudice per le indagini preliminari che il Tribunale del Riesame avevano detto no. Poi la Cassazione ha accolto l’istanza dell’Accusa e Sindoni è andato ai domiciliari.
