Ancora una condanna per il boss di Giostra, Giuseppe Mulè. E’ giunta oggi da parte dei giudici della II sezione penale del Tribunale nel processo scaturito dall’inchiesta “Rinascita”. Mulè era accusato di aver gestito, con i suoi uomini, un giro di estorsioni nei confronti di commercianti ed imprenditori della zona nord.
Mulè è stato condannato a 15 anni di reclusione mentre 3 anni e 6 mesi sono toccati ad Antonino La Rubina.
Assolti con formula piena Santo e Carmelo La Rubina, Santo La Mestra ed Antonino Romano. A sostenere l’accusa nel processo il pm della DDA, Giuseppe Verzera che aveva chiesto condanne per 27 anni di carcere.
Mulè e gli affiliati al suo clan, secondo l’accusa, avevano preso di mira
il commerciante Bellamacina al quale chiesero, nel dicembre del 1993, il pagamento di un milione di lire. La vittima subì anche pesanti minacce telefoniche: se non avesse pagato gli avrebbero incendiato il negozi e la casa.
