Incendio a Cumia superiore, tutto tristemente previsto

Incendio a Cumia superiore, tutto tristemente previsto

Incendio a Cumia superiore, tutto tristemente previsto

venerdì 12 Settembre 2008 - 07:38

Tanti gli allarmi lanciati negli ultimi due anni dal consigliere di quartiere Cardile, che adesso insieme al consigliere comunale Caprì fa partire una denuncia alla Procura

Un incendio che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, e che potrebbe ancora provocare gravi conseguenze. Il fatto è accaduto il 10 settembre scorso a Cumia Superiore, quando un incendio, divampato per cause molto probabilmente dolose a partire da alcune sterpaglie, si è propagato fino ad interessare abitazioni poste ai margini del centro abitato. Alcune delle abitazioni hanno preso fuoco, perché piene di legname e immondizia, con il rischio che le fiamme raggiungessero anche le vicine case abitate. Ovviamente parecchie famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie case, con il caso di un anziano broncopatico cronico che ha rischiato di morire interessato dal fumo.

Ciò che deve far riflettere e che rende vergognosa questa vicenda è che già il 9 settembre 2006, dunque esattamente due anni fa, il consigliere della III circoscrizione Claudio Cardile aveva denunciato i pericoli incombenti per le strette viuzze di Cumia Superiore, descrivendo in particolare abitazioni abbandonate diventate vere e proprie pattumiere. In una nota del maggio 2007, tra l’altro, Cardile scriveva, quasi in preda a chiaroveggenza, che «bisogna prendere in seria considerazione il rischio paventato che qualcuno possa dare fuoco a queste enormi montagne di rifiuti, causando crolli nelle abitazioni abbandonate e finendo quindi per danneggiare inevitabilmente anche le abitazioni limitrofe».

Sempre al maggio 2007 risale anche una relazione dell’Ausl 5, nella quale «si fa presente che la situazione ambientale segnalata comporta un potenziale pericolo per la salute pubblica per le seguenti motivazioni: i rifiuti abbandonati, andando incontro a fenomeni di putrefazione, causano esalazioni maleodoranti e proliferazione di insetti che possono costituire veicolo di trasmissione di germi patogeni; si creano le condizioni di habitat ideale per l’annidamento di animali randagi; la crescita di vegetazione spontanea incolta all’interno ed all’esterno di ruderi abbandonati può essere causa di incendi». L’Ausl invitava dunque a predisporre una bonifica dell’area, naturalmente mai effettuata. Nell’agosto di un anno fa il crollo di una vecchia abitazione aveva riacceso i riflettori sul caso, ma nulla di nulla anche qui è stato fatto.

Fino all’incendio del 10 settembre, che ha indotto Cardile, spalleggiato dal consigliere comunale Giorgio Caprì, a formalizzare una denuncia alla Procura della Repubblica, dove si chiede che «si cerchi di individuare il responsabile del rogo, si faccia chiarezza sul perché in oltre due anni dalla prima denuncia nulla è stato fatto di concreto per affrontare il problema, vengano ripulite le abitazioni abbandonate e che vengano messe in sicurezza quelle pericolanti, venga urgentemente predisposto un sistema di idranti di emergenza in tutto il paese di Cumia Superiore, in modo da accelerare i soccorsi se si dovessero verificare episodi analoghi all’interno del paese».

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