Era latitante da 15 anni
E’ stato arrestato ieri, nel pomeriggio, in provincia di Trapani, il boss latitante Domenico Raccuglia, 45 anni, ‘capo’ del ‘mandamento’ di Altofonte, considerato il boss n. 2 di Cosa Nostra. Dopo un’indagine condotta alla vecchia maniera, con intercettazioni, pedinamenti, appostamenti, gli agenti della squadra mobile di Palermo, sono riusciti a far finire la lunga latitanza del boss.
Era ricercato da 15 anni, in quanto condannato a diversi ergastoli per omicidi, estorsioni, rapine, mafia; un curriculum che lo aveva fatto inserire nell’elenco dei trenta piu’ pericolosi, nonchè considerato uno degli aspiranti al vertice della mafia palermitana, essendo capo incontrastato delle cosche di Partinico, centro al confine tra le province di Trapani e Palermo.
Il -veterinario- di Cosa nostra, così veniva soprannominato Raccuglia -a quanto pare, per la sua passione per gli animali, gatti e cavalli in particolare- ha scalato in vent’anni i vertici di Cosa nostra soprattutto per la sua ferocia.
Prima del suo arresto, Domenico Raccuglia, ha tentato di fuggire attraverso un terrazzo dell’appartamento-covo in via Cabasino a Calatafimi Segesta, ma non ce l’ha fatta, poichè l’edificio era circondato dai poliziotti.
Si registra così un duro colpo per Cosa Nostra e grande soddisfazione per i militari impegnati nell’operazione da molto tempo. Il sostituto procuratore palermitano Francesco Del Bene che, col pm Roberta Buzzolani, ha coordinato le indagini sull’arresto del latitante parla di -un grandissimo risultato conseguito in un periodo difficile.Poichè operiamo con un numero ridotto di uomini e risorse, il che accresce il valore del risultato conseguito-.
Francesco Gratteri, direttore della direzione anticrimine centrale (Dac) della polizia di Stato dice: -Con l’arresto di Domenico Raccuglia è stata decapitata l’ala corleonese di Cosa nostra-. Al capo della polizia, inoltre, sono giunte le congratulazioni di numerosi esponenti politici, tra cui il presidente del Senato, Renato Schifani e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ha sottolineato: -L’arresto di Raccuglia e’ uno dei colpi piu’ duri inferti alle organizzazioni mafiose negli ultimi anni perche’ era di fatto il numero due di Cosa Nostra-.
Nella serata di ieri, intorno alle 21,30, il corteo di auto della polizia ha percorso il centro di Palermo a sirene spiegate, ed in piazza della Vittoria, sono stati accolti con applausi e cori di gioia da parte dei colleghi della Squadra mobile e un gran numero di cittadini tra cui i ragazzi di ‘Addiopizzo’ e dell’associazione ‘Libero Futuro’.
Il boss è stato condotto negli uffici della Squadra mobile di Palermo; con lui anche due incensurati, un uomo di 44 anni, e la moglie di 38, che devono rispondere di favoreggiamento aggravato, in quanto proprietari dell’abitazione dove si nascondeva il boss. I poliziotti continueranno le indagini per capire quali fossero i rapporti tra il mafioso e i due. Nell’abitazione-covo sono stati sequestrati, oltre a due pistole, documenti, pizzini e materiale definito -importante-.
