Mario Fisichella si spacciava per il boss Nitto Santapaola e costringeva le vittime a pagare il pizzo
Per mesi ha rappresentato il terrore di imprenditori e commercianti della provincia di Messina. Per telefono, spacciandosi per il boss catanese Nitto Santapaola, li minacciava e li costringeva a pagare il pizzo on line. Mario Fisichella 42 anni, spalleggiato dalla moglie Santina Assenzio di 39 anni è riuscito a trarre in inganno decine di persone finchè qualcuno ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri della Compagnia di Milazzo li hanno arrestati il 31 ottobre scorso.
Oggi i due coniugi hanno patteggiato davanti al gip del tribunale di Messina. Fisichella dovrà scontare 4 anni e 10 mesi, la Assenzio 2 anni ed 8 mesi.
Marito e moglie avevano organizzato un tipo di estorsione molto particolare.
Fisichella, trovandosi agli arresti domiciliari, non poteva recarsi personalmente ad incassare la tangente. Forniva così alle vittime gli estremi della moglie e si faceva inviare il bonifico postale. Poi, si recava negli uffici di Poste italiane, a riscuotere il denaro. Le cifre richieste oscillavano fra 100 e 3000 euro.
Ma i Carabinieri, grazie alle intercettazione telefoniche hanno smascherato la coppia. L’uomo sceglieva a caso sulle Pagine gialle i numeri di telefono delle vittime, almeno un centinaio quelle accertate. A volte diceva di chiamarsi Laganà e di raccogliere denaro per una nipote gravemente ammalata. Più spesso diceva di essere Nitto Santapaola in persona, facendo sulla leva sulla forza intimidatrice che il nome del boss produce. Dopo gli arresti di Fisichella ed Assenzio i Carabinieri effettuarono una perquisizione nella loro casa di via salita Ogliastri. Nel cassone di una serranda trovarono 95.000 euro frutto dell’attività estorsiva.
