CAPO D'ORLANDO. Inchiesta sul depuratore. Il Tdl ridimensiona le accuse.

CAPO D’ORLANDO. Inchiesta sul depuratore. Il Tdl ridimensiona le accuse.

CAPO D’ORLANDO. Inchiesta sul depuratore. Il Tdl ridimensiona le accuse.

sabato 04 Agosto 2007 - 11:16

Lima il libertà, Galipò ai domiciliari.

Non regge al vagli del Tribubale del riesame l’inchiesta della Procura di Patti sul depuratore di Capo D’Orlando, scattata dopo l’allarme del sindaco di Sant’Agata, Bruno Mancuso, sull’inquinamento delle acque. Il Riesame ha concesso i domiciliari a Sarinò Galipò, titolare della ditta di autospurgo che smaltiva i liquami di buona parte del comprensorio nebroideo, arrestato nel corso del blitz dello scorso mese. Di nuovo a piede libero, invece, Basilio Lima, gestore dell’impianto di contrada Zappulla, che era ai domiciliari. Il Tdl ha fatto cadere l’ipotesi di reato di associazione a delinquere, contestata anche al reponsabile tecnico del comune orlandino, Alfredo Gugliotta. L’inchiesta ha svelato le irregolarità nelle operazioni di smaltimento effettuate dall’impresa di Galipò, che adoperava fuori da ogni controllo e autorizzazione, l’impianto del comune tirrenico che, come segnalato più volte dalle assocazioni ambientaliste, aveva smesso da tempo di svolgere efficacemente il compito di depurazione. Al momento ci sono 73 indagati, tra i quali molti ex ed attuali sindaci e funzionari comunali deli nebrodi.

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