Eugenio Capodicasa, funzionario dell’ateneo, ed Ivana Saccà, dipendente Unilav, arrestati lo scorso 20 luglio nell’ambito dell’inchiesta sull’Università, hanno davanti una calda estate nell’abitazione coniugale. Oggi il Tribunale della libertà ha rigettato il ricorso presentato dal legale di entrambi, l’avvocato Bonni Candido. I coniugi sono accusati della sottrazione di fondi destinati alla ricerca, nell’ambito del progetto “Lipin-, coordinato dal professore Giuseppe Piedimonte, anche lui arrestato. Proprio per Piedimonte ieri i giudici hanno attenuato le misure cautelari, concedendogli i domiciliari. Smpre ieri, il collegio aveva rigettato il ricorso dell’ex preside Battesimo Macrì, ai domiciliari per i concorsi a cattedra truccati. Regge bene al vaglio del riesame, quindi, l’ordinanza siglata dal Gip Antonino Genovese su richiesta dei pm Antonino Nastasi ed Adriana Sciglio. C’è attesa, adesso per il riesame delle misure sospensive, decise lo scorso 31 luglio per il rettore Franco Tomasello, il preside uscente di Veterinaria, Giovanni Germanà, ed il professore Salvatore Giannetto. Gli ultimi due hanno già presentato ricorso al riesame, che deciderà probabilmente entro fine mese.
Caso Veterinaria, restano ai domiciliari Capodicasa e Saccà
mercoledì 08 Agosto 2007 - 16:17
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