Nel pomeriggio sarà eseguita l'autopsia sui corpi di Francesco e Giovanni per stabilire cause e data dei decessi

Primi provvedimenti nell’inchiesta giudiziaria, condotta dal sostituto procuratore Federica Rende, sulla triste storia dei fratelli Di Giovanni. Il magistrato ha iscritto nel registro degli indagati il fratello sopravvissuto Carmelo, 68 anni con l’ipotesi di reato di occultamento di cadaveri.

L’anziano è ancora ricoverato nel reparto di Medicina Interna del Piemonte ma non è in grado di rispondere alle domande degli investigatori. Le sue condizioni psichiche sono fortemente alterate e sostiene che Giovanni e Francesco, i due fratelli di 60 e 66 anni trovati morti nella loro casa di Camaro il 31 dicembre dalla Polizia, sono ancora vivi.

Intanto stamattina il PM Rende ha conferito incarico al medico legale Fabrizio Perri per l’esecuzione dell’autopsia sui due corpi.

L’esame dovrà stabilire sia le cause che la data del decesso dei due anziani. La morte potrebbe dipendere da cause naturali e, secondo il primo esame, Francesco sarebbe morto cinque mesi fa e Giovanni fra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.

Fra gli aspetti da chiarire come mai i due fratelli rimasti in vita non abbiano dato l’allarme dopo la morte del congiunto. E soprattutto se Carmelo abbia continuato a riscuotere la pensione sociale di Francesco anche dopo la sua morte.

Accertamenti sono in corso anche sui rapporti con la sorella Annunziata che vive a Camaro con la famiglia. I rapporti con i fratelli erano sporadici anche se Carmelo le portava ogni tanto la biancheria da lavare.

Altro punto da chiarire la posizione ed eventuali responsabilità dell’assessorato ai servizi sociali e dell’Istituzione ai servizi sociali che dal 2006 erano stati avvisati della grave situazione di indigenza in cui vivevano i tre fratelli Di Giovanni senza mai intervenire