I comitati spontanei dei cittadini chiedono di essere ascoltati. L'Orsa: «Negli alberghi situazione al collasso»

I comitati spontanei dei cittadini chiedono di essere ascoltati. L’Orsa: «Negli alberghi situazione al collasso»

I comitati spontanei dei cittadini chiedono di essere ascoltati. L’Orsa: «Negli alberghi situazione al collasso»

venerdì 20 Novembre 2009 - 09:07

Tra gli sfollati cresce l'insofferenza, riconsegnare le abitazione rimane la priorità dell'Ufficio tecnico costituito per l'attuazione dell'ordinanza post-alluvione

Rimangono due i fronti caldi del post-alluvione primo ottobre: la situazione degli sfollati e gli interventi di messa in sicurezza del territorio martoriato dalla “bombe d’acqua”. Aspetti di una realtà che pur non potendo più essere definita di “emergenza”, almeno non nell’accezione più tradizionale del termine, rimane comunque estremamente complessa da affrontare. E questo soprattutto perchè adesso tutto dipende dalla “generosità” dei governi amici, dai finanziamenti quasi in arrivo, da quelli promessi e da quelli che dovrebbero arrivare.

Tutti d’accordo nel ritenere che i 60 milioni già stanziati dal governo Berlusconi sono una piccolissima parte di quanto invece sarà necessario investire per la ricostruzione, per un ritorno alla normalità, per cercare di far tornare in vita quelle comunità di Messina sud che, ma questa ormai è storia vecchia, esponenti del governo e della Protezione Civile, due nomi a caso Prestigiacomo e Bertolaso, avevano date per spacciate: villaggi impossibili da “ricomporre”, era stato detto, e dunque da sostituire con ipermoderne “new town”. «Questa – aveva tuonato il ministro dell’Ambiente – è la volontà degli abitanti». Ci chiediamo ancora con chi la rappresentante del governo si sia confrontata, forse una minima percentuale della popolazione che appunto però non costituisce certo la voce della maggioranza, la voce di chi, dalle hall dei tanti alberghi, “urla” la voglia di tornare a Giampilieri, Briga, Scaletta, Molino, Altolia, Itala.

Un pensiero che tanti hanno affidato ai Comitati Spontanei di cittadini (ultimo in ordine di tempo quello di Scaletta che verrà presentato il 25 novembre alla Provincia ndr) nati per la maggior parte nelle due settimane successive il primo ottobre proprio per l’esigenza di manifestare la preoccupazione dei residenti, spaventati dalla possibilità di dover abbandonare per sempre quei luoghi. Ce lo conferma anche il sig. Antonino Crisafulli, delegato del comitato di Itala: «I comitati sono sorti anche sulla base di quanto scritto nell’ordinanza del governo laddove si legge che gli interventi dovranno essere effettuati dopo aver sentito il “parere delle comunità locali”. Ebbene – continua Crisafulli – noi vogliamo essere ascoltati, vogliamo cercare di non spegnere i riflettori sulla nostra situazione, stiamo cercando di fare fronte unico remando tutti nella stessa direzione, quella cioè di far si che le nostre volontà vengano rispettate».

Dell’emergenza sfollati parla oggi anche il sindacato OrSa rivolgendosi al commissario Lombardo, al prefetto Alecci e al sindaco Buzzanca: «A seguito dei numerosi incontri tenuti con i lavoratori e i cittadini vittime dell’alluvione, ne ricaviamo un quadro confuso dei due momenti essenziali che a nostro avviso dovrebbero caratterizzare l’intervento degli istituti competenti. Ottimismo e pazienza – afferma la segreteria regionale dell’OrSa Sicilia – vengono meno nel valutare gli interventi relativi all’emergenza dei cittadini sfollati ospitati nei centri di accoglienza che da ricoveri provvisori sembrano destinati a tramutarsi in sistemazioni permanenti per l’assenza dei fondi che tardano a giungere a destinazione».

Dichiarazioni cui fanno ecco le rassicurazioni lanciate ieri dall’ing. Cocina, soggetto attuatore dell’ordinanza commissariale insieme al sindaco Buzzanca, che ha affermato: «Entro tre mesi buona parte della popolazione potrà fare rientro nei propri alloggi». Il sindacato descrive poi la situazione delle 1600 persone allloggiate nelle strutture alberghiere: «Chi descrive il soggiorno in albergo come una vacanza fuori programma sbaglia. La costante presenza di psicologi e assistenti sanitari negli alberghi depone a testimonianza delle crescenti difficoltà esistenziali provocati da una realtà da “grande fratello” che doveva essere superata immediatamente dopo la prima fase di estrema emergenza. Molti alberghi sono giunti al collasso. I commercianti costretti a sospendere l’attività a causa dell’alluvione – conclude il sindacato – aspettano invano la sospensione delle tasse ma sembrerebbe che nulla è stato ancora ufficializzato in tal senso».

(Foto Dino Sturilae)

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