Cgil: -Il 2016 è ancora lontano, gli obblighi per Rfi sono attuali-

Cgil: -Il 2016 è ancora lontano, gli obblighi per Rfi sono attuali-

Cgil: -Il 2016 è ancora lontano, gli obblighi per Rfi sono attuali-

giovedì 31 Luglio 2008 - 15:53

Foti, Spanò e Piccione: -La flotta pubblica di RFI Bluvia conta oggi solo 3 navi ferroviarie, contro le 4 del 1995, ed un solo mezzo veloce-

-Potremmo anche arrivare a credere che nel 2016, anno in cui si giura verrà ultimata la costruzione del Ponte, il problema dei collegamenti marittimi nello Stretto sarà già superato, ma per adesso, purtroppo, RFI continua ancora a sottrarsi ai propri obblighi, mentre utenti e lavoratori ne subiscono le conseguenze-. Lo affermano Franco Spanò, Pino Foti e Domenico Piccione, rispettivamente segretario generale, trasporti e settore navigazione Rfi della Cgil. -Al di là degli entusiasmi, infatti, è bene ricordare che la flotta pubblica di RFI Bluvia conta oggi solo 3 navi ferroviarie, contro le 4 del 1995, ed un solo mezzo veloce-.

-Il salutato ritorno della nave Villa – prosegue la nota – ancora non entrata in linea, di per se non ristabilisce alcun equilibrio, se si pensa che RFI sta contemporaneamente valutando se disarmare o meno la nave Sibari, ancora oggi ferma. Delle altre navi che dovrebbero quindi garantire il trasporto di gommato e ferrocisterne, sono in linea solo Riace, Budelli ed Enotria, mentre il disagiato servizio veloce passeggeri dopo il tragico disastro del Segesta, mai sostituito, è scandalosamente limitato alla sola Selinunte-.

-Nemmeno questa diminuzione della flotta – si legge ancora – che di fatto consegna mercato e risorse ai concorrenti, riesce però a nascondere che il personale RFI è ancora oggi insufficiente per numero e per qualifica, e che le limitate chiamate di personale trimestrale, necessitano comunque di un aumento della richiesta di prestazioni, alla faccia di chi è rimasto escluso da un possibile imbarco, delle giuste aspettative dei dipendenti, e non ultimo delle legittime speranze di stabilizzazione-.

-Che fine ha fatto la nave nuova – conclude Spanò, Foti e Piccione – e soprattutto perché RFI non assume? A pensare che la Logudoro, la nave più giovane della flotta e di cui era stata persino decisa la vendita, giace in disarmo da oltre un anno ed mezzo a Napoli, si fanno cattivi pensieri, così come la gelosia con la quale l’azienda si ostina a celare ancora il piano industriale, potrebbe far supporre che dentro vi è riportato un grande taglio di mezzi e posti di lavoro: trasformare semplicemente il servizio per lasciare tutto com’è. Questi timori vanno smentiti subito e con i fatti, ovvero con più navi ed assunzioni-.

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