La Filcams Cgil rende noto che tra le lavoratrici licenziate figura anche una ragazza incinta
Le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti del Carillo group, gruppo Artigli – primaria azienda di abbigliamento e moda made in Italy-, della TRE C srl, azienda catanese che ha rilevato il punto vendita Artigli del centro commerciale di Tremestieri e la direzione dello stesso centro commerciale sono stati convocati dall’ufficio provinciale del lavoro per domattina, 27 marzo, per un incontro.
L’appuntamento, sollecitato dalla Filcams Cgil – la categoria che si occupa del settore servizi e commercio- verterà sul passaggio di personale legato alla cessione di ramo di azienda. Come denunciato infatti dalla Filcams nei giorni scorsi, il Carillo group prima di cedere l’azienda al nuovo proprietario ha licenziato tutte le 15 dipendenti o indotto alcune ad accettare un trasferimento nelle sedi di Napoli e Milano pur sapendo che il punto vendita non veniva chiuso ma semplicemente ceduto.
“Non solo la legge non prevede che il personale venga licenziato e poi riassunto, ma nell’ottica di tutelare l’occupazione, si esclude che si possa licenziare il personale per assumerne di diverso. Cosa che la nuova proprietà ha invece fatto-, spiega Pippo Silvestro, segretario della Filcams Cgil di Messina. Tra le dipendenti non riassunte anche una lavoratrice incinta. “La nuova proprietà non ha solo mantenuto il marchio ma ha lasciato sotto la stessa intestazione persino i contratti di locazione e delle relative utenze. Fatti questi che dimostrano chiaramente come tutta questa vicenda sia stata giocata tra la vecchia e la nuova proprietà ingannando le lavoratrici e discriminandole, prima fra tutte la giovane in stato di gravidanza che evidentemente rappresentava un problema-, ha commentato Silvestro che aveva anche chiesto alla direzione del centro commerciale di Tremestieri, dove il punto vendita Artigli ha sede, di farsi garante del rispetto delle norme sul lavoro all’interno del centro stesso. “Speriamo che dall’incontro di domani possa emergere un accordo sia per la tutela delle lavoratrici che più in generale con la Direzione del centro commerciale-, conclude Silvestro.
