Trasferimento all'azienda dei servizi connessi alla mobilità urbana, gestione di tutti i parcheggi, attivazione della pubblicità, un codice etico e una commissione di vigilanza
L’ennesimo allarme è lanciato. La crisi in cui è entrata l’Atm non si placa, la gestione commissariale targata Antonio Grasso, avviata dopo la -defenestrazione- dell’ex presidente Providenti voluta dal commissario Sinatra, non ha portato risultati confortanti. Così la Cisl interviene, e lo fa con un documento che è il risultato dell’assemblea dei lavoratori dell’Atm iscritti al sindacato tenutasi stamani nei locali di viale Europa. Un documento dai toni forti, con esplicite proposte e una richiesta fondamentale: l’intervento del prefetto Francesco Alecci.
Secondo la Cisl è «insostenibile la situazione di sfascio in cui versa l’azienda e l’assoluta mancanza di interventi e azioni finalizzate a rimuovere tutte quelle cause che, negli anni, hanno portato l’Atm di Messina ai minimi storici in termini di servizi offerti ai cittadini e di grave sofferenza economica e gestionale». Ampiamente condiviso dai lavoratori l’esposto denuncia presentato dal sindacato al Prefetto, alla Procura, alla Corte dei Conti, alla Regione e al commissario Sinatra, in quanto «vanno fermati immediatamente comportamenti e azioni gestionali che continuano a utilizzare le risorse aziendali per soddisfare obiettivi clientelari e di consenso politico piuttosto che orientare le esigue disponibilità finanziarie per aumentare la produttività e il reddito dell’azienda».
A questo punto viene definita -urgente- una nuova mobilitazione, la quale «dovrà vedere coinvolti i cittadini e gli utenti in iniziative di lotta comuni per il salvataggio, lo sviluppo e il rilancio dell’Atm come azienda pubblica strategica e necessaria per la fornitura di un adeguato servizio alla comunità, per quantità e qualità». In breve questo il quadro assurdo dello stato in cui versa l’Atm: bassissima quantità di mezzi in circolazione, per la precisione poco più di trenta autobus e appena sei vetture del tram per turno, mancanza di una strategia di rilancio da parte della gestione commissariale, gravissima situazione finanziaria, con retribuzioni costantemente a rischio e mancato pagamento dei fornitori, ritardo nel trasferimento dei contributi da Regione e Comune.
«Si ritiene inutile e inconcludente – si legge nel documento – proseguire con i cosiddetti tavoli tecnici aziendali che hanno prodotto solo confusione senza intraprendere alcuna azione di rilancio dell’azienda verso l’obiettivo di aumentare la produttività del lavoro, la redditività degli impianti attraverso una razionale organizzazione dei servizi e delle attività lavorative. Nessuno degli obiettivi indicati dal Sindacato dopo lo sciopero a oltranza dei mesi scorsi è stato affrontato positivamente». La Cisl, dunque, si rivolge ancora una volta al prefetto Alecci, chiedendogli «nella sua qualità di commissario per l’emergenza viabilità con i poteri speciali riconosciuti dal Governo, di farsi promotore di un’immediata iniziativa sui temi del trasporto locale e del traffico urbano che ha raggiunto livelli di caos oltre ogni limite».
Queste le proposte avanzate dal sindacato e approvate dall’Assemblea: protocollo d’intesa, da definire entro aprile, con il quale il commissario Sinatra trasferisce all’Atm i servizi connessi alla mobilità urbana, come tra l’altro previsto da una delibera del Consiglio comunale risalente addirittura al maggio 2004; affidamento all’Atm di tutte le aree di sosta a pagamento; applicazione piena dell’articolo 2 e utilizzo delle officine per attività a pagamento per conto terzi; attivazione del servizio di pubblicità; procedere, tramite queste scelte, col completamento dell’orario di lavoro portandolo alle 39 ore contrattuali, con la stabilizzazione del rimanente personale ex Lsu e con l’impiego dei lavoratori non idonei alla guida. E ancora: dotazione da parte del Comune di una somma destinata all’Atm per riparare parte dei mezzi guasti, secondo un piano fornito per tempo dai vertici dell’azienda; riduzione degli incarichi esterni e internalizzazione degli stessi; costituzione di una commissione tecnica che verifichi la produttività del lavoro e delle varie mansioni; realizzazione di un codice etico che regoli i rapporti con l’azienda nell’impiego del personale e nelle scelte sull’utilizzo delle professionalità e delle risorse umane.
La Cisl ribadisce anche la necessità di nominare «un commissario esperto con obiettive e riconosciute capacità tecniche nel settore a cui affidare per almeno un anno il compito di avviare un serio piano di risanamento, riorganizzazione, rilancio dell’Atm di Messina», tagliando nettamente con «le logiche che da molti anni hanno mirato solo ad occupare posizioni di potere gestionale», una richiesta che verrà inoltrata anche al futuro sindaco della città. Con l’assemblea di oggi, viene comunicato anche che si concluderà «la fase di commissariamento della propria struttura sindacale aziendale e che nei prossimi giorni sarà ricostituito, in modo rinnovato, l’organismo di rappresentanza dei lavoratori dell’Atm di Messina aderenti alla Cisl».
