Tre palermitani avevano studiato un sistema ingegnoso per fare la spesa nei supermercati senza pagare. Anzi, pagando con buoni pasto falsi dell’ex Usl 6 di Palermo che avevano realizzato con molta precisione. Ma l’ultimo colpo, in un supermercato di Patti, è risultato fatali. Gli impiegati si sono accorti che qualcosa non quadrava e mentre i tre caricavano su un furgone preso a noleggio un enorme quantitativo di liquori, vino, olio e detersivi, sono stati bloccati ed arrestati dai Carabinieri, avvertiti telefonicamente. In carcere sono finiti Sebastiano Bandolo, 37 anni, Espedito Rubino, 46 anni, arrestato a Palermo nell’operazione antimafia “Perseo” e Tommaso Biondo, 38 anni già noto alle forze dell’ordine.
Gli impiegati del supermercato si sono accorti che tutti i buoni riportavano l’identico numero di serie ed hanno capito che stavano per essere truffati. Non solo ma i buoni riportavano un valore nominale di 10,29 euro e non 5,29 l’effettivo ammontare emesso dall’Usl 6. Così per il terzetto sono scattate le manette. A casa di Bandolo, Rubino e Biondo i Carabinieri hanno sequestrato altri 150 buoni pasto falsi non ancora utilizzati e gli scontrini della merce acquistata in sette supermercati di Patti, Gioiosa Marea, Falcone, Capo d’Orlando e Castell’Umberto per un valore che si attesta intorno a 2000 euro.
Particolarmente interessante la scoperta fatta nell’abitazione di biondo. I militari dell’Arma hanno scoperto una pistola Beretta calibro 6,35 detenuta illegalmente e tre quadri dell’800. L’uomo non ha saputo fornire alcuna spiegazione sulla provenienza delle opere, due delle quali a sfondo religioso.Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha avviato indagini per stabilire se i tre quadri siano stati rubati in qualche casa o più probabilmente in una chiesa.
