Cisl: il rilancio viene dalla -Comunità integrata dello Stretto-

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Cisl: il rilancio viene dalla -Comunità integrata dello Stretto-

mercoledì 23 Luglio 2008 - 11:11

Genovese e Bernava lanciano le loro idee sul futuro di Messina

Lavorare per la città, per il suo rilancio. È quanto chiede la Cisl che, nel corso del suo Esecutivo di ieri alla presenza del segretario regionale Maurizio Bernava (foto al centro), ha lanciato le proposte del Sindacato per una stagione di rilancio di Messina e del suo territorio.

«Finalmente – ha detto il segretario della Cisl Messina Tonino Genovese (foto in alto) – si è posto fine al balletto delle nomine delle Giunte di Comune e Provincia. Speriamo che adesso si cominci a lavorare per la comunità. Messina è schiacciata da un invisibile asse Catania, Palermo, Roma sulle scelte strategiche. Occorre realizzare strategie, progetti, alleanze. Partendo da quello che potrebbe essere un punto di forza e cioè la -Comunità integrata dello Stretto-, ovvero le province di Messina e Reggio Calabria, con una conurbazione strategica in cui il mare diventi elemento di unione e non di divisione. Se il Ponte verrà, e noi auspichiamo che ciò avvenga prima possibile, è chiaro che la conurbazione delle due sponde diventerà anche fisica, nelle more si può realizzare sui fattori di crescita.»

Nel discorso di Genovese anche la Zfu e la Vertenza Stretto: «Il Sindaco ha dichiarato di voler ridare speranza e orgoglio ai messinesi. Noi chiediamo che si diano a questo territorio anche le opportunità. Siamo favorevoli alla realizzazione della Zona Franca Urbana, ma vorremmo capire come si integrerà e relazionerà con il recupero del fronte a mare. Senza dimenticare che entrambi, per noi, passano da quella che definiamo -Vertenza Stretto- e dal ruolo delle Ferrovie dello Stato a Messina. Denunciamo da anni ormai l’azione di smantellamento della flotta che FS sta portando avanti sullo stretto. Abbandono del servizio e delle attività collaterali che avviene nel silenzio, speriamo non anche con la complicità, della politica. Ma così si favorisce il monopolio dei privati e si mette a rischio la continuità territoriale tra le due sponde, aspetto che penalizza gli oltre diecimila pendolari che quotidianamente devono attraversare lo Stretto.»

«Occorre ripartire – ha sottolineato a questo proposito Genovese – attraverso il potenziamento del nodo ferroviario, lo spostamento della stazione, la parziale liberazione dai fasci dei binari e tutto ciò che porti alla riqualificazione urbana della città, al recupero del water front, al raddoppio delle linee ferroviarie Messina-Palermo e Messina-Catania. Opere indispensabili per l’investimento sul Ponte.»

La proposta sulla Vertenza è netta: «Chiediamo di presentare, insieme alle parti sociali e in rappresentanza degli interessi della comunità e dei lavoratori, una denuncia contro le Ferrovie dello Stato e Rfi per interruzione di pubblico servizio perché assistiamo a una colpevole complicità tra Rfi e Trenitalia che distrugge la linea produttiva di Messina. Senza strutture, senza treni, non si può offrire un servizio ai passeggeri e alle merci e quindi non si possono ottenere introiti da reinvestire sul territorio».

Dal canto suo, Bernava ha affondato il coltello nella piaga: «Messina – ha detto – deve recuperare un ritardo ultradecennale e il vuoto progettuale che si è creato. Serve una profonda autocritica e uno scatto d’orgoglio soprattutto di chi governa il territorio, che sia meno distratto dalle guerre di potere interne e più attento a svolgere il ruolo di negoziazione presso la Regione sulla programmazione di scelte strategiche. In questo momento di grande crisi, la politica messinese conta zero a livello regionale. L’integrazione e lo sviluppo dell’area dello Stretto è una leva per la crescita della Sicilia e per il ruolo che la Regione può avere nell’area del Mediterraneo. Chiederò a Lombardo – ha preannunciato il segretario della Cisl Sicilia – di assumere le disfunzioni e il disimpegno di FS e Governo nazionale nel garantire la continuità territoriale nello Stretto di Messina che deve essere vissuta come un problema e una priorità del Governo Regionale.»

Secondo la Cisl Sicilia il Governo Lombardo deve aprire una nuova vertenza con il Governo nazionale su fiscalità di vantaggio e rete infrastrutturale del corridoio 1: un’urgenza che anche il rapporto Svimez segnala. «Su questo – ha concluso Bernava – serve un Patto di azione comune e condividiamo la scelta di candidare la Sicilia come sede di un’azione unitaria tra i Governi regionali del Mezzogiorno.»

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