Gli imprenditori della Zona Industriale Regionale: «le istituzioni latitano da anni, noi costretti a combattere contro rifiuti, -voragini- nell'asfalto, ratti, blatte e problemi d'ogni genere». Sul mercato del fine settimana l'assessore all'Annona, Puglisi: «individueremo chi maltratta la zona».
Zona In Rovina, altro che Zona Industriale Regionale.
Stiamo parlando della Z.I.R., importante fetta commerciale e imprenditoriale della città lasciata irrimediabilmente a sé stessa, dalle istituzioni e dalla politica.
Una denuncia che arriva proprio dagli imprenditori della zona, ed in effetti basta un semplice tour (vi consigliamo di non perdervi la photogallery) delle vie Acireale ed Orso Corbino per fare fatica a dar loro torto, dato che alcuni tratti della ZIR hanno condizioni più da favelas che da zona dalla quale dovrebbe partire l’impulso industriale e commerciale di una città: buche nell’asfalto grandi come voragini, rifiuti (anche pericolosi) sempre presenti, carcasse di auto in bella vista e poi, quello che gli operatori della zona vedono come uno dei maggiori problemi, commercialmente parlando: il mercato che nel fine settimana viene allestito proprio in via Acireale.
Facciamo quasi fatica a tenere a bada gli imprenditori della ZIR da noi intervistati, perché quando cominciano ad elencare i loro “guai”, c’è il rischio che non possano terminare più.
Giovanni Macrì, titolare di una concessionaria, parla di «profonda indifferenza per imprese che danno posti di lavoro alla città, che puntualmente vengono scarsamente considerate. Un esempio? Le concessionarie della zona, e sono tantissime, hanno proprio il sabato e la domenica come giorni preposti ad offrire ai propri clienti la possibilità di provare le vetture nell’ambito delle campagne promozionali promosse dalle case madri. Va da sé che con il mercato che occupa le sedi stradali, tutto risulta più problematico. Per non parlare dello stato in cui vengono lasciate le strade quando il mercato viene smontato: carte e rifiuti ovunque, un vero e proprio “pugno nell’occhio” per chi volesse spendere qualche ora del fine settimana in zona. Non vogliamo fare la guerra agli ambulanti perché anche loro hanno il diritto di lavorare, ma non vogliamo neanche che le nostre attività vengano danneggiate».
Domenico Lembo, responsabile di un’altra concessionaria è quasi frustrato dalla situazione “ambientale” antistante la sua attività: «dal novembre scorso si è aperto un “burrone” e nessuno pare vederlo. Abbiamo telefonato a Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani ma nessuno è mai intervenuto. Dentro questa buca poi, è successo di tutto, anche piccoli incendi provocati dalla bravata di qualche “genio” che ha appiccato fuoco alle carte contenute all’interno. Non parliamo poi dei topi o delle blatte che ne fuoriescono, è una lotta continua».
E che dire delle carcasse di auto, continua Lembo: «abbiamo segnalato alle forze dell’ordine la presenza degli scheletri delle autovetture e ci è stato detto che senza denuncia di furto non possono intervenire: credo sia palese che siano abbandonate li da anni, arrugginite e mal ridotte, usare il buon senso in questo caso non guasterebbe».
Della vergognosa situazione è cosciente il commissario straordinario dell consorzio A.S.I., Angelo Sottile, che ha la competenza sull’area in questione: «purtroppo l’ASI deve appoggiarsi all’amministrazione comunale quando si parla di manutenzione delle aree e capiamo le necessità degli imprenditori della zona. Per quanto riguarda il mercato, è stata una decisione deliberata negli anni scorsi, adesso però le esigenze commerciali dell’area sono mutate. Possiamo assicurare, qualora il Comune lo predisponesse, la nostra presenza ad un eventuale tavolo per decidere sul futuro della zona che, ad ogni modo, ha da tempo perso la caratteristica di “industriale”».
