Autorità portuale a rischio soppressione. Le reazioni di Cgil e Cisl

Autorità portuale a rischio soppressione. Le reazioni di Cgil e Cisl

Autorità portuale a rischio soppressione. Le reazioni di Cgil e Cisl

lunedì 30 Giugno 2008 - 15:17

Il decreto Tremonti, che ha -tagliato- l'Authority di Trapani, colpirà anche quella di Messina. Foti e Spanò (Cgil): «Sarebbe un colpo mortale». Genovese (Cisl): «Mi auguro sia una svista»

Rischia seriamente di essere soppressa l’Autorità portuale di Messina. Un destino che ha già -colpito- l’ente corrispettivo di Trapani, e che sembra riservato anche alla nostra città, per via del decreto Tremonti dello scorso 25 giugno, secondo il quale gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, tra i quali figura appunto l’Autorità Portuale di Messina, sono soppressi al sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto. Le funzioni esercitate finora dall’Autorità Portuale saranno attribuite, secondo il dispositivo, all’amministrazione vigilante, cioè il Ministero dei Trasporti, a cui saranno di conseguenza trasferite anche le risorse finanziarie ed umane.

Sull’argomento prendono una posizione forte sia la Cgil locale, con il segretario generale Franco Spanò e il segretario del settore trasporti, la Filt, Pino Foti, sia la Cisl, con il segretario provinciale Tonino Genovese. Secondo la Cgil «per Messina che negli ultimi anni si è purtroppo vista, ed in maniera del tutto ingiustificata, spogliare del potere di decidere e programmare le scelte che interessano il proprio territorio, ciò rappresenta un ennesimo e mortale colpo, che le impedirà qualsiasi serio progetto di rilancio. Un organico al di sotto dei 50 dipendenti impegnati nell’indirizzo, la programmazione, il coordinamento, la promozione ed il controllo delle operazioni portuali negli importantissimi siti di Messina e Milazzo e, non di meno, un avanzo amministrativo di 45 milioni di euro, rendono incomprensibile la decretata scomparsa di questa importantissima realtà».

«Riteniamo quantomeno strano – aggiungono Spanò e Foti – che da un lato si continui ad indicare questo territorio come bisognoso di interventi straordinari, e dall’altro gli si sottragga invece qualsiasi normale ed efficace strumento decisionale ed operativo. Il decreto che fissa il termine di 60 giorni dopo i quali l’ente sarà soppresso, indica tra l’altro incomprensibilmente, che nei successivi 30 giorni il Ministero dei Trasporti comunicherà ai Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi, facendo così intendere che ci sia il tempo per rivedere tale scellerata decisione. E’ tempo quindi – conclude la nota – che il governatore Lombardo, il sindaco Buzzanca, il presidente Ricevuto, e tutti i parlamentari regionali e nazionali, dicano chiaro e tondo quale è la loro posizione, e cosa vogliono fare in concreto per evitare questo ennesimo scippo alla città ed alla provincia di Messina».

Sulla stessa scia Genovese della Cisl, secondo il quale «Sicuramente si è trattato di una enorme svista in sede di approvazione. Almeno così ci auguriamo. E’ di tutta evidenza, infatti, l’importanza del ruolo e dell’attività svolta dalle Autorità Portuali, in particolare sul nostro territorio dove le attività di governo, riordino, qualificazione e riqualificazione hanno prodotto risultati tangibili. Sarebbe assurdo dovere assistere al paradosso della soppressione di un’Autorità Portuale che funziona e che non determina sprechi di risorse per lo Stato mentre si mantiene in vita un Ente Porto che a distanza di 50 anni non ha ancora raggiunto lo scopo per cui è nato. Considerazione dovuta soprattutto adesso – conclude Genovese – che si intravede la possibilità di un reale e concreto tentativo, attraverso il nuovo Piano Regolatore Portuale, di dare uno sviluppo produttivo a questa città».

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