Dopo 17 anni revocato il -41 bis- al boss di Giostra Luigi Galli

Dopo 17 anni revocato il -41 bis- al boss di Giostra Luigi Galli

Dopo 17 anni revocato il -41 bis- al boss di Giostra Luigi Galli

martedì 13 Aprile 2010 - 14:02

Per il Tribunale di Sorveglianza di Roma non c'è la prova che sia ancora il padrino indiscusso della -famiglia- di Giostra. Luigi Galli ha lasciato il supercarcere di Parma ed è stato trasferito in una struttura in Sardegna

Dopo 17 anni è stato revocato il 41 bis al “padrino” messinese del clan di Giostra, Luigi Galli, 53 anni. Il boss era rimasto ormai l’unico della vecchia guardia a non aver mai voluto diventare collaboratore di giustizia. Ora la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha accolto il ricorso, avanzato dal suo legale Giuseppe Carrabba, contro il nuovo decreto di proroga del carcere duro firmato lo scorso 4 novembre dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Luigi Galli ha già ha lasciato il supercarcere di Parma dov’era detenuto da 17 anni ed è stato rinchiuso in una casa circondariale in Sardegna. “Scarpuzza”, questo il suo soprannome, era stato arrestato 18 anni fa dalla Squadra Mobile di Messina, dopo un periodo di latitanza. Attualmente sta scontando l’ergastolo, un cumulo pene deciso l’8 novembre 2006 dalla Procura Generale di Reggio Calabria, per associazione per delinquere di tipo mafioso ( nelle operazioni “Peloritana” 1 e 2), omicidio aggravato (per l’uccisione del boss di Giostra Lillo Rizzo) e vari reati. Dal momento della sua cattura Galli è sempre stato indicato come il boss indiscusso del clan di Giostra. Ma già nel 2003 il pentito Antonino Stracuzzi e poi nel 2006 Salvatore Centorrino hanno indicato in Puccio Gatto, per anni suo fidato bracci destro, il successore di Galli alla guida del potente clan di Giostra. Gatto, già da tempo si trova ristretto al 41 bis.

I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma hanno quindi definito il decreto del ministro della Giustizia fondato “su informazioni generiche e non supportate da concreti elementi fattivi idonei a provare l’attuale pericolosità del condannato e la persistente capacità dello stesso di tenere contatti con i nuovi esponenti del clan mafioso”. Dunque secondo il Tribunale di Sorveglianza non c’è alcuna prova che Galli continui a mantenere il suo ruolo di leadership nella famiglia di Giostra considerando che alcuni pentiti indicano in Puccio Gatto l’attuale reggente della cosca.

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