L'Affondo - Papi e profilattici

L’Affondo – Papi e profilattici

Redazione

L’Affondo – Papi e profilattici

sabato 21 Marzo 2009 - 07:08

Ma Benedetto XVI è un criminale?

A leggere le reazioni del mondo politico europeo, di sinistra come di destra, sorge il dubbio che Joseph Ratzinger sia impazzito.

Oppure abbia scatenato volutamente l’offensiva conservatrice e oscurantista che politici e intellettuali progressisti avevano paventato al momento della sua elezione.

Per evitare di trinciare giudizi sommari standosene seduti comodamente davanti alla televisione, credo convenga esaminare con attenzione le esatte parole pronunziate a Yaoundé da Benedetto XVI e tentare di capire se esiste dietro di esse un qualche elemento più profondo.

Non al fine di condividerle, ma alla luce del sano dubbio che, quando un Papa parla, si porta dietro duemila anni di storia e di cultura ed è quindi lecito ipotizzare che non sia così avventato come potrebbe apparire a prima vista.

Inoltre, non esiste neanche lontanamente altra istituzione che abbia operato nel continente nero con la continuità e la profondità della Chiesa cattolica; acquisendo così esperienza diretta dei sentimenti più intimi di quello straordinario mondo, ricchissimo di passioni e di istintiva religiosità.

“Non si può superare questo dramma con la distribuzione dei preservativi che, al contrario, aumentano il problema”. Questa la frase incriminata.

Sulla prima parte del periodo – cioè che il preservativo non sia la soluzione radicale contro l’AIDS – credo ci sia poco da discutere. La guerra alla -peste del secolo-, infatti non potrà avere successo completo se condotta esclusivamente attraverso l’uso del preservativo.

Gli studi più attuali hanno individuato nuovi e inattesi strumenti di lotta assolutamente diversi dal preservativo.

E’ interessante notare, ad esempio, che l’OMS, nella sua ricerca di metodi efficaci per prevenire la malattia, ha trovato una risposta nella circoncisione.

E’ stato accertato, infatti che il rischio di trasmettere o contrarre il virus si riduce dal 60 al 75% (!!!) per il partner attivo circonciso.

Essendo questa pratica particolarmente diffusa nei Paesi islamici – fino a essere diventata un segno distintivo di appartenenza religiosa -, ecco che la diffusione dell’Islam, per una casuale eterogenesi dei fini, diviene fattore di lotta all’AIDS.

Lo stesso discorso, purtroppo, non vale per le donne né per i rapporti tra omosessuali di sesso maschile. Ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano dal nostro tema.

L’OMS aggiunge: Oltre che circoncisi sarebbe prudente essere fedeli. Ricorda qualcosa o qualcuno?

Per altro verso, bisognerebbe tentare di comprendere come una cultura profondamente diversa da qulla europea guarda al preservativo.

Una cultura, la nostra, che lo ha considerato per secoli soprattutto strumento per non concepire e, solo negli ultimi tempi, una barriera contro le malattie.

L’impedimento a procreare, in Africa, è difficile da comprendere: un figlio è una “benedizione di Dio”, determinante nel sostentamento futuro dei genitori.

Precluderne la possibilità è spesso avvertito come un atto contro natura.

Le “mode culturali- in Europa crescono e scompaiono con grande rapidità.

In Africa trovano forti resistenze quando si propongono di influenzare comportamenti e usanze tramandati di padre in figlio per secoli.

Oggi, i più rilevanti risultati in tema di prevenzione dell’Aids si ottengono nei Paesi che hanno puntato non solo sulla diffusione di preservativi, ma anche su formazione ed educazione.

La strategia più efficace prende il nome di ABC, dove A sta per Abstinence (astinenza), B per Be faithful (sii fedele) o anche per Behaviour (comportamento) e, infine, C sta per Condom (profilattico).

A e B sono proprio gli stessi strumenti suggeriti dalla Chiesa cattolica.

La presa di distanza dal metodo C da parte del Papa può essere definita -Tentato omicidio-, come sostiene Daniel Cohn-Bendit, parlamentare verde francese?

O è soltanto la logica conclusione di chi – dal suo punto di vista – non vuole che il Condom metta in secondo piano Astinenza e Fedeltà?

Anche Kirill, il nuovo Patriarca di Mosca, è un potenziale assassino quando si è dichiara solidale con la posizione di Papa Benedetto XVI sui mezzi per combattere l’AIDS?

Troppo facile liquidare così un paio di migliaia di anni di dottrina.

L’approccio ABC è stato discusso sulle riviste internazionali più autorevoli, incluse The Lancet, Science, British Medical Journal e, infine, approvato.

E’ interessante notare che gli studi più recenti hanno constatato la diversa rilevanza ed efficacia dei tre strumenti (A B e C) a seconda dei diversi segmenti o tipi di popolazione.

Tenendo conto dei risultati raggiunti, per i giovani la misura più rilevante sembra la A, per gli adulti la B, mentre la C ha la maggior efficacia nei gruppi ad alto rischio, con epidemie concentrate e non diffuse all’intera popolazione (per esempio Cambogia e Thailandia).

Alla luce di tutto questo, appaiono quantomeno imprudenti – ancorché destinati a raccattare ampi consensi tra i tanti fedeli del politicamente corretto – i maitres à penser e gli esponenti di Governi europei che irridono Benedetto XVI quando raccomanda comportamenti che – oltre ad essere perfettamente coerenti con l’intera storia dottrinale della Chiesa – possiedono un’indubbia validità socio-sanitaria. Senza sapere che ha usato, su per giù, le stesse parole dette nel 1991 dal Presidente dell’Uganda Museveni.

Concludendo, è più che lecito respingere l’affermazione che il preservativo possa addirittura aumentare il problema, ma è da sciocchi arroganti liquidare le parole del Papa come -irresponsabili e criminali-, come ha fatto Buffet, il segretario del Partito comunista francese.

La realtà dell’Africa è molto più complessa di quanto appare ai benpensanti europei, sempre pronti a dare lezioni di morale nella convinzione di detenere la verità su ogni argomento.

Chi opera nel Terzo Mondo e conosce la realtà di quei Paesi, sa benissimo quanto sia vero che la piaga dell’AIDS e delle malattie a trasmissione sessuale non può essere bloccata solo dalla distribuzione dei profilattici.

Ma sa anche che un Papa non può tradire una dottrina mllenaria, pur perfettamente consapevole di quanto accade nelle realtà più distanti dalla nostra civiltà.

Dove sono gli stessi religiosi – missionari e suore cattoliche – a dare preservativi alle donne, principali vittime e veicoli di trasmissione delle malattie sessuali. Senza pubblicizzarlo.

A riprova, un ricordo personale: quello dello sguardo vuoto di una donna bellissima e pazza (foto). Viveva sola, in un villaggio sperduto del Continente Nero, e spesso veniva messa incinta da uomini di passaggio.

Era incapace di prendersi cura dei suoi bambini.

Ci pensavano le Suore che, quando venivano a sapere che c’erano in giro dei malintenzionati, si piazzavano davanti alla porta della sua casa, con un bastone. Per cacciare quelli che volevano entrare. Ma non bastava.

Così, non potendo fare altro, compravano i preservativi e le raccomandavano di usarli.

Inutilmente.

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