L'OrSA annovera i due morti tra le vittime dei tagli alla sicurezza
Cinica la dirigenza di FS nel «raccogliere indizi per addossare ogni colpa a coloro che non possono più difendersi». Le Segreterie provinciale, regionale e nazionale dell’OrSA, i Macchinisti Uniti Messina, i rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza e l’RSU OrSA Messina, criticano l’atteggiamento di FS nelle ore successive all’incidente di Motta S. Anastasia, che è costato la vita, ieri, a due ferrovieri, Giuseppe Virgillito, 35 anni, e Fortunato Calabrese, 58.
FS avrebbe omesso, secondo il sindacato, di citare l’assenza sul luogo della tragedia, della figura di norma preposta al controllo dei transiti di treni durante le manutenzioni.
«In attesa dei risultati definitivi delle indagini – dichiara il sindacato, non abbiamo alcuna remora a sospettare pubblicamente che quelle di ieri siano le ennesime morti bianche figlie dei continui tagli sulla sicurezza e sul personale che rischiano in molti settori di fare precipitare il nostro paese in una situazione da terzo mondo, dove si muore di lavoro nella completa indifferenza della società che ha imparato a contare le salme e tirare a campare in nome del profitto e dove si licenziano i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza quando denunciano pubblicamente i rischi che giornalmente corrono i lavoratori per sbarcare il lunario.»
Negli ultimi cinque anni, in Italia, si sono verificati oltre cinque milioni di infortuni sul lavoro e quasi 7.000 morti. Un quarto delle morti sul lavoro in tutta l’Europa avviene in Italia. «Intanto – conclude il sindacato – il Governo impiega risorse per la caccia al fannullone; i vertici ferroviari, fra un licenziamento e l’altro, annunciano il macchinista unico nei treni italiani e in riva allo Stretto si reagisce alla tragedia del Segesta limitando ulteriormente la consistenza degli equipaggi.»