Il decreto del Ministro Turco colpisce ancora i laboratori di analisi
Doveva entrare in vigore dall’1 gennaio, ma è diventato esecutivo dallo scorso 1 ottobre. E’ il decreto del Ministro della Sanità, Livia Turco, che impone la decurtazione del 20% del fatturato degli analisti. Gli specialisti, dunque, minacciano una nuova serrata danneggiando inevitabilmente l’utenza. Nei mesi scorsi, gli ospedali hanno registrato un notevole flusso di pazienti che hanno trovato chiusi i laboratori di analisi. Tutte le province dell’Isola subiranno questo trattamento. Un’altra trovata della Finanziaria nazionale 2007-2009 per rifocillare le casse della spesa sanitaria.
In passato, i clinici, sostenuti dai sindacati di categoria, hanno manifestato duramente, davanti al Palazzo della Regione Sicilia. Dopo sit-in ad oltranza ed incontri tra esponenti sindacali e funzionari dell’Assessorato Regionale alla Sanità, hanno ottenuto la formazione di un tavolo tecnico per prorogare il provvedimento. A distanza di due mesi da questa iniziale apertura del governo regionale, gli analisti sono realmente penalizzati dalla riduzione del loro tariffario.
“Questo è un impedimento per la nostra professione-, dichiara il Presidente Regionale di Federbiologi, Pietro Miraglia. “Rendere esecutivo il decreto con data retroattiva è inammissibile-, prosegue il sindacalista. Il prossimo lunedì, il tavolo di concertazione si riunirà di nuovo a Palermo per capire le intenzioni dell’Assessorato. Ma siamo organizzati per incrociare le braccia per l’ennesima volta-.
“E’ un dramma per la categoria sanitaria-, spiega la dottoressa Donatella Sindoni, nonché simpatizzante dell’ANISAP. E’ un disegno perverso di declassare gli operatori clinici. Con l’attuale tariffario, alcuni laboratori lavorano “extra budget- ovvero prenotano in convenzione con al massimo 5 richieste al giorno. Le successive diventano a pagamento senza esenzione-, afferma l’ex consigliere comunale.
“Non bisogna attaccare una categoria e risparmiarne un’altra, continua Sindoni. Sotto la voce delle strutture colpite dalle restrizioni, la Finanziaria inserisce Laboratori e Diagnostica. Quindi, non gli analisti, come ci vuol far credere la Regione, ma anche i radiologi convenzionati-.
“Bisogna cercare dove sono i santuari dello spreco-, ironizza la dottoressa. Come sprecano i dirigenti del governo siciliano? Noi eroghiamo un servizio importante che non può estinguersi…-.
Così, rischiano di estinguersi circa 80 strutture sanitarie nella sola Provincia di Messina, più di 700 laboratori e 5000 posti di lavoro in Sicilia.