I due ragazzi, iscritti all'Ateneo Peloritano, muniti di documento falso, truffavano i commercianti da cui si rifornivano

Finiti agli arresti domiciliari due studenti calabresi originari di Melito Porto Salvo ed iscritti presso l’Ateneo Peloritano, per reati di truffa, ricettazione, falsità materiale e sostituzione di persona. Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia Messina Centro, hanno preso il via lo scorso mese di ottobre a seguito della denuncia di un commerciante del centro. Quest’ultimo, infatti, aveva venduto della merce ad una coppia di ragazzi per l’importo complessivo di 4800 euro, che i giovani avevano corrisposto tramite assegno. Assegno che, una volta incassato, era però risultato provento di un furto.

All’atto del pagamento, inoltre, Pangallo aveva mostrato, su richiesta dell’esercente, la fotocopia di una carta di identità, che successivamente è risultata essere stata falsificata. I Carabinieri, infatti, hanno accertato che i dati inseriti nel documento utilizzato dai due per commettere la truffa, erano quelli di un ignaro cittadino che, in passato, aveva affittato loro un appartamento.

Nel giro di qualche giorno i militari sono riusciti a risalire alla vera identità della coppia che nel frattempo aveva riservato lo stesso “giochetto- ad un altro commerciante. Gli studenti avevano pagato tramite assegno, 5370 euro in totale, il cui importo, anche in questo caso derivava da un furto.