Inchiesta auto elettriche fantasma: chiesto il giudizio per Mobilia e Nicosia

Inchiesta auto elettriche fantasma: chiesto il giudizio per Mobilia e Nicosia

Redazione

Inchiesta auto elettriche fantasma: chiesto il giudizio per Mobilia e Nicosia

giovedì 05 Febbraio 2009 - 13:14

Dovranno comparire in udienza preliminare il 19 febbraio prossimo

Dovranno comparire davanti al gup Giovanni De Marco il 19 febbraio prossimo per rispondere di truffa ai danni dello Stato.

Il sostituto procuratore Vito Di Giorgio, nell’inchiesta sulle auto elettriche fantasma mai realizzate dalla Giano Ambiente, ha chiesto il rinvio a giudizio per. il presidente del Consiglio di Amministrazione della Giano Ambiente, Gaetano Mobilia, 59 anni e per l’amministratore unico della società -Logica-, Orazio Nicosia di 55.

La Procura lo scorso anno dispose il sequestro del locale -I Giardini di Giano- di Torre Faro, uno dei più alla moda della città che però è sempre rimasto aperto e nella disponibilità dei gestori. La Guardia di Finanza, nel settembre scorso, sequestrarono anche 900.000 euro dai conti correnti dei due amministratori e della Giano.

L’inchiesta fu avviata nel 2007 dopo un controllo della Guardia di Finanza nel capannone 21 dello stabilimento ex Pirelli di Villafranca Tirrena. Secondo quando accertato dagli investigatori la -Giano Ambiente- avrebbe ottenuto nel 2003 dal Ministero delle Attività Produttive un finanziamento pari ad 873.380 euro. Nel capannone della ex Pirelli la società avrebbe dovuto realizzare degli impianti tecnologici, in particolare avrebbe dovuto costruire veicoli elettrici. Nel 2006 la -Giano Ambiente- comunicò alla Camera di Commercio di Messina di aver intrapreso l’attività di fabbricazione degli autoveicoli. E così le Fiamme Gialle eseguirono un sopralluogo nel capannone numero 21, al cui interno avrebbero dovuto trovarsi gli impianti. Ma, oltre a trovare traccia delle attrezzature necessarie alla produzione ed all’assemblaggio dei veicoli elettrici scoprirono che la struttura era destinata a scopi diversi. Cioè alla raccolta di rifiuti solidi urbani ed industriali e stoccaggio di rifiuti solidi ospedalieri.

Inoltre nel corso delle perquisizioni nelle sedi delle due società i finanzieri acquisirono alcune fatture emesse dalla -Logica- nei confronti della -Giano Ambiente- aventi per oggetto la realizzazione degli impianti tecnologici e di opere connesse nell’area di Villafranca Tirrena. L’importo totale delle quattro fatture, ritenute inesistenti dalle Fiamme Gialle in quanto attestanti l’esecuzione di opere non effettuate, ammonta a 524.427 euro.

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