Città sommersa dai rifiuti, e la protesta non si placa

Città sommersa dai rifiuti, e la protesta non si placa

Città sommersa dai rifiuti, e la protesta non si placa

venerdì 23 Maggio 2008 - 10:26

Triglia (Cgil): «Molte scadenze in 53 giorni, servono diversi milioni di euro». Sinatra fuori città fino a martedì, l'Ato3 smentisce la voce secondo cui altre cooperative starebbero svolgendo la raccolta

La situazione è sempre più grave. I lavoratori di Messinambiente proseguono la loro protesta senza soldi in tasca per il mancato stipendio di aprile e soprattutto senza certezze per il futuro immediato. In queste ore stanno manifestando sotto le sedi prima di Messinambiente, in via Dogali, e poi dell’Ato3, in via Cavalieri della Stella, ma di risposte concrete, al momento, nemmeno l’ombra. Tra l’altro una voce si è sparsa in mattinata tra i lavoratori stessi: che le cooperative gestita dall’Ato3 starebbero svolgendo i servizi di competenza di Messinambiente, tra i quali la raccolta dei rifiuti in alcune vie cittadine del centro. Solo una voce, però, che dagli uffici dell’Ato3 ci smentiscono: «A noi non risulta, abbiamo parlato con i presidenti delle cooperative e ci hanno confermato che da loro non è partito nessun ordine in tal senso, anche perché sanno e sappiamo benissimo che una cosa del genere non si può fare».

Tornando a Messinambiente, l’incontro di ieri con il prefetto Francesco Alecci è stato considerato negativo dai lavoratori, «né Messinambiente né l’Ato3 – spiega Nino Triglia della Cgil – hanno dato risposte adeguate, e per di più mancava il commissario Sinatra, che è l’unico probabilmente che può risolvere il problema consentendo che la transazione concordata vada avanti». Sinatra che però, notizia di oggi, ha fatto sapere che non potrà essere in città prima di martedì. E nel frattempo cosa succederà? «Se le cose non cambiano, allora non cambieranno neanche per noi, e domani proseguiremo la protesta». Il nocciolo della questione, a parte lo stipendio di aprile, riguarda l’immediato futuro, che se possibile preoccupa ancor di più i lavoratori: «Ci sono diverse scadenze – ci spiega Triglia – tutte nel giro di 53 giorni esatti: lo stipendio di aprile, quello di maggio, quello di giugno, la quattordicesima, gli una tantum e, per chi ne ha diritto, il rimborso Irpef. Parliamo di diversi milioni di euro, e se il quadro è questo, con tre banche che si sono rifiutate di aiutarci, dove andiamo? Noi ci scusiamo con la cittadinanza, questa protesta non è rivolta a loro ma alle istituzioni».

Intanto, però, la città continua a sommergersi di rifiuti, da nord a sud, nemmeno il centro la fa -franca-, con interi marciapiede letteralmente invasi da sacchetti dell’immondizia e scatoloni. Stando alla smentita dell’Ato3 riguardo le voci sulla raccolta effettuata da alcune cooperative, il servizio non è ripreso e quando e se riprenderà, ci vorranno giorni prima che tutto torni alla normalità, sempre che il vento non faccia brutti scherzi non consentendo l’utilizzo della discarica di Mazzarà, notoriamente -nemica- dello scirocco. Venti di guerra, che lasciano poco tranquilli. E la campagna elettorale continua.

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