Caso Messina: pesanti richieste di condanna per l'ex Gip Mondello e l'ex sostituto della Dna Lembo

Caso Messina: pesanti richieste di condanna per l’ex Gip Mondello e l’ex sostituto della Dna Lembo

Caso Messina: pesanti richieste di condanna per l’ex Gip Mondello e l’ex sostituto della Dna Lembo

martedì 18 Gennaio 2011 - 20:36

I Pm hanno chiesto ai giudici della Corte d'appello di Catania rispettivamente nove e dieci anni nel processo per la gestione del pentito Luigi Sparacio

Richieste pesantissime nel processo d’appello sulla gestione del pentito Luigi Sparacio. I pm Antonino Fanara e Mariella Ledda hanno chiesto alla seconda Corte d’appello di Catania la condanna a nove anni per l’ex Gip di Messina, Marcello Mondello (condannato in primo grado ad otto anni), e dieci per l’ex sostituto procuratore della Dna, Giovanni Lembo, (condanna a cinque anni in primo grado per favoreggiamento, riqualificando il reato contestato in concorso esterno all’associazione mafiosa).

Chiesta anche la prescrizione del reato per il maresciallo dei carabinieri Antonino Princi già stato condannato a due anni di reclusione per calunnia. I PM Fanara e Ledda hanno chiesto ai giudici anche la conferma della condanna a sei anni e quattro mesi per il boss pentito Luigi Sparacio.

Il processo riprenderà il prossimo 2 febbraio con gli interventi degli avvocati difensori mentre l’ex giudice Lembo ha chiesto di poter rilasciare una dichiarazione spontanea.

Lembo è finito sotto processo con l’accusa di aver gestito la collaborazione di Luigi Sparacio in maniera poco chiara, in modo da tenere fuori dalle inchieste giudiziarie Michelangelo Alfano, l’ex boss morto suicida. A dare il via al caso Messina sono state le dichiarazioni del penalista Ugo Colonna, che nel ’96 denunciò la falsa collaborazione di Sparacio.

Per quanto riguarda l’ex capo dei gip di Messina, Marcello Mondello, gli viene contestata la frequentazione con il boss di Villafranca Tirrena don Santo Sfameni. Lo dimostrerebbe, secondo l’accusa, l’archiviazione per gli assassini di Graziella Campagna, Gerlando Alberti jr e Giovanni Sutera, successivamente condannati all’ergastolo per l’omicidio della ragazza di Saponara.

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