Icaro. Mafia sui Nebrodi: 20 condanne, 17 assoluzioni e 5 ergastoli

Icaro. Mafia sui Nebrodi: 20 condanne, 17 assoluzioni e 5 ergastoli

Icaro. Mafia sui Nebrodi: 20 condanne, 17 assoluzioni e 5 ergastoli

venerdì 25 Luglio 2008 - 11:48

Si chiude con 20 condanne, 17 assoluzioni e 5 ergastoli il processo Icaro Romanza, il troncone che riuniva gli imputati delle due importanti operazioni antimafia sui clan tortoriciani e della tirrenica. Oggi dopo le 12 i giudici della Corte d’Assise, presieduta dal magistrato Katia Mangano, giudice a latere Valeria Curatolo, hanno così deciso sulle richieste avanzate lo scorso marzo dai pm Fabio D’Anna e Giuseppe Verzera che avevano chiesto 13 assoluzioni, 25 condanne e 2 non doversi procedere per precedente giudicato, le richieste dell’accusa.

Condannati all’ergastolo Carmelo Bontempo Scavo, Rosario Bontempo Scavo, Sergio Antonino Carcione, Calogero Carmelo Mignacca, Vincenzino Mignacca.

I giudici si erano ritirati lunedì scorso. Oltre alle cinque condanne all’ergastolo la sentenza prevede 20 condanne per complessivi 183 anni di carcere, 17 assoluzioni e due non luogo a procedere perché già precedentemente giudicati. A Salvatore Giglia e Giuseppe Gullotti la pena più alta a 19 anni di carcere, mentre Cesare Bontempo Scavo è stato condannato a 17 anni di reclusione. Santo Lenzo collaboratore di giustizia è stato condannato alla pena di 16 anni con la concessione dell’articolo 8. Infine 14 anni e due mesi sono stati inflitti a Maurizio Testini, 12 anni e quattro mesi a Marcello Coletta e 12 anni a Carmelo Crinò. Tra i sei ed i quattro anni e mezzo le condanne inflitte per gli altri imputati. La Corte d’Assise ha previsto anche il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, alla Fai, la Federazione antiracket italiana che si è costituita parte civile, all’Acib, l’associazione commercianti ed imprenditori brolesi, al Comune di Brolo che hanno ottenuto anche una provvisionale di 10 mila euro ed alle altre parti civili.

L’operazione Icaro è scattata a fine novembre del 2003, con oltre 40 arresti tra capi e gregari dei clan tortoriciani e della costa tirrenica. Decisive, per il blitz dei carabinieri, sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Lenzo, capo bastone di Brolo per conto dei tortoriciani, arrestato nel precedente blitz Romanza.

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