«Il fenomeno del randagismo in città poteva essere prevenuto». A sostenerlo il segretario dell’Idv Mammola

«Il fenomeno del randagismo in città poteva essere prevenuto». A sostenerlo il segretario dell’Idv Mammola

Redazione

«Il fenomeno del randagismo in città poteva essere prevenuto». A sostenerlo il segretario dell’Idv Mammola

lunedì 23 Marzo 2009 - 08:45

Per l’esponente del partito di Di Pietro, la presenza di numerosi branchi di randagi in giro per la città è frutto dell'inattivimismo delle amministrazioni che negli anni hanno sempre sottovaluto il problema nonostante le segnalazioni dei cittadini

Prosegue in città la lotta la randagismo. Una vera e propria psicosi da “cane sciolto” quella diffusasi negli ultimi giorni a seguito degli episodi di Modica, in provincia di Ragusa, frutto della mancanza di interventi da parte delle amministrazioni che negli anni si sono succedete e che mai si sono mosse per arginare tale fenomeno. A sostenerlo il segretario dell’Italia dei Valori Salvatore Mammola: «stanno prendendo coscienza solo ora di un problema che a Messina esiste da tempo, perché al centro delle cronache».

Secondo l’esponente del partito di Di Pietro sarebbe stato possibile evitare questa spasmodica battaglia al randagio, se solo organi ed autorità preposte avessero accolto e preso in considerazione gli “sos” lanciati dai messinesi: «Non è pensabile che né il Sindaco, né gli Assessori, né tantomeno il responsabile dei servizi veterinari dell’USL si accorgano che per le strade di Messina circolano liberamente decine di cani in branco. Basta far un giro sul viale delle Libertà, viale Giostra, Maregrosso per rendersene conto. Se dovessero aggredire dei passanti – conclude Mammola – sicuramente la colpa non potrà essere data a quei poveri cani ormai diventati selvatici; le responsabilità la Procura dovrà imputarle agli amministratori che hanno ignorato un problema cosi importante come il randagismo nella nostra città».

Intanto, a scendere in campo per tutelare gli interessi “canini” ci pensa la Lav, Lega anti vivisezione, che dopo l’appuntamento del 21 e 22 marzo, scenderà nuovamente in 300 piazzi d’Italia, comprese quelle della Sicilia, chiedendo massima prevenzione per evitare il fenomeno del randagismo e la tratta dei cuccioli, attraverso l’introduzione di pene più severe: moratoria delle vendite e massima sterilizzazione. «La gravità del fenomeno randagismo in Sicilia – dichiara Marcella Porpora, coordinatrice regionale LAV – è ormai divenuta insostenibile. Ecco perchè scendiamo in piazza con una petizione rivolta alle istituzioni regionali per chiedere interventi concreti ed urgenti. Rivolgiamo però un appello anche ai singoli cittadini per fare prevenzione attraverso alcuni comportamenti responsabili: la sterilizzazione di cani e gatti, evitare di acquistare animali e preferire invece l’adozione di un animale abbandonato o che vive in un canile, anche se adulto o bisognoso di cure, e denunciare chi abbandona un animale, reato punito con l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro».

Per chi ha interesse ad aderire alla campagna promossa dalla Lav, giorno 28 e 29 ci si potrà recare allo stand allestito a Piazza Cairoli, e in cambio di una piccola donazione a sostegno di questa campagna., portando a casa il tradizionale uovo di Pasqua della LAV (in cioccolato fondente del commercio equo e solidale). Il gazebo sarà operativo dale 10.30 alle 13.30 e dalle 16.alle 20.

(foto Dino Sturiale)

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