Secondo quanto appreso dai rappresentanti sindacali lo scorso 14 gennaio in un incontro tra i dirigenti della società di trasporto per discutere una riorganizzazione dello scalo di V. San Govanni che penalizzerebbe ulteriormente la Sicilia. «Attendiamo conferma»
Attendono una smentita da parte dei vertici aziendali di Fs, se così non dovesse essere le organizzazioni sindacali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, OrSa Trasporti, Ugl e Fast sono pronte ad attivare tutte le necessarie procedure per garantire i livelli produttivi e occupazionali. Una posizione precisa quella dei sindacati rispetto alla notizia, appunto non ufficialmente confermata, di un incontro tenutosi lo scorso 14 gennaio in Calabria tra i vertici di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia Divisione Cargo, in merito ad una prossima organizzazione finalizzata ad investire e potenziare lo scalo ferroviario di Villa S.Giovanni « al fine di stoccare in quel sito su gomma tutte le merci sino ad oggi dirette su rotaia in Sicilia con lo scopo di sopprimere il traffico merci nell’isola».
Una possibilità che se dovesse trovare corrispondenza nella realtà, per i rappresentanti dei lavoratori non sarebbe che l’ulteriore conferma della volontà dei gruppi societari di Fs di abbandonare definitivamente il trasporto merci in Sicilia su rotaia: «Fatta eccezione per le sole sostanze pericolose e i prodotti siderurgici tutto il restante volume di merci si sposterebbe pertanto su gomma con evidenti ricadute economiche sulle imprese Siciliane ed appesantirebbe la già caotica mobilità cittadina Messinese. La scelta del Gruppo FS sarebbe dettata soltanto da una precisa scelta politica – aziendale di progressiva dismissione dall’isola – continuano i sindacati – visto che attualmente esiste una forte domanda di trasporto merci da e per la Sicilia che la Divisione Cargo evita di acquisire pur continuando a pagare spesso a vuoto il pedaggio per il traghettamento di 12 corse-nave giornaliere dal costo di 1.800 euro cadauna».
