Una nuova palazzina a sei piani, che in origine doveva essere una villetta unifamiliare alta la metà. Che preoccupa il Genio Civile e ottiene parere contrario dal geologo incaricato dalla stessa ditta costruttrice. La zona diventò edificabile con la Variante al Prg: prima era Parco urbano (In photogallery i dettagli del progetto)
Il cemento a Messina non si ferma mai. Nemmeno lì dove non diresti mai che si possa ancora tirar su palazzine. Ad esempio Montepiselli, area della città non satura, ma di più, servita da una strada che piuttosto è un budello, la dissestata via Gelone, percorso tortuoso che “di fatto” si trasforma il più delle volte in un doppio senso alternato. Lì, quasi in cima ad una collina che rientra tra le nuove aree a rischio idrogeologico, sorge già un mega complesso edilizio, si chiama Aralia, lo ha costruito la ditta Per. Edil. srl del costruttore Vincenzo Pergolizzi. Su una zona che, lo chiariamo subito, è ritenuta edificabile dal Piano regolatore di questa città, anche se poi vedremo come lo è diventata. Ma non è dell’Aralia che vi parliamo. E’ di ciò che sorgerà alle sue spalle. Il fratello minore dell’Aralia: una palazzina a sei piani fuori terra più due piani seminterrati e piano sottotetto (in fotogallery le immagini del progetto). La realizzerà sempre la Per. Edil. e la zona è, ovviamente, anche qui edificabile, classificata “B4c”, per l’esattezza. L’ingresso principale non sarà in via Gelone ma in un altro budello, via Ducezio, strada che oggi si conclude proprio di fronte al cancello dell’Aralia e che nei mesi scorsi è in parte franata, tanto che oggi chi la percorre si ritrova, a un certo punto, davanti ad un restringimento di carreggiata.
DOVEVA ESSERE UNA VILLA UNIFAMILIARE…
In realtà nei piani iniziali la palazzina a sei piani doveva essere qualcosa di diverso. Il 14 luglio 2009, infatti, il Genio Civile aveva rilasciato l’autorizzazione per la costruzione di un fabbricato di tre piani, da adibire a villa unifamiliare. Qualche mese dopo lo stesso ufficio del Genio Civile si trova sul tavolo un progetto in “variante”, progettato dall’ing. Angelo Silvestro, nonostante nell’istanza di deposito inoltrata a giugno la dicitura “variante” non comparisse da nessuna parte. Sempre il Genio Civile sottolinea che l’area in cui dovrà sorgere il nuovo complesso è stata interessata da movimenti franosi, chiedendo dunque alla ditta, con una nota del 1. marzo scorso, di adottare gli interventi necessari alla messa in sicurezza. E subordinando l’inizio dei lavori di costruzione del fabbricato al completamento di tutte le opere di sistemazione del terreno. Oggi la gru è in movimento ed è più che attiva, c’è da dedurre che la messa in sicurezza sia stata ultimata.
IL GEOLOGO INCARICATO DALLA DITTA: «IL SITO NON E’ IDONEO A NUOVE EDIFICAZIONI: VA MESSO IN SICUREZZA»
A preoccupare, e non poco, è la relazione geologico-tecnica predisposta dal geologo di parte, dunque incaricato dalla stessa ditta che dovrà costruire il palazzo, Sergio Dolfin. Il quale non esita a scrivere che «nelle condizioni attuali, il sito non è idoneo», esprimendo «parere contrario all’edificazione ed ai conseguenti nuovi carichi sul pendio». Dolfin spiega, però, che «tale non idoneità può essere superata se si procede ad una messa in sicurezza dell’intero versante partendo dal basso, verificando cioè la stabilità globale del versante in condizioni sismiche e di progetto». Tra le pagine della relazione di Dolfin, si legge: «Il pendio lato ovest è delimitato alla base dalle strade di accesso al complesso “Aralia” ed al complesso “Residence 74”, morfologicamente si presenta ad elevata pendenza variabile tra 32 e 57 gradi. In occasione dell’inverno appena trascorso (ci si riferisce ad un anno fa, ndr) le forti precipitazioni, unitamente con la quasi totale mancanza di opere di convogliamento delle acque meteoriche e forse anche per alcuni lavori di risagomatura del pendio svolti da un privato, ha subito fenomeni di disssesto che al momento hanno coinvolto la porzione più superficiale ed alterata del subentro geologico. Il pendio, inoltre, attualmente appare in disequilibrio morfologico». A fugare i dubbi sul progetto, però, ci pensa il progettista e direttore dei lavori, l’arch. Giuseppe Falzea. Il quale dichiara per iscritto che «l’opera progettata, in variante planimetrica, non è in contrasto con i vincoli gravanti sull’area ed in particolare è stata redatta nel rispetto della legge sulla compatibilità geomorfologica, dei decreti Arta del 2000 e del 2002, compresa l’integrazione del Piano straordinario per l’assetto idrogeologico, della legge sulla distanza da battigia, laghi e boschi, della legge sulla distanza dai corsi d’acqua, della legge sulla protezione dei pozzi e riserve idriche».
FINO AGLI ANNI ’90 QUELL’AREA ERA “PARCO URBANO”
Scrivevamo in apertura che l’area in questione è considerata zona “B4c”, di completamento, ossia edificabile fino a 21,70 metri d’altezza con sei piani fuori terra. Ma fino alla fine degli anni ’90 la zona figurava nel Prg come “Parco urbano”, zona “F2”, cioè una delle aree della città «destinate a parco pubblico attrezzato urbano e territoriale, in cui è esclusa qualsiasi edificazione salvo padiglioni per biblioteca, musica, locali per servizi igienici, bar-ristori, cabine elettriche ed idriche, ripostigli e depositi». Poi arriva uno dei tanti francobolli (vedi photogallery) che, in sede di approvazione della Variante generale al Piano regolatore, hanno stravolto il piano stesso. Nell’ottobre ’97 il commissario ad acta della Regione, Salvatore Fazio, propone un emendamento per rendere l’area edificabile. Ma nel marzo ’98 la commissione urbanistica di Palazzo Zanca lo “boccia” con un’astensione di massa dei consiglieri, che respingono l’emendamento anche in consiglio comunale, con 10 voti favorevoli, sette contrari e quattro astenuti. Ma due anni dopo la “trasformazione” torna a bussare alle porte di Palazzo Zanca: la forma è diversa, è quella di un’osservazione di un privato. Che in aula viene approvata. Così da rendere un Parco urbano una zona col massimo indice di edificabilità. Dove le palazzine sorgono come funghi.
(foto Sturiale)
