Conte in Tribunale per una vertenza di lavoro. La Procura non c'entra niente

Conte in Tribunale per una vertenza di lavoro. La Procura non c’entra niente

Conte in Tribunale per una vertenza di lavoro. La Procura non c’entra niente

martedì 23 Settembre 2008 - 13:26

Ecco cosa significa «cogestione amministrativa»

Nessun mistero. Il direttore generale dell’Atm Claudio Conte scioglie il dubbio sulla natura della convocazione in tribunale di stamattina. Si è trattato di una udienza nell’ambito di una causa di lavoro, come ce ne sono molte all’Atm. «Come tutti sanno – ha detto Conte – i carabinieri sono da noi in continuazione per acquisire documenti in merito all’assenteismo e ad altre questioni legate al lavoro.»

Il direttore ha poi inteso chiarire il suo pensiero in merito alle dichiarazioni da lui rese nell’udienza della scorsa settimana in Commissione Trasporti al Comune. «L’espressione -cogestione amministrativa- (che, tra l’altro, credo di non avere detto, anche se è stata così verbalizzata) che ha destato tanto scalpore – ha spiegato – è stata estrapolata dal contesto. Io non intendevo criticare la politica cittadina, anzi mi trovo in perfetto accordo con l’orientamento dell’attuale Amministrazione di salvare l’Azienda a tutti i costi. Dal punto di vista del sindacato, intendevo dire che mentre oggi solleva obiezioni per atti anche banali, ad esempio spostamenti di posizioni interne, non si è fatto sentire, a tempo debito, sulle scelte di politica aziendale che andavano combattute. In particolare i sindacati autonomi, che oggi si chiamano fuori, dove erano quando sono state assunte decine di lavoratori in più rispetto al necessario? Hanno condiviso supinamente quelle scelte di cui oggi paghiamo le conseguenze. Si pensi che nel 1999 l’Atm aveva 529 dipendenti: oggi sono 686 (ma erano più di 700 ad inizio anno, prima dell’ultima tornata di pensionamenti)».

E ha continuato: «Il sindacato dov’era quando ci è stata consegnata la tranvia, in comodato d’uso, e non avevamo un’officina, ma l’abbiamo dovuta creare come spessa straordinaria?»

Per quanto riguarda il suo ruolo, Conte ha ricordato di essere un tecnico, di essere stato assunto, non eletto, e di avere il compito esclusivamente di mettere in pratica le deliberazioni dell’organo politico dell’Azienda.

«Comunque – ha concluso il direttore – se l’effetto delle mie parole è stato quello di una provocazione, che ha fatto accendere i riflettori della città sull’Atm, sono contento persino di essere stato frainteso. Per decenni l’Atm ha vissuto come se non esistesse, e i problemi si sono incancreniti. La stessa esposizione debitoria è cresciuta nel tempo perché non è stata affrontata finché ha avuto una entità abbordabile.»

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