Alessandro Barrile, 24 anni, si è autodenunciato per la gambizzazione di Natale Cannaò, avvenuta ieri sera a Provinciale. Accompagnato dal proprio legale, l’avvocato Nino Cacia, ha dato appuntamento ai poliziotti al distributore Esso del rione Taormina, poche ore dopo il fatto, e si è costituito, consegnando il revolver con cui ha esploso il colpo che ha raggiunto Cannaò. Barrile è stato interrogato in Questura e sottoposto a fermo di pg per lesioni gravi e porto abusivo d’arma da fuoco. La pistola, che ha la matricola abrasa, sarà sottoposta a perizia balistica. Secondo gli investigatori, infatti, potrebbe essere stata utilizzata per commettere altri reati.

Barrile ha raccontato che la scintilla si è accesa la mattina stessa, con la lite avvenuta a Bordonaro e e la spedizione punitiva messa in atto da 6 persone, compreso Cannaò, che si sono presentati sotto casa sua a Provinciale, nel pomeriggio. Lite scoppiata per futili motivi, ha confermato Barrile: il ventiquattrenne, a bordo della propria Fiat 500, era stato -toccato- da un ventenne con un scooter. I due se l’erano data di santa ragione ed il più giovane aveva deciso di vendicarsi, rivolgendosi per questo ad un gruppo di amici di Camaro. Il sestetto è calato a Provinciale nel pomeriggio e il ventiquattrenne, vedendoli arrivare malintenzionati, ha pensato di presentarsi con alla cintola il revolver che aveva in casa, nel tentativo di spaventarli. La discussione è presto degenerata e Barrile ha estratto l’arma, sparando almeno due colpi, uno dei quali ha raggiunto Cannaò. Mentre il ferito veniva ricoverato al Policlinico, Barrile è scappato, salvo poi costituirsi. Denunciati per favoreggiamento tre giovani che, interrogati dalla polizia, non avrebbero raccontato tutta la verità. Tra loro, il ventenne protagonista della scazzottata a Bordonaro.