Chiuso il ciclo di interrogatori delle 21 persone coinvolte nell’operazione Micra Mirage. Oggi il gip Walter Ignazitto ha infatti interrogato le quattro persone a cui erano stati concessi i domiciliari. Rosaria Currò, 27 anni di Santa Lucia del Mela, Sebastiano Ragusi, 32 anni di Barcellona e Concetta Maestrale, 34 anni di Giammoro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre si è difeso dall’accusa di avere effettuato la consegna di due panetti di marjuana a Tonino D’Orto, a capo del giro di spaccio a Santa Lucia del Mela e dintorni, il ventinovenne Antonio Consoli, di Carlentini.
L’operazione scattata lo scorso mercoledì ha consentito di sgominare una banda di spacciatori al cui vertice si trovava Tonino D’Orto. Il gruppo si riforniva di hashish e marijuana a Scordia ed in altri comuni del catanese. Era lo stesso D’Orto a recarsi a Scordia per approvvigionarsi di droga con la sua Nissan Micra. E grazie ad una cimice piazzata sull’auto gli investigatori hanno seguito per oltre un anno i movimenti di D’Orto ed hanno individuato i suoi fornitori. Questi ultimi erano soprattutto Peppe Strano, Turi Scirè e Michele Lizio. La droga veniva spacciata, in diversi comuni della fascia tirrenica, grazie ad una fitta rete di spacciatori. Dei ventuno arrestati quattordici devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, tutti gli altri di singoli episodi di spaccio.
