Civiltà smarrita

Civiltà smarrita

Civiltà smarrita

lunedì 23 Giugno 2008 - 09:41

Esasperato dai continui episodi di violenza perpetrati da un gruppo di ragazzi, un residente della zona nord ci racconta come i cittadini onesti si sentano lasciati soli dalle istituzioni

Il problema della sicurezza nelle città è da tempo al centro del dibattito politico ma, nonostante ciò, permane il disagio avvertito dai cittadini a causa delle sempre più evidenti manifestazioni di violenza cui si è costretti ad assistere.

A denunciare questo stato d’animo anche un nostro lettore che, esasperato, ci ha segnalato quanto accaduto qualche giorno addietro.

“Scrivo nella speranza che alla mia voce se ne possano aggiungere delle altre. Vivo e lavoro nella zona di Paradiso, ovvero in quella zona che un tempo veniva definita “residenziale-. Ebbene, sono circa tre anni che le spiagge sono divenute impraticabili ed inaccessibili per i motivi più svariati. La sporcizia regna sovrana e le barche rendono impossibile l’accesso alla riva ma, fattore ben più grave, c’è il perenne bivacco di ragazzini malavitosi che mettono in atto qualunque tipo di violenza.

Un fatto grave è accaduto, per esempio, lo scorso 19 giugno, quando una signora sulla sessantina appena entrata in acqua è stata colpita alla testa da una pietra scagliata da alcuni ragazzi che stazionavano sulle rampe di un porticciolo vicino.

La signora si è purtroppo accasciata, ed è stata soccorsa da altri bagnanti che hanno anche provveduto a chiamare un’ambulanza.

La gravità del fatto è palese – prosegue il nostro lettore – ma rendo nota questa storia per segnalare un altro evento, che personalmente considero ancora più pesante. Assistendo al fatto che ho appena descritto, ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, specificando che questa volta (non essendo la prima in cui si registrano episodi di “bullismo-) è dovuta intervenire addirittura l’ambulanza. Ho telefonato in questura pregando di mandare immediatamente qualcuno, ma…si fece sera e si fece notte… di questura o similar… neanche la vista !

Ciò che rimane è l’enorme senso di impotenza, di solitudine, di umiliazione!

La consapevolezza di essere Soli, in questa città dove non c’è Stato, non c’è Civiltà…-.

(Foto di Peppe Caridi)

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