Atm, niente stipendio di luglio né tavolo istituzionale: è stato d'agitazione

Atm, niente stipendio di luglio né tavolo istituzionale: è stato d’agitazione

Atm, niente stipendio di luglio né tavolo istituzionale: è stato d’agitazione

venerdì 08 Agosto 2008 - 07:51

Lo proclamano Orsa, Cub e Rsu, che preannunciano azioni di protesta. Critiche nei confronti del Comune, della direzione generale e del commissario Manna

Le acque sono in un perenne stato d’agitazione, all’Atm, proprio come i lavoratori. Attraverso una nota diffusa in mattinata, Giovanni Conti (Orsa Trasporti), Francesco Urdì (Cub Trasporti) e Giovanni Burgio (Rsu Atm) annunciano forme di protesta, in quanto agosto avanza e le risposte continuano a mancare. «Nonostante le ripetute richieste inoltrate dalle scriventi – scrivono i tre – il previsto tavolo istituzionale per affrontare seriamente la vertenza Atm non accenna a concretizzarsi. Allo stato dell’arte i proclami di celeri interventi risolutori si riducono ad un effimero populismo foriero di false aspettative fra i lavoratori costretti, ancora una volta, a cimentarsi con l’emergenza stipendio. Come ampiamente previsto, la mensilità di luglio non è stata ancora erogata, mentre si investono ingenti somme per ristrutturare locali destinati ad ulteriori uffici. Sorge il fondato sospetto che la ricerca di contromisure idonee a superare la condizione di degrado economico e l’inefficienza del trasporto pubblico locale non rientri fra le priorità della Giunta Comunale. Comunque sia, preso atto dell’assenza di volontà al confronto da parte di sindaco, giunta e consiglio comunale e della direzione generale, continueremo a denunciare all’opinione pubblica l’inefficienza di un servizio essenziale che i messinesi pagano a caro prezzo senza ricevere il giusto ritorno in termini di qualità».

Queste le vicende che i sindacati pongono sul tavolo: «attualmente sono in linea solo 30 autobus mentre altri 98 stazionano stabilmente in deposito nella vana attesa che arrivino gli strumenti e le maestranze necessarie alla riparazione; dei 15 tram a disposizione dell’Atm solo 6 rendono il servizio dovuto ai cittadini, i rimanenti 9 stazionano inspiegabilmente in deposito e uno di questi è stato totalmente smontato per ricavarne pezzi di ricambio; la linea ferrata versa in condizioni talmente precarie da esporre a rischio l’incolumità dei cittadini e dei lavoratori; il parcheggio Cavallotti è ancora chiuso ed è stato soppresso anche lo sportello abbonamenti; il servizio navetta del cimitero funziona ad intermittenza ed è oggetto di continue proteste dell’utenza che anche in questo caso denuncia la cronica disorganizzazione; non è stata ancora istituita una squadra per interventi straordinari nei mezzi fuori uso, il residuo personale impiegato nell’officina si occupa solo della manutenzione dei pochi mezzi rimasti in linea; il programma di modifica dei costosi ricambi presenti in magazzino, per adattarli alle esigenze delle nuove vetture, è rimasto sulla carta e sembra incamminarsi sulla via dell’archiviazione; la spesa per la riconversione del personale è da annoverare fra gli sprechi che caratterizzano la storia dell’Atm, risulta infatti incomprensibile che il personale recentemente abilitato alla guida dei bus sia stato poi destinato negli uffici amministrativi».

«Nell’attuale caos – prosegue la nota – è naturale chiedersi se sia più produttivo proseguire l’agguerrita caccia al fannullone piuttosto che aprire un’inchiesta per individuare gli autori dell’attuale degrado. In tutto questo, il Commissario Speciale Domenico Manna evita il confronto con i sindacati e si preoccupa solo di spostare personale dalle officine alle comode poltrone degli uffici, lasciando trasparire una drammatica continuità con le dinamiche del passato». E qui Conti, Urdì e Burgio passano all’attacco di Manna, elencando quali dovrebbero essere «le questioni di cui dovrebbe occuparsi un Commissario: è stato mai chiesto alla ditta Alstom il motivo per cui ben 10 pantografi dei tram di nuova costruzione non hanno retto all’usura e si sono rotti con sospetta sequenza, rendendo inutilizzabili i mezzi? E’ un danno di oltre 150.000 euro che se non risarcito ricadrà sul groppone dei contribuenti. A quale logica di marketing risponde l’iniziativa di smontare un tram per recuperare i pezzi di ricambio? Stiamo parlando di un mezzo che costa 1.500.000 euro!!! sfruttato questo bisognerà smontarne un altro? Le ditte che hanno installato la linea ferrata, la Gepco prima e la Ventura dopo, stanno rispondendo delle disfunzioni che si verificano con allarmante frequenza? E’ possibile consentire che alcuni tratti dei binari siano stati dichiarati “non collaudabili- ? La Direzione Lavori è esente da responsabilità?»

«Se quanto esposto non sarà sufficiente a stimolare l’intervento delle istituzioni – concludono i rappresentanti di Orsa, Cub e Rsu – sarà la lotta dei lavoratori a lanciare l’ennesimo grido d’allarme. Nel preannunciare imminenti azioni di protesta, restiamo fiduciosi nel sostegno della cittadinanza che ha il diritto di usufruire dei servizi essenziali e di conoscere gli autori dello sperpero di denaro pubblico».

(foto Dino Sturiale)

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