Compariranno in Tribunale il 10 marzo prossimo funzionari della Soprintendenza di Messina ed imprenditori impegnati in alcuni lavori di scavo in cinque siti archeologici in provincia di Messina. Oggi il Gup Maria Vermiglio ha rinviato a giudizio sette persone e ne ha prosciolte altre nove.
A giudizio sono andati Umberto Spigo, Carmelo Ricciardo, Antonino Cannavò, Francesco Cannavò, Giuseppe Tudisca, Santi Cannavò e Italo Scattina. Stralciata la posizione di Ernesto Niosi e Vincenzo Nicolosi. E’ stata dichiarata nulla, invece, la richiesta di rinvio a giudizio per altri nove indagati.
I lavori finiti sotto la lente d’ingrandimento della magistratura riguardano la necropoli ellenistica di Abakainon in contrada Cardusa a Tripi, le terme romane a Lipari, gli scavi ed il restauro delle strutture archeologiche per l’allargamento degli interventi di visita di Tyndaris e i lavori alle terme romane di Capo d’Orlando, Tusa, Acquedolci e San Fratello.
I funzionari della Soprintendenza – secondo l’accusa- avrebbero fatto in modo di favorire imprenditori “amici” facendogli svolgere lavori collaterali a quelli di scavo e consentendogli così di percepire compensi maggiori rispetto a quelli previsti.