E proprio da Palazzo Zanca arrivano le risposte degli assessori chiamati in causa dagli imprenditori della zona.
Pippo Isgrò, assessore con delega alle manutenzioni, assicura un impegno tempestivo per “tappare” l’asfalto della ZIR: «stiamo provvedendo a bonificare le zone più mal ridotte della città. A breve daremo inizio ad un intervento di manutenzione straordinaria volto a sistemare la zona del viale Regina Elena dove l’asfalto è in pessime condizioni anche per via delle radici degli alberi che hanno rovinato in più parti l’asfalto, ma anche la zona della Zir è nella nostra agenda: si agirà con interventi tempestivi di manutenzione ordinaria per risolvere il problema».
L’assessore al commercio Pinuccio Puglisi ha ben presente il problema-mercato e fa sapere che il suo assessorato, proprio ieri, ha predisposto interventi mirati: «è stato inoltrato all’ingegnere Orazio Scandurra, del Dipartimento Manutenzione Stabili Comunali, l’ordine di provvedere al ripristino della numerazione degli stalli dei commercianti ambulanti».
Un’azione che sarà propedeutica, spiega Puglisi, ad individuare gli operatori del mercato inottemperanti all’obbligo di raccogliere le “risultanze” da loro prodotte durante l’attività.
Saranno dotati di grandi sacchi nei quali depositare i loro rifiuti, sacchi che poi verranno raccolti dagli addetti alla pulizia: così sarà più facile individuare chi non rispetterà le regole. Dopo tre sanzioni si procederà al ritiro della licenza commerciale.
Riguardo un eventuale spostamento del mercato, in passato, era stato l’assessore al commercio della giunta Providenti Luigi Beninati ad avviare l’iter, poi bloccato dalle giunte seguenti.
L’area preposta era sita in via Don Blasco: recintata e illuminata, sembrava la soluzione migliore per accogliere il mercato, ma un contenzioso con il proprietario dell’area fece risolvere la questione con un nulla di fatto.
Attualizzando la questione Puglisi risponde negativamente ad un eventuale trasloco del mercato: «i problemi che si hanno presso la ZIR si verificherebbero in qualsiasi zona della città. Il rimedio per far convivere il mercato e le attività “fisse” è quello di far rispettare le leggi, come il mio assessorato ha intenzione di fare attivandosi al più presto».
E i provvedimenti di cui sopra dovrebbero costituire, si spera, il primo passo in questo senso.
Avvalendoci nuovamente delle immagini della galleria fotografica, viene il disgusto ad osservare quanta -depravazione totale- si possa avere nei confronti della città. Eternit, rifiuti ingombranti, mobili, suppellettili, materiale di risulta, materassi, elettrodomestici praticamente ovunque.
Tutto depositato alla luce del sole, tutto depositato senza il minimo segnale di controllo. Anzi, un segnale c’è: un cartello, voluto per ordinanza sindacale del 22 aprile 2009 con su scritto –Acque inquinate, divieto di balneazione. I trasgressori saranno puniti-.
Viene da riflettere: qualcuno del Comune lì c’è stato ultimamente, lo scempio che imperversa nella zona è noto nei Palazzi del governo cittadino.
L’ultima novità viene dal consigliere comunale Pippo Ansaldo, anch’egli nella zona ha un’attività commerciale: «da anni mi batto per accendere un faro sulle problematiche della ZIR, ma nulla è stato concluso. Sto preparando una interrogazione da sottoporre all’amministrazione per far sì che questa situazione da “terzo mondo” (e non l’abbiano a male gli abitanti del terzo mondo, ndr) finisca».
Non è certo la prima interpellanza proposta al Sindaco (l’ultima risale a qualche settimana fa, da parte del consigliere Ticonosco), noi, stringendoci in un moto di solidarietà agli imprenditori e ai residenti della zona, possiamo sperare che sia l’ultima.
E a proposito di -moti- interni, quello del disgusto è già bell’e che avviato.
In photogallery gli scatti di Dino Sturiale
