Ancora disagi per i dodicimila pendolari dello Stretto
Il Selinunte è tornato davvero: così i disordini della settimana scorsa sono cessati e all’imbarco dei mezzi veloci di Bluvia – Rfi da Reggio per Messina e viceversa, al mattino, è tornata la calma.
Ma non è tutto oro quello che luccica.
E’ vero che è tornato il Selinunte e che al mattino non ci sono più disordini, ma è anche vero che sono state aggiunte solamente due corse: sono 10 contro le 8 previste fino a poche ore fa.
Il Selinunte Jet ha ripreso il mare con sei uomini di equipaggio, ma all’interno delle Ferrovie si continua a litigare poichè solo grazie all’intervento della Capitaneria di porto di Messina la situazione s’è momentaneamente sbloccata, perchè proprio la Capitaneria stessa s’è assunta le responsabilità per qualsiasi evenienza sull’aliscafo.
Adesso si attende l’intervento della Direzione generale per la Navigazione del Ministero dei Trasporti per stabilire in modo definitivo a che tipo di tabelle d’armamento deve far capo Bluvia Rfi: gli orari attualmente in vigore rimarranno attivi fino a domenica 19 ottobre, solo due settimane, prima che venga presa una decisione stabile e definitiva.
Intanto il Selinunte sta effettuando un paio di corse la mattina prima di essere ormeggiato tutto il giorno al porto di Messina: poi è esclusivamente il solito Tindari Jet, che ormai avrà imparato le rotte a memoria, ad effettuare la spola tra le due città dello Stretto.
Così nelle ore pomeridiane e serali i pendolari sono ancora costretti a subire numerosi disagi: Reggio e Messina sono isolate non solo in serata e in nottata, ma anche nel tardo pomeriggio.
L’ultima corsa da Messina è alle 18.30 e l’ultima da Reggio alle 19.30: in molti terminano il turno di lavoro o le lezioni universitarie ma non possono fare in tempo a prendere l’ultimo aliscafo disponibile, e così devono tornare a casa tramite i traghetti di Villa San Giovanni.
Inoltre dopo le 13.00 da Messina a Reggio ci sono solamente tre corse (14.35, 16.25 e 18.30) e da Reggio dopo le 12.00 solamente quattro (13.45, 15.25, 17.15 e 19.30): troppo poco.
Troppo poco tanto che gli aliscafi di pomeriggio sono completamente pieni e, soprattutto nei giorni di punta (giovedì e venerdì per le ore pomeridiane) non è da escludere che in molti debbano rimanere a terra, come accadeva al mattino la settimana scorsa.
Con la differenza però che se rimani a terra alla prima corsa, puoi prendere la seconda.
Ma se rimani all’ultima, puoi tornare a casa a nuoto.
