Un impiegato dell'istituto è ricoverato al Policlinico ma le sue condizioni sono migliorate. Già domani la scuola potrebbe essere riaperta
E’ stata una mattinata di paura e preoccupazione per i genitori degli alunni dell’ Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Minissale. La scuola, che comprende materna, elementari e medie, oggi è rimasta chiusa per via di un caso di meningite virale. Lo ha contratto un impiegato dell’istituto che lunedì scorso si è sentito male a casa ed è stato subito ricoverato nel reparto di Neurologia del Policlinico. Le sue condizioni, comunque, sono notevolmente migliorate ed al momento non vi sarebbero nemmeno preoccupazioni per gli alunni della “Leopardi”. La meningite virale è molto meno grave di quella di origine batterica e non prevede alcun tipo di profilassi. LO stesso direttore dell’Asp 5, Salvatore Giuffrida ha voluto tranquillizzare i genitori degli alunni: “La meningite virale non ha niente a che vedere con quella batterica. Non è richiesto alcun intervento di disinfettazione e già domani la scuola può riaprire tranquillamente”.
Stamattina però si sono vissuti momenti di paura quando, all’sterno della scuola, si è sparsa la notizia del caso di meningite. La scuola è rimasta chiusa ma gli operatori scolastici hanno detto che l’istituto era inagibile perché si era allagato a causa del maltempo di ieri. Una giustificazione alla quale non hanno creduto i genitori che hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri. Verso le 10 alla “Leopardi” si sono recati i Militari della stazione di Gazzi che, dopo un colloquio con i responsabili dell’istituto, hanno confermato l’esistenza del caso di meningite. Anche dal Policlinico il direttore generale Pecoraro ed il direttore sanitario Magistri hanno confermato il ricovero in Neurologia di una persona affetta da meningite virale ma hanno tranquillizzato tutti sulle condizioni del soggetto e sulle possibilità di contagio ritenute praticamente nulle. Domani la scuola dovrebbe riaprire i cancelli ma molti genitori quasi certamente preferiranno tenere a casa i propri figli in via precauzionale.
