Il corteo “No al ponte” un‘occasione per ricordare le vittime dell’alluvione a due mesi esatto dal disastro

Il corteo “No al ponte” un‘occasione per ricordare le vittime dell’alluvione a due mesi esatto dal disastro

Il corteo “No al ponte” un‘occasione per ricordare le vittime dell’alluvione a due mesi esatto dal disastro

giovedì 26 Novembre 2009 - 08:10

L’iniziativa programmata dall’associazione Rete No Ponte per giorno uno dicembre, sarà presentata domani alla saletta commissioni della Provincia

Due tappe importanti, una sulla sponda sicula l’altra su quella calabra dello Stretto, prima dell’inizio dei lavori nella frazione di Cannitello, a Villa San Giovanni, per lo spostamento dei binari ferroviari: un intervento che sembra fosse stato programmato già da tempo ma che il presidente della società Stretto di Messina Pietro Ciucci ha definito il primo cantiere, anzi “la prima pietra” verso la costruzione del Ponte Sullo Stretto. Quanto mai curiosa la data prescelta per dare il via alle operazioni, il 23 dicembre, proprio a ridosso delle festività natalizie.

Che tale data venga o meno rispettata, importa poco ai sostenitori del No al Ponte per i quali fervono i preparativi per due importanti appuntamenti: il primo dicembre nel villaggio di Torre Faro, il 19 a Villa San Giovanni. A confermare definitivamente l’organizzazione del corteo nella zona nord della città, la conferenza di presentazione della manifestazione che si terrà domani alla saletta Commissioni della Provincia.

A promuovere l’evento l’associazione Rete No Ponte che annuncia: “Dopo il disastro che ha colpito le popolazioni di Giampilieri e dei centri vicini colpisce come le classi dirigenti locali e nazionali riescano a mettere insieme con disinvoltura la totale inadeguatezza delle misure rivolte a superare l’emergenza idrogeologica e i gravi disagi delle popolazioni interessate, con il rilancio in grande stile dell’operazione Ponte. A fronte dei ripetuti annunci di interventi risolutivi e alle soglie di un inverno presumibilmente piovoso, gli alluvionati non hanno ancora nessuna reale certezza sul proprio futuro mentre tutto il territorio del nostro comune è esposto al rischio di frane e alluvioni. La lotta contro la megaopera si arricchisce perciò di nuovi significati: è lotta per la vita e la sicurezza delle popolazioni di Messina e dei comuni limitrofi. Per questo la Retenoponte invita tutte e tutti a tornare in piazza”. Il primo giorno di dicembre non è stato scelto a caso dagli organizzatori,i quali desiderano ricordare prima di tutto le vittime dell’alluvione a due mesi esatti dal disastro, denunciando però al tempo stesso la propria contrarietà per la costruzione dell’attraversamento stabile e l’importanza di investire di più sui temi della sicurezza del territorio e della prevenzione del dissesto idrogeologico.

Adesione compatta, così come espresso ieri dal Prc, anche da parte di Sinistra e Libertà, contraria alla realizzazione di quella che viene definita una “cattedrale nel deserto”.

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