Droga. Operazione “Sperone-. La Gdf smantella un'organizzazione di spacciatori che si riforniva in Calabria e nel napoletano

Droga. Operazione “Sperone-. La Gdf smantella un’organizzazione di spacciatori che si riforniva in Calabria e nel napoletano

Droga. Operazione “Sperone-. La Gdf smantella un’organizzazione di spacciatori che si riforniva in Calabria e nel napoletano

venerdì 23 Novembre 2007 - 12:50

La Guardia di finanza ha smantellato un traffico di droga tra Messina e la Campania passando per Rosarno.

All’alba è scatta l’operazione “Sperone- con l’arresto di cinque persone, quattro in carcere e uno ai domiciliari. Si tratta di Aldo Vanese, di S. Giuseppe Vesuviano, del calabrese Gregorio Malvaso, ed i messinesi Carmelo Altieri, Antonino Di Bella e Daniele Giardina.

L’indagine prende il via il 19 maggio 2006 quando le Fiamme Gialle intercettano un furgone “Iveco- che, sotto un carico di copertura di abbigliamento, trasportava circa un chilo e trecento grammi di marijuana. Nell’ottobre successivo vengono sequestrati altri 80 grammi di hashish e scatta la denuncia per Daniele Giardina.

Le intercettazioni telefoniche svelano che dietro questi carichi c’era un’organizzazione che agiva tra Sperone, Ganzirri e Torre Faro, con costanti rifornimenti al di là dello Stretto.

Proprio attraverso le intercettazioni, la finanza viene a sapere di una consegna di sei chili di marijuana attraverso un furgone in arrivo a Messina. Individuato il furgone, nasce un inseguimento con la pattuglia che gli era stata messa alle calcagna ma, dopo uno speronamento subito dai finanzieri, l’operazione non viene condotta a termine.

Il carico proveniva da Rosarno, ed a fare da intermediario era stato Malvaso.

In pratica i tre messinesi avevano messo in piedi un giro di spaccio di hashish, marijuana ed altre sostanze stupefacenti e, grazie a Malvaso, uno studente universitario calabrese residente a Messina, ed i suoi contatti con Vanese, si rifornivano costantemente delle sostanze utilizzando dei furgoni guidati sempre da terze persone.

Nelle conversazioni telefoniche intercettate, si faceva esplicito riferimento alle sostanze che andavano dalla marijuana alla cocaina, a volte indicata come “bomba-, passando per le anfetamine. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Maria Pellegrino e dal procuratore aggiunto Salvatore Scalia.

Oltre ai cinque arrestati ci sono quattro indagati. L’ordinanza custodiale è firmata dal gip Giovanni De Marco.

(nella photogalley le immagini delle persone arrestate)

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