Monforte San Giorgio. Presentata la mozione di sfiducia al sindaco

Monforte San Giorgio. Presentata la mozione di sfiducia al sindaco

Serena Sframeli

Monforte San Giorgio. Presentata la mozione di sfiducia al sindaco

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venerdì 06 Novembre 2015 - 13:58

5 i firmatari del documento; si attende ora la convocazione del consiglio che dovrà confrontarsi ed esprimersi tramite votazione. Il primo cittadino si dice pronto anche ad un confronto pubblico

Nuovo scossone per la politica monfortese.

Dopo revoche ed abbandoni che hanno scatenato la crisi politica che ha generato una frammentazione del consiglio comunale e la relativa perdita, per il sindaco, della maggioranza, è stata presentata questa mattina, ad opera di cinque consiglieri, la mozione di sfiducia al primo cittadino Giuseppe Cannistrà.

I consiglieri Cettina Casella, Rosalia Nastasi e Rocco Visalli del gruppo “La linea continua” e Antonio Pinizzotto e Antonino Vianni, area Pd, hanno deciso di provare una nuova strada e chiamare in causa il consiglio per decidere il futuro amministrativo. Sarà ora il presidente del consiglio, tra i firmatari, a convocare, tra i 10 e i 30 giorni in trattazione, il civico consesso che dovrà quindi esprimersi: 12 i consiglieri in carica e 10 i voti necessari a far passare la sfiducia, che porterebbe al decadimento di sindaco e consiglio, con relativa nomina di commissario in attesa dell’election day, previsto tra aprile e giugno 2016.

Ma andiamo a vedere quali sono le motivazioni che hanno portato i cinque consiglieri a questa scelta.

La compagine “Insieme si può” risultò vittorioso sulla lista “Uniti per Monforte” nel giugno 2013, facendosi portatrice di un progetto che puntava a segnare una svolta tra il vecchio e il nuovo modo di amministrare la cosa pubblica: un progetto “rivoluzionario” come spesso definito in propaganda elettorale, fatto di condivisione e partecipazione. Secondo i cinque firmatari i primi dissensi si sono accentuati con la revoca dell’assessore Chillè avvenuta a febbraio 2014, giustificata con “un’inclinazione dei rapporti di fiducia e un’azione in antitesi con l’amministrazione”; lo scollamento tra organo consiliare e sindaco, in termini di rappresentanza, è poi aumentato con le dimissioni del vice-sindaco ed assessore Domenico Grasso, a luglio 2014.

Questa situazione di frammentarietà ha poi portato alla creazione di diversi gruppi politici in consiglio e alle dimissioni del presidente del consiglio Vianni, dell’assessore David, dell’assessore Giorgianni; si dimise poi anche Di Toro, esponente di opposizione, che aveva provato a prendere le redini del civico consesso.

I cinque consiglieri nella mozione parlano di azioni del sindaco che “ si discostano in modo irreversibile dal programma elettorale i cui impegni sono per la maggior parte disattesi, perseguendo un isolamento premeditato che gli ha consentito di adottare scelte e nomine non condivise senza troppe complicazioni. Purtroppo la perdita di credibilità è lo scotto che si deve pagare mettendo in atto azioni che non hanno riscontro alcuno nelle dinamiche politiche ma anche sociali, e quindi è diventato per lui pressoché impossibile completare l’organico di giunta”.

Più volte, secondo quanto affermano i consiglieri, è stato chiesto al primo cittadino Cannistrà di riorganizzare la giunta comunale e rivedere le proprie posizioni ma la risposta è stata negativa. Da ultimo il tentativo di sette consiglieri ( Nastasi, Polito, Casella, Vianni, Pinizzotto, Visalli, Maimone) di ricucire lo strappo e dare una nuova possibilità all’amministrazione: da una serie di incontri è scaturita la compilazione di un documento. Ma qualcosa forse è andato storto: “ al termine del periodo prefissato– si legge nella mozione- per la riunione decisiva nella quale si aspettava la risposta del sindaco per poter ricomporre la coalizione, questi ha rifiutato qualsiasi forma di dialogo e si è presentato con un documento nel quale veniva espressa nettamente la sua indipendenza nello scegliere le persone di fiducia, farneticando colpe verso chi gli aveva ancora una volta teso la mano per rispetto dei cittadini delusi ed in nome di una buona gestione. Un perfetto suicidio politico che non ha tenuto in considerazione la volontà degli elettori ed il senso di responsabilità dei consiglieri”.

Diversi i punti critici citati nel documento che hanno portato i consiglieri a questa scelta: la stesura in tempi brevi e la successiva deliberazione sul bilancio consuntivo esercizio precedente e sul bilancio di previsione esercizio in corso con relativi atti propedeutici; la riorganizzazione dell’ufficio tributi, il confronto sulle opere da realizzare con il contributo compensativo di Terna, la gestione del caso Acavn e l’illuminazione del cimitero. Anche l’ultima mossa del primo cittadino, ovvero nominare come esperto politico-amministrativo Francesco Giorgianni, ex sindaco e assessore designato nella compagine avversaria nelle ultime elezioni, non è stata vista di buon occhio, ma anzi è stata letta come “ l’ennesima dimostrazione dell’incapacità del sindaco ad assumersi le responsabilità che il suo ruolo necessariamente impone, oltre all’assoluta mancanza di strategia politico-amministrativa”.

I firmatari quindi, vista la loro volontà di non voler rimanere passivi di fronte “ ad un fallimento conclamato”, restano in attesa della convocazione della seduta di consiglio per discutere e deliberare tramite votazione la mozione di sfiducia.

Il sindaco Cannistrà ha deciso di rispondere a questa mozione con una frase del Vangelo che richiama gli scribi e i farisei: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito” Cannistrà si dice pronto ad un confronto, sia con i consiglieri firmatari che con la cittadinanza, per spiegare la visione “ parziale, e in molti punti falsa e mistificatrice che si evince dalla lettura della mozione di sfiducia”. Cannistrà assicura comunque che continuerà a lavorare senza indugio per il bene della comunità così come fatto in questi due anni e mezzo: “ Io sono fiducioso del lavoro che svolgo quotidianamente, i consiglieri hanno un ruolo e lo stanno esercitando in questa forma e se ne assumeranno le responsabilità, ma spero che abbiano almeno l’accortezza di confrontarsi con me, anche pubblicamente. Io sono pronto a farlo”.

2 commenti

  1. La storia politica del comune di Monforte dopo l’elezione di questo Sindaco è una comica. Peggio del Governo Crocetta.

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  2. La storia politica del comune di Monforte dopo l’elezione di questo Sindaco è una comica. Peggio del Governo Crocetta.

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