Inchiesta forniture protesi all'Asp 5: arrestato Sabatino Carianni, primario degli ospedali di Patti e S.Agata Militello

Inchiesta forniture protesi all’Asp 5: arrestato Sabatino Carianni, primario degli ospedali di Patti e S.Agata Militello

Inchiesta forniture protesi all’Asp 5: arrestato Sabatino Carianni, primario degli ospedali di Patti e S.Agata Militello

venerdì 21 Gennaio 2011 - 12:40

Ai domiciliari anche due imprenditori che fornivano le protesi e l'autista del primario

Quattro persone sono state arrestate, fra cui un primario, in un’operazione dei carabinieri scattata stamattina tra Patti e Capo d’Orlando. Gravi i capi d’accusa che vanno dalla corruzione al peculato, truffa aggravata e falso. Si tratta di un’indagine avviate nell’estate del 2008 dalla Procura di Patti per un giro di forniture di protesi all’Asp 5 da parte di alcune ditte.

Ai domiciliari è stato ristretto il primario di ortopedia degli ospedali di Patti e Sant’Agata Militello, Sabatino Carianni, 64 anni (nella foto). L’ipotesi di reato per lui è di corruzione.

Gli arresti sono scattati anche per Giuseppe Librizzi, 58 anni di S.Agata Militello, autista del primario, Fabio Moschetti, 48 anni di Trecastagni, e Stefano Privitera, 57 anni di Catania, titolari rispettivamente della OrthoKronos srl e Kappa Multilease, due ditte che fornivano protesi ai due ospedali. La figlia di Librizzi, Antonella di 33 anni è stata raggiunta da un provvedimento di obbligo di presentazione alla p.g.

Secondo l’accusa Carianni, mediante ripetute attestazioni e richieste indirizzate ai competenti uffici dell’AUSL 5 di Messina (ora ASP), dichiarando che i prodotti distribuiti in esclusiva dalla ditta“Ortho Kronos Srl”, per le loro caratteristiche tecniche peculiari, erano unici sul mercato e consentivano di affrontare difficili patologie degenerative, e sollecitava l’azienda a farne una scorta. In questa maniera il primario aveva creato i presupposti perché la società dei Moschetti-Privetera ( la “Ortho Kronos Srl”), si assicurasse una lucrosa e duratura commessa. Negli anni il fatturato della Ortho Kronos è lievitato arrivando ad incassare per il materiale fornito all’Ospedale di Patti dal 2003 al 2007 un milione e mezzo di Euro e 2.686.000 Euro per il materiale fornito nello stesso periodo all’Ospedale di Sant’Agata di Militello. In cambio di questo rapporto privilegiato, gli investigatori hanno accertato che il dottor Carianni ha beneficiato di una serie di benefit di notevole valore economico.

La “Ortho Kronos srl” ha assunto, regolarmente stipendiato, Giuseppe Librizzi, che invece era a costante e gratuita disposizione del Carianni e dei propri familiari, anche nella veste di autista giornaliero di una serie di autovetture sempre fornite ed intestate alle ditte dei MOSCHETTI-PRIVITERA;

Carte Bancomat e conti correnti, formalmente intestati a Giuseppe Librizzi o alla figlia Antonella ma di fatto a disposizione del primario, con cui venivano pagati viaggi, ristoranti, alberghi, persino riparazioni meccaniche: si va dal ristorante milanese all’albergo di Napoli, Roma o al Grand’Hotel di Bologna; dall’officina Jaguar di Messina, dove sono state pagate riparazioni alla vettura personale del Carianni, al costo di viaggi, ai biglietti aerei o ai numerosi capi firmati acquistati in negozi di diverse località italiane.

Centinaia di migliaia di euro formalmente transitati sui conti e carte di credito di Librizzi e della figlia, ma di cui ha beneficiato in larga parte il Carianni come accertato dalle indagini. Altri reati, altrettanti gravi, sono stati contestati al professor Sabatino Carianni.

I Carabinieri, nel corso delle indagini, hanno accertato che il primario a volte non si recava in Ospedale, ma inviava il suo autista-tuttofare Librizzi a timbrare il cartellino. Per questo dovranno rispondere entrambi di truffa aggravata e falso ai danni dell’ASL5 di Messina. Inoltre, dalla documentazione acquisita durante la perquisizione nello studio privato del Carianni, dalle intercettazioni telefoniche, dalle dichiarazioni rese dai pazienti e dalla stessa segretaria di studio del Carianni, i carabinieri hanno accertato che il professore visitava i pazienti, incassava il corrispettivo ma non emetteva ricevuta fiscale, frodando così il fisco, ma, soprattutto appropriandosi di parte del denaro che invece sarebbe dovuto finire nelle casse dell’Asl. Il giudice per le indagini preliminari di Patti non ha invece ritenuto sussistente la contestata associazione per delinquere tra gli indagati, rigettando la richiesta di misura cautelare avanzata anche per questo reato dalla Procura.

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