Fra gli indagati il Rettore Franco Tomasello ed altre 37 persone
E’ in corso, a Palazzo di Giustizia, l’udienza preliminare dell’inchiesta sulla gestione della facoltà di Medicina Veterinaria, sui concorsi e sui corsi tecnico-scientifici finanziati dalla poi Regione e dall’Ateneo.
Davanti al gup Massimiliano Micali sono comparsi il Rettore Francesco Tomasello ed altre 37 persone fra docenti e funzionari dell’Università, funzionari dell’Ausl 4 di Enna, ricercatori e componenti di commissioni d’esame. Per tutti loro i sostituti procuratori Antonino Nastasi ed Adriana Sciglio nei mesi scorsi avevano chiesto il rinvio a giudizio per accuse che vanno dalla tentata concussione all’abuso d’ufficio, dal falso commesso da pubblico ufficiale alla tentata truffa, maltrattamenti e peculato.
L’udienza è iniziata con le consuete schermaglie della difesa che hanno avanzato al gup Micali l’eccezione sulla possibile nullità delle intercettazioni telefoniche. Eccezione che oggi pomeriggio Micali ha rigettato.
Da ricordare che cinque imputati, il professor Raffaele Tommasini ed i componenti del consiglio di Facoltà di Veterinaria Concetta Bennati, Marisa Masucci, Francesco Naccari e Maria Grazia Pennisi hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato ma su questo punto il giudice deciderà il 5 dicembre. Per quanto riguarda la decisione sui riti ordinari probabilmente se ne parlerà la settimana prossima. L’inchiesta principale scaturisce da una denuncia del professor Cucinotta, ordinario di clinica chirurgica e patologia chirurgica a Veterinaria. Il docente raccontò di aver subìto pressioni per favorire, in un concorso bandito dalla stessa facoltà, il figlio dell’allora preside Battesimo Macrì. Un altro filone riguarda invece la gestione dei fondi regionali ed universitari destinati al progetto Lipin, per un ammontare di circa 3 milioni di euro.
